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Trieste vs Imola, l’ultima spiaggia prima dell’abisso

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Domenica pomeriggio per le seconda giornata di ritorno della Adecco Gold, andrà in scena, al Palatrieste, la sfida tra le due squadre che hanno vinto meno partite in questa prima metà, abbondante, di torneo.

 

Imola nel suo roulino di marcia può vantare, si fa per dire, una sola gioia, conseguita ad ottobre contro Casale, Trieste è messa meglio con le sue cinque vittorie, tra l’altro ottenute contro squadre che lottano per la promozione, a parte proprio il blitz in terra romagnola del girone d’andata, che resta l’unica vittoria triestina contro squadre di media- bassa classifica.

Con queste premesse una eventuale sconfitta dell’Aget sarebbe il sigillo quasi ufficiale alla retrocessione della compagine di Esposito in Adecco Silver, mentre per Trieste, anche se i numeri non sarebbero così dammatici, una battuta d’arresto tra le mura amiche, contro una squadra mai vittoriosa in trasferta, ultima in classifica, minerebbe il morale quasi irrimedibilmente, gettando l’ambiente nello sconforto più cupo.

Entrambe le squade affronteranno questo incontro provenendo da un periodo concitato, nervoso e per nulla tranquillo.Imola ha dovuto far fronte all’infortunio del suo americano Young che non gioca da più di un mese(probabile pero’ il suo rientro domenica), ha rilasciato Turel e Passera, ha ingaggiato, dalla serie minore, Iannone.Come se ciò non bastasse, il suo allenatore, lo scugnizzo Esposito, con un gesto sorprendente, a cavallo delle Feste natalizie, ha deciso di ridiscendere sul parquet per dare una scossa alla squadra che navigava , e naviga tuttora, con l’elettroncefalogramma piatto. Tale azione, peraltro apprezzata dalla tifoseria romagnola, non ha dato i frutti sperati, a parte qualche segno di miglioramento nella trasferta di Veroli con una sconfitta meno pesante del solito, ma nelle successive esibizioni casalinghe la squadra non ha dimostrato una forza sufficiente per arrivare alla vittoria.Come se ciò non bastasse, Vincenzino, non più giovanissimo, all’inizio della partita di domenica scorsa contro Trapani, si è strappato e a Trieste sarà presente solo in panchina.

Sul fronte triestino, la fine del 2013, nonché l’inizio del 2014, non ha destato particolari entusiasmi dal punto di vista agonistico, né l’ambiente sembra sereno. Dopo la vittoria conto la lanciatissima Capo d’Orlando arrivata ad inizio dicembre, gli uomini di Dalmasson venivano considerati la vera sorpresa del torneo e con i 10 punti all’attivo, la classifica sembrava tranquilla. Invece dopo quell’impresa sono arrivate solo sconfitte, tra cui la sanguinossima battuta d’arresto a Forlì contro un’ avversaria per la lotta in coda, dopo aver condotto per quasi tutta la partita.Sta di fatto che ora Trieste si trova al penultimo posto, assieme appunto a Forlì, solo perchè gli uomini di Galli hanno sul groppone una penalizzazione di due punti, ma sul campo Trieste sarebbe, ora come ora, sola al penultimo posto. A questa serie di cinque sconfitte consecutive, vanno aggiunti gli infortuni di Mastrangelo e Hoover, un ambiente che dall’esterno non sembra estraneo a nervosismi e una tifoseria esageratamente esigente, forse un po’ snob e non di rado critica nei confronti dei giocatori.

Tatticamente Trieste può vantare una panchina più profonda, con i suoi giovani capaci di tenere il campo con sufficiente autorità regalando a Dalmasson 8-9 rotazioni fisse ad incontro e, se da parte imolese ci sarà il probabile ritorno in campo di Young,   tra le fila dei padroni di casa debutterà l’ex fiorentino Wood che sostituirà Hoover non ancora pronto per una partita dopo la rimozione dei venti punti di sutura al volto rimediati nella sfida contro Casale. Sempre se la società triestina, magari su indicazione di Dalmasson, non scelga di tenere Wood sino al termine del campionato. Interessanti saranno i duelli nei pressi dell’anello tra Poletti e Diliegro, due tipini che spesso vanno in doppia doppia, e tra Dordei e Harris.Gli stranieri romagnoli, Niles e Young, dovrebbero fungere da principali terminali offensivi, mentre in cabina di regia, Iannone dovrà vedersela con i vari Carra Ruzzier e il nuovo arrivato Wood. Fin qua le forze in campo non sembrerebbero molto squilibrate , ma la panchina di Dalmasson,con Candussi, Tonut,Coronica e Fossati, sebben giovanissima sembra più produttiva e pronta rispetto a quella romagnola, che risponde con Mancin,Moccaferri, Riga e Gorrieri, anche loro abbastanza giovani ma fin qua meno presenti in campo ed non tanto efficaci rispetto ai dirimpettai giuliani.

Il punto debole di Imola, oltre alla panchina, potrebbe individuarsi in una scarsa coesione difensiva, mentre l’attacco non ha ancora trovato il suo punto di riferimento.Caratterialmente non sembra solida, tuttaltro, sciogliendosi spesso ineserabilmente al primo break avversario.

Ed è proprio nella solidità mentale che risiede il più grosso bug della compagine di Dalmasson, aldilà delle carenze fisiche, tecniche e tattiche dei giocatori. La squadra spesso non risponde adeguatamente quando

La partita da affrontare sembra alla portata dei biancorossi, mentre a cervello sgombro Trieste si rende protagonista qualche volta di ottimi incontri.

Domenica Trieste non può perdere, la grande x di questo incontro è proprio questa. Ma Imola sarebbe abbastanza forte da approfittare di questa eventuale partenza ad handicap triestina?

Domenica all’ora avremo delle risposte..Praticamente senza appelli.