Prova di forza contro Brescia, l’Upea vince e mantiene la seconda posizione
Big match ci si aspettava e big match è stato. In quella che è stata probabilmente la più bella partita vista in questa stagione al PalaFantozzi, trionfa l’Upea riuscendo a domare la Leonessa Brescia dopo 40 minuti di grande intensità e spettacolo.
Con Mays a mezzo servizio e gran parte della squadra reduce da giorni difficili a causa di un virus, l’Orlandina mette in scena l’ennesima grande prova di gruppo che ha così portato alla quarta vittoria di fila, l’undicesima su 13 gare (senza considerare le 3 sconfitte in partenza): secondo posto in coabitazione con Torino e Veroli, sempre distante 2 punti dalla capolista Trento.
I numeri di questa partita possono aiutare a leggerla meglio e a giustificare l’elevato punteggio finale, 97-90: quintetto di casa in doppia cifra e duo Slay-Di Bella sugli scudi (26 e 24 punti) per gli avversari.
Andavano fatte alcune valutazioni pre-partita per poter cogliere appieno quali potevano essere i fattori chiave della gara: le condizioni di Mays innanzi tutto, la difesa su Slay e Giddens ed il contributo offensivo di Nicevic.
Mays ha giocato solo 13 minuti, non è sembrato ancora in forma ma c’ha pensato Laquintana a non farlo rimpiangere.
La difesa iniziale di Soragna su Slay e le alte percentuali realizzative, all’inizio, dell’unico ex della gara, hanno portato alla scelta di affiancare Archie a Tamar per il resto del tempo, complice anche la partita nervosa e incocludente di Giddens. Gli spettatori di oggi, che probabilmente non avranno visto tutte le partite della Leonessa, potrebbero pensare che i due, forse, siano troppo simili ed insieme non possano brillare: in effetti, quella della società lombarda è stata una scelta insolita, ma Slay e Giddens in realtà hanno caratteristiche differenti; e se oggi l’uno (Slay) ha fatto riaffiorare piacevoli ricordi ai tifosi paladini, che tanto si emozionarono coi suoi tiri giusto 6 stagioni fa, l’altro (Giddens) ha tirato malino (3-11 dal campo) e ha attaccato poco il ferro.
Tornando alle valutazioni pre-gara, parliamo adesso di Nicevic: Martelossi ha impostato una difesa aggressiva, con il suo trio d’esterni incollato a turno su Basile e sul portatore di palla, ed ha anche costretto più volte il lungo croato a giocare lontano dal canestro: Nicevic, dicevamo, che non ha potuto far altro che apprezzare questa scelta e scrivere 22 punti a referto, quasi la totalità dei quali arrivati appunto da tiri dalla media.
La scelta di negare qualsiasi spunto in fase offensiva a Basile, ostacolato sia dal lungo in aiuto che dal difensore che lo inseguiva in uscita dai blocchi, si è rivelata invece vincente, e non a caso l’Upea ha allungato quando Pozzecco, nel terzo quarto, ha pensato bene di raggirare il problema facendolo riposare in panchina e lasciare spazio agli altri.
Le fotografie della partita sono poche ma fondamentali: il grande avvio di Portannese e Slay, i canestri nel terzo quarto di Nicevic e Soragna, le triple di Di Bella che hanno consentito il recupero nell’ultimo quarto.
La rimonta di cui sopra, iniziata con un pressing tutto campo che ha mandato in palla i padroni di casa, ha consentito a Brescia di dimezzare lo svantaggio e dare filo da torcere, fino all’ultimo, a Capo d’Orlando. Ma quest’altra mini-rimonta, che fortunatamente per Pozzecco e soci oggi non si è concretizzata, deve far riflettere un po’ sulla gestione generale nei minuti finali, in cui spesso l’Upea soffre di amnesie. Questa volta, comunque, il canestro decisivo lo segna Soragna, cacciando via definitivamente gli uomini di Martelossi, usciti a testa alta dal PalaFantozzi ma senza i due punti e, a causa del -7 di oggi, con lo scontro diretto adesso a favore dei siciliani.