Contro la rivelazione Veroli, Trieste alla carica per un’altra vittoria
Nel turno prenatalizio della lega gold Adecco, al Palatrieste si affronteranno le due sorprese di questo inizio di torneo:Trieste e Veroli.
Nonostante una classifica finora piu’ ricca rispetto alle previsioni di inizio campionato, nessuna delle due compagini ci tiene particolarmente a fare il Babbo Natale della situazione, regalando la partita ai propri avversari con generosa facilità.
Domenica, quindi, la partita dovebbe essere equilibrata, dai contenuti agonistici importanti e formulare un pronostico appare arduo.
Questo perchè i valori delle due squadre non sembrano tanto differenti ed anche perchè Dalmasson e Ramondino tendono ad usare le proprie risorse, leggasi uomini, in modo pressochè speculare:nessuno degli uomini in campo domenica prossima arriva ai 14 punti realizzati a partita, pochi gli atleti che vengono utilizzati per piu’ di trenta minuti a serata; anche le rotazioni si presentano simili: otto gli uomini utilizzati da Ramondino e nove dal tecnico triestino. Da questi freddi numeri si puo’ dedurre che le filosofie di gioco dei due allenatori, magari anche per necessità, siano simili: nessuna prima donna, nessun giocatore necessario, tanti potenziali match winners.
Probabilmente però, la squadra ciociara ha acquisito una solidità difensiva che Trieste ancora non ha ed in questo fattore, presumibilmente, risiede la spiegazione dei quattro punti in più che ha Veroli in classifica nei confronti della squadra di casa.
Gli ospiti hanno tenuto sotto i sessanta punti, battendole, squadre attrezzate come Napoli e Brescia, la macalpitata Casale ed appena sopra la fatidica quota, Verona; senza contare che sono riusciti nell’impresa di mandare a casa a mani vuote nientemeno che la capolista Trento. E se è vero che la squadra laziale non vince in trasferta da ottobre, che non proviene da un periodo particolarmente brillante, interrotto comunque domenica scorsa con la sonante vittoria contro Jesi, è altresi’ pacifico che trattasi comunque di un avversario da prendere con le pinze.
Il perno della squadra di Ramondino è l’esperto Cittadini che con un ottimo 60% dal campo garantisce 10 punti e 6 rimbalzi a match.Intorno a lui ruotano, nei giochi d’attacco, gli esterni Sanders,Casella e Blizzard: Sanders è un 2/3 che dona alla causa ciociara mediamente 13,6 punti con buone percentuali e una certa propensione a rimbalzo, Casella è un’ala pura di due metri da 11 a partita con il 43% nelle triple, imitato dall’ex virtussino Blizzard in quanto a punti segnati(10.8) con un poco rassicurante, per gli avversari, 49% nel tiro dalla distanza. Jamar Samuels, invece, ala grande sui due metri, dà una sostanziosa mano a Cittadini nei pressi del pitturato, accumulando quasi 12 punti a serata conditi da quasi 7 carambole, non disdegnando, con alterne fortune, le soluzioni dalla distanza.
Le rotazioni di Ramondino si completano con i due play Tomassini e Rossi, diligenti quanto basta, con i 10 punti che riescono a regalare in coppia alla squadra e dall’unico superstite dal repulisti estivo Carenza, un ala oltre i due metri che ne mette 4,5 a partita in poco più di 15 minuti di utilizzo.
Vedono la partita quasi sempre seduti sul pino i vari Giammò, Fabiani e l’ex Ondo Mengue, con minutaggi e produzione in campo finora trascurabili.
Squadra tosta quella di Veroli, non velocissima, control game ma con buona organizzazione offensiva, viste le più che discrete percentuali al tiro fino adesso conseguite, non irresistibile a rimbalzo, ma esperta e abbastanza rognosa in difesa.
Sul fronte triestino Diliegro e Harris, i due giocatori utilizzati da Dalmasson nei pressi degli anelli, (Harris più per necessità che per attitudine) stanno lottando per la platonica corona di miglior realizzatore e rimbalzista della squadra: nella produzione offensiva, qualche decimale a vantaggio del passaportato nei confronti del giocatore americano ( entrambi si attestano sui 13 punti di media) ed anche per quel che riguarda i rimbalzi, Diliegro, un pò troppo falloso nelle sue ultime uscite, con gli 8,5 rimbalzi garantiti a Dalmasson e’ avanti al buon Wills, comunque ottimo con le sue 7,5 carambole domenicali.
Gli esterni sono tutti potenzialmente pericolosi, da Hoover, parco nelle conclusioni ma da non dimenticare libero, 9,7 a match ma con il 46% nelle bombe ed un 97% a cronometro fermo, al baby Ruzzier, un classe 93 con dinamite nelle gambe, tiro ancora discontinuo ma in ogni caso saltuariamente letale, che accumula 10 punti ad alzata di palla con 3 assist, a Carra, protagonista sinora di una stagione sontuosa, da vero capitano, 11 punti, con un ottimo 47% nelle triple.Da non scordare Mastrangelo, in crescita nelle ultime partite, 7,5 a match con un sorprendente 48% nel tiro da lontano e Tonut, sempre se sara’ presente, un pò meno letale di Mastrangelo,(comunque da non buttare il suo 38% nelle triple) ma ugualmente prolifico in attacco e qualche volta molto tignoso in difesa. Ancora alla ricerca di una sua dimensione, e non potebbe essere diversamente visto che si tratta di un classe 94, il 2,11 Candussi, finora autore di prestazioni altalenanti, che gli hanno in ogni caso permesso di segnare sul proprio tabellino 5 punti a match, senza dimenticare la sua lodevole freddezza nel mettere a segno i due liberi decisivi a Capo d’Orlando. Il soldato Fox Fossati, di solito entra in campo per dar fiato ai compagni, e svolge il proprio compito con molta grinta e diligenza, un pò meno utilizzato quest’anno Urbani, mentre Coronica, risolti i suoi problemi fisici si è già ritagliato un importante spezzone di partita nella sconfitta contro Napoli.
In sostanza Trieste e’ una squadra sbarazzina, leggera, ben comandata da Dalmasson. Non tira male, anzi da 3 punti e’ una delle squadre più precise, ma in difesa concede molto nei pressi del canestro, come testimonierebbe il ben poco lusinghiero 56% al tiro da 2 a cui costringe, per modo di dire, gli attacchi avversari.
L’incognita vera della partita potrebbe essere, pero’, l’approccio al match degli uomini di Dalmasson, che spesso hanno dimostrato una certa sofferenza negli inizi delle partite casalinghe, con partenze ad handicap rivelatesi poi, quasi sempre decisive. Con la mente sgombra, invece, Trieste ha quasi sempre giocato bene, riuscendo anche a portare a casa scalpi importanti ma contro un’ avversaria sulla carta più abbordabile dovrà dimostrare il grado di maturità raggiunta e come ha gestito mentalmente questo filotto di sorpredenti vittorie, chiuso comunque nella tasferta di Napoli.
Domenica sarà Veroli ad aver poco da perdere: dall’alto della sua classifica potrebbe anche permettersi un passo falso a Trieste senza che l’eventuale sconfitta scivoli nel drammatico. Ma proprio per questo,paradossalmente, parte leggermente favorita, considerando anche che gli uomini di Ramondino costituiscono un’ottima squadra,solida, quadrata, sufficientemente smaliziata e, di sicuro, complessivamente più esperta rispetto alla truppa giuliana.
Genio e sregolatezza contro organizzazione, incoscienza giovanile contro saggezza cestistica, comunque due squadre dalla forte identità, ben plasmate dai due allenatori.Che lo spettacolo abbia inizio……
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