Jasmin Repesa: “Amo le sfide, la VL Pesaro vuole tornare competitiva e la società è stra-sana”
Jasmin Repesa, coach della Carpegna Prosciutto VL Pesaro, è stato intervistato da La Provincia di Como sulla prossima sfida contro l’Acqua S. Bernardo Cantù ma anche sul campionato iniziato e la decisione di legarsi alla Vuelle. Alcune sue dichiarazioni
“Premessa: Milano è fortissima per una serie di componenti a prescindere dal budget extra large, perché la squadra è stata costruita davvero bene. Poi ci sono Virtus Bologna e Venezia, con quest’ultima che nei momenti in cui conta davvero è sempre brava a farsi trovare pronta. E poi, ancora, Brescia e Sassari, ora forse un po’ indietro, ma che di certo arriveranno. Ecco, queste cinque formazioni credo siano decisamente un bel po’ sopra tutte le altre. Prevedo molto equilibrio anche perché rispetto agli ultimi anni non si intravede una squadra così debole come lo era stata Pesaro. C’è maggior competitività e questo renderà il campionato ancor più interessante. Le gerarchie tra tutte queste squadre potrebbero essere determinata da una serie di episodi quali infortuni, problematiche legate al Covid e così via.”
La sfida contro Cantù di domenica sera.
“Con i soldi che noi e a loro abbiamo avuto a disposizione sul mercato penso entrambe abbiano allestito delle buone squadre. Magari c’è qualcuno sotto osservazione, ma non credo siano state sbagliate delle scelte. La S.Bernardo è un mix straordinario di giovani atletici, di giocatori d’esperienza e di interpreti italiani che hanno una solida scuola alle spalle. E mi sembra di vedere la chimica giusta.”
La scelta di Pesaro.
“Tornare a essere più competitivi è una delle ragioni che mi hanno spinto ad accettare. Perché sono uno che ama le sfide. E questa, lo riconosco, è una sfida completamente diversa da tutte le mie precedenti. Ma assolutamente interessante.”
La società Vuelle.
“Qui c’è una società non sana, di più. Strasana. Pur con il budget più basso del campionato. Che potrebbe anche essere più sostanzioso se solo si facessero le cose che invece giustamente non vogliono fare. Si procede con le risorse economiche, non si fanno debiti e non si fa il passo più lungo della gamba. C’è gente responsabile nella dirigenza, che fa con quel che ha. Non possiamo allestire un certo tipo di roster? Non fa nulla, proverò a fare del mio meglio con i giocatori a disposizione.”