#Euroleague2021: Olympiakos e Panathinaikos per i playoff; anno zero Fener mentre l’Efes vuole la coppa
Prosegue la presentazione delle squadre che prenderanno parte alla Turkish Airlines EuroLeague 2020/21. Qui andremo a conoscere le compagini turche e quelle greche; Efes, Fenerbahce, Olympiakos e Panathinaikos.
ANADOLU EFES ISTANBUL
I campioni di Turchia in carica, che persero in finale nel 2019 (l’ultima coppa assegnata), cercano finalmente di mettere in bacheca il più prestigioso titolo continentale in palio. Pur essendo infatti la squadra più titolata del proprio paese infatti, l’unico trofeo internazionale conquistato rimane la coppa Korac del 1996. I migliori risultati in Eurolega rimangono le due final four raggiunte: quella del 2000 e la sopraccitata 2019, quando si arresero all’ultimo atto contro il CSKA.
Le novità
Il roster è rimasto in larga parte quello della stagione passata; infatti sono rimasti in Turchia tutti i giocatori più rappresentativi, compreso Vasilije Micic, per cui si paventava una esperienza in Nba. Il miglior colpo è Erten Gazi, ala cipriota classe 1997 proveniente da Fordham, NCAA.
Il roster
Il roster è sicuramente uno dei più completi della competizione. Giocatore più rappresentativo è sicuramente Shane Larkin, playmaker con buona esperienza in Nba ma esploso definitivamente al di qua dell’oceano. Da quando è all’Efes si è dimostrato un’arma offensiva con quasi nessun rivale in Europa, come testimonia il record di 49 pti in una gara di Eurolega fatto registrare lo scorso novembre. Intorno all’ex Celtic una batteria di talenti di ottimo livello; a cominciare da Chris Singleton: Ala/Centro di grande fisicità e Vasilije Micić, talentosa guardia serba che negli ultimi anni ha tenuto ottime medie e per cui si era paventata addirittura una chiamata dall’Nba.
In tutto questo, non va dimenticato che in panchina siede un certo Ergin Ataman (che abbiamo avuto modo di apprezzare in Italia sulle panchine di Siena e Fortitudo); allenatore di grande esperienza e con già due titoli europei in bacheca.
obiettivo
L’Efes ha tutte le carte in regola per arrivare in fondo. Avere probabilmente il miglior giocatore, una rosa lunga e completa ed un grande coach fa sì che i turchi siano legittimamente considerati tra le 3-4 favorite. In patria è ormai qualche anno che L’Anadolu è tra le dominatrici e dopo la finale di 2 anni fa è ora di vincere anche in Europa.
FENERBAHCE
Tra le grandi europee degli ultimi anni, anche questa stagione il Fener sarà un cliente fastidioso per tutti. Nel 2017 ha portato a casa la prima Eurolega della sua storia e negli ultimi 5 anni (escludendo la stagione scorsa, non completata) è sempre stata tra le prime 4, mentre fino a quando si è giocato, nel 19/20 ha un po’ deluso.
Le novità
Il Fenerbahce è nel suo anno zero dopo la dinastia Obradovic, in cui la polisportiva turca si è affermata come big europea. Se ne sono andato inoltre Gigi Datome, tornato in Italia e Derrick Williams, sbarcato a Valencia. Nonostante comunque il grosso ridimensionamento del monte ingaggi sono arrivati ottimi giocatori come Dyshawn Pierre, che abbiamo potuto apprezzare a Sassari come uno dei migliori esterni del nostro campionato, l’ex Wizard Jarrel Eddie, tiratore che ha concluso l’ultima stagione a Murgia con il 44% e più di 14 pti di media, Lorenzo Brown dalla Stella Rossa di Belgrado e Danilo Barthel, ex capitano del Bayern Monaco. In panchina siederà Igor Kokoskov, reduce dall’esperienza in Nba come Head coach ai Suns e vice ai Kings.
il roster
La squadra come abbiamo visto è stata parecchio rimaneggiata ed ha perso due degli uomini chiave degli ultimi anni vincenti (oltre al coach). Tutto sommato però, è ancora un roster decisamente importante, che ha tenuto alcune delle sue stelle, a cominciare da Nando De Colo. Il francese, al secondo anno sul Bosforo, è stato uno dei pochi costanti della scorsa stagione, e dalla sua creatività offensiva passeranno gran parte delle fortune del Fener. Al suo fianco ci sarà ancora Jan Vesely, che più volte in estate sembrava sul punto di partire. il lungo ceco, Mvp 2019 è una garanzia sul pitturato, ma può far male in molti modi. Intorno alle due stelle grande curiosità per i nuovi arrivi, che se dovessero inserirsi bene potrebbero alzare di molto il livello della squadra.
L’obiettivo
il Fenerbahce è una squadra di qualità, ma che ha cambiato tantissimo. Di base si punteranno i playoff, ma se si trovasse l’amalgama e se coach Kokoskov riuscisse ad imporre le proprie idee al meglio, non è detto che i turchi non possano andare più avanti.
OLYMPIAKOS PIREUS
Altra nobile decaduta del basket europeo, l’Olympiakos, squadra con sede al Pireo, l’antico portato di Atene, ha vinto la c massima competizione continentale per 3 volte. Dal 2019 è di fatto attiva solo in Eurolega, dopo aver abbandonato il campionato nazionale, in cui disputa solo la seconda divisione con una squadra di riserve.
Le novità
Diversi i volti nuovi al Pireo. Dal Fenerbahce è tornato Kostas Sloukas, che dopo essere stato uno dei protagonisti del ciclo vincente di Obradovic, ha dichiarato di voler portare il bagaglio tecnico e mentale accumulato in Turchia per riportare sul tetto d’Europa i greci. Dal Galatasaray è poi arrivato Aaron Harrison, guardia che l’anno scorso in Eurocup ha viaggiato con l’ottima media di quasi 16 pti/partita. Per portare esperienza e punti nel reparto guardie è stato firmato Charles Jenkins, che abbiamo conosciuto in serie A con la maglia dell’Olimpia. Firmati anche Larentzakis, Livio Jean Charles ed Hassan Martin.
il roster
Il giusto mix tra esperienza e nuovi arrivi. Il roster dell’Olympiakos è piuttosto completo, avendo arricchito La Rosa di ottimi nomi ed avendo confermato la gran parte dei propri veterani. Alle novità citati precedentemente, con Sloukas Martin ed Harrison che dovrebbero essere in quintetto piuttosto spesso, si aggiungono dunque l’esperienza ed il talento di gente come Spanoulis, Prizentis e Papanikolau, veri e propri totem del basket greco che avranno da chioccia ad un gruppo talentuoso e capace di mettere in difficoltà chiunque.
Gli obiettivi
Quest’anno i Reds possono ambire legittimamente ai playoff. Il talento non manca è la squadra ha la lunghezza necessaria per poter far riposare quei campioni un po’ più logorati fisicamente, tenendo anche conto che è l’unica a disputare una sola competizione a settimana. Post season dunque obiettivo minimo, con qualche ambizione in più se la stagione dovesse prendere la giusta piega.
PANATHINAIKOS B.C
Il Panathinaikos è la prima squadra di Grecia per trofei vinti. Vanta ben 38 titoli nazionali e 19 coppe nazionali, nonché 6 Euroleghe /Coppe dei Campioni ed una coppa intercontinentale. L’ultimo successo continentale risale al 2012, mentre lo scorso anno, al momento della sospensione causa pandemia, era in piena zona playoff.
Le novità
Il mercato ha ampliato la rosa del Pana, che ha ritoccato un po’ tutte le zone del campo ma ha perso due dei migliori dell’anno scorso: Calathes e Fredette. Sugli esterni sono arrivati dal Promitheas Patrasso Leonidas Kaselakis, 8 pti e 3,4 rimbalzi ad allacciata di scarpe nella scorsa stagione, ed Aaron White, che a Milano ha vissuto un’ultima annata non particolarmente soddisfacente. Sempre dall’Olimpia è arrivato il grande colpo di questa off season: Nemanja Nedovic, che cerca il salto di qualità dopo rendimento a tratti altalenante ma che sicuramente, già in serie A, aveva dimostrato un grande talento. Altro rinforzo nel reparto guardie è Pierre Jackson, dopo due stagioni in CBA e G League.
Il roster
Squadra, sulla carta, di tutto rispetto. I nuovi arrivi sono di qualità e l’ossatura dell’anno scorso era piuttosto buona. Nedovic dovrà dimostrare di meritarsi il palco più prestigioso d’Europa e le carte per farlo ci sono; Marcus Foster è uno dei migliori play dell’Eurolega e sarà probabilmente il giocatore di riferimento della squadra. Le partenze di Fredette e Calathes non saranno facili da rimpiazzare, mentre sarà fondamentale per i destini della squadra la definitiva esplosione di Giorgos Papagiannis.
Gli obiettivi
È difficile al momento pensare ad un Pana più avanti rispetto alla scorsa stagione. Ha perso alcuni dei propri top rimpiazzandolo con giocatori di qualità ma al momento non superiori, e comunque bisognerà vedere quanto le tante novità funzioneranno. I playoff non dovrebbero essere un problema, ma le Final Four non paiono un obiettivo facile.