Sassari ritrova il sorriso, a Pesaro sono Spissu e soci a mettere a segno la prima vittoria stagionale
La Dinamo di coach Pozzecco e del suo play made in Sardegna, espugnano la tana della VL Pesaro; i padroni di casa allungano nella prima fase di gara anche in maniera importante, poi soffrono il ritorno dei biancoblu e perdono lucidità nel finale, mentre Sassari chiude la gara con maturità negli ultimi 2 minuti di gioco.
La Cronaca:
Prima parte di gara che va in archivio in equilibrio, ma che vede Pesaro sprecare un discreto vantaggio, gli uomini di Repesa sembrano più concentrati e in partita, mentre la Dinamo soffre la mancanza di precisione al tiro dalla lunga distanza ed una soluzione alternativa al lavoro di Bilan nel pitturato, mentre Pesaro, vede nel duo Cain Robinson, un asse che ha bisogno di avere tempo per trovare intesa, ma che comunque produce il fatturato che vale anche il +12, prima del ritorno biancoblu. 26-18 al 10’.
Sassari punta sull’ex di turno Pusica per chiudere il gap, senza Gentile a disposizione, la rotazione degli esterni è ridotta, ma grazie ad un paio di giocate del serbo e, al lavoro sporco di Burnell e Bendzius, la Dinamo chiude il gap in chiusura di quarto, i padroni di casa soffrono quando il ritmo si abbassa senza Robinson in campo e pagano dazio nel proprio pitturato, permettendo alla Dinamo di trovare punti anche dopo gli errori, la dedizione di Tambone però vale comunque il 42-40 che chiude il secondo quarto.
La Carpegna Prosciutto ritorna in campo carica dopo la pausa lunga e ritrova subito la via del canestro, Pesaro sembra soffrire i cambi difensivi di Sassari, ma grazie al talento di Delfino e con i rimbalzi offensivi, continua a guidare; la Dinamo risponde puntando sul lavoro del solito Bilan, utilizzato sia per sfruttare il pick and roll, sia per riaprire sugli esterni, con Pesaro brava a non cedere alla tentazione di raddoppiare.
I padroni di casa allungano grazie al lavoro sporco di Cain e a Robinson, Sassari si affida ai suoi esterni, con Pusica e Spissu bravi a non far fuggire i padroni di casa; il ritmo si alza dopo la boa di metà quarto e sono gli ospiti a giovarne, break di 8 punti e sorpasso sardo firmato neanche a dirlo ancora da Bilan.
Il time out di Repesa non porta subito gli effetti sperati, Filipovity però tiene a contatto i suoi, poi la preghiera di Robinson, è un atto di furbizia, che vale 3 tiri liberi a causa del fallo di Treier speso dopo la chiusura del palleggio e al 30’, il punteggio è in parità a quota 69.
Le rotazioni dalla panchina rallentano il ritmo gara, ma ad inizio ultimo quarto nessuna delle due squadre riesce a prendere in mano l’inerzia; Sassari prova a dare una scossa passando dalle sue certezze, ovvero l’asse Spissu Bilan, scelta che vale il +3.
Massenat risponde sfruttando l’inesauribile Delfino, mentre gli ospiti si affidano al tiro dalla lunga distanza, riuscendo a tenere la testa della gara.
La partita si decide a 2’ dalla fine, Bilan dalla lunetta sigla il +5 ospite, Pesaro perde lucidità in attacco e forza, mentre Sassari fa la differenza a rimbalzo in fase offensiva e allunga sino al +7 con Bendzius quando mancano poco più di 60” alla fine; lo sfondamento di Robinson su Spissu è la giocata che chiude la gara, Pesaro si sfalda, si ritrova costretta a forzare ma non ha la lucidità per farlo, concedendo il fianco a Sassari che colpisce anche in contropiede con Bendizus; i padroni di casa alzano bandiera bianca e dalla lunetta ancora il giocatore lituano degli ospiti, fissa il punteggio finale sul 85-95