Do you Remember? Mike Iuzzolino e l’arcobaleno che abbagliava avversari e pubblico
Il personaggio che abbiamo scelto di ricordare nella nostra consueta rubrica settimanale è il “Paisà” Mike Iuzzolino. L’appellativo di paisà sta nel fatto che come chiaramente è evidenziato dal nome nonostante sia nato negli Stati Uniti ad Altoona il 22 Gennaio 1968 Iuzzolino ha chiaramente origini italiane per via dei suoi nonni provenienti dall’Italia meridionale ed, anche, di conseguenza la cittadinanza italiana.
Dal punto di vista cestistico Mike inizia la sua carriera di playmaker, visto la sua taglia ridotta, tra i college di Penn State tra il 1986-1988 e di Saint Francis tra il 1989 ed il 1991, prima di essere scelto dal NBA. Nel 1991, infatti, sarà scelto con il numero 35 al secondo giro dai Dallas Mavericks con i quali in due campionati dal 1991 al 1993 disputerà 122 partite con importanti medie realizzative. Ma nonostante i nove punti di media a partita con oltre quattro assist il buon Mike viene scaricato dal dorato universo Nba per incominciare una nuova parentesi di carriera in tono minore tra diverse franchigie della Cba. Fino al 1995 poche soddisfazioni, fino a quando non arriverà nel nostro campionato alla Scaligera Verona grazie ad intuizione del g.m. Fadini in quegli anni probabilmente il miglior nostro dirigente nel saper pescare nel mondo sommerso e meno conosciuto del basket americano, e portare fior di campioni nella nostra massima lega. Nello scetticismo generale i nella stagione 95/96 arriva questo piccolo americano ( sulla sua altezza si fece un po’ di confusione perché alcuni almanacchi lo davano 188 cm di altezza ma al suo arrivo ci si accorse che no raggiungeva i 180 cm) dal fisico, anche, un pochino rotondo alla corte di coach Marcelletti. Tanta è la diffidenza nei confronti del paisà che inizialmente sarà ingaggiato a gettone prima di vedersi esteso il proprio contratto per l’intera stagione. Dopo poche partite, infatti, alla Mash Verona ci si accorge che il g.m. Fadini ancora una volta ci aveva visto lungo nel portare alla Scaligera un playmaker. che grazie al suo micidiale tiro da tre punti ed alle sue doti di penetrazione con il caratteristico tiro ad arcobaleno si rivelò non solo un ottimo regista per i suoi assist ai compagni, ma anche un grandissimo realizzatore. Nella prima stagione veronese trascina la sua squadra alla finalissima di Coppa Italia persa al Forum di Assago contro Milano (ma la finale di coppa varrà l’ingresso per i veronesi alla Coppa Saporta perché al termine di quella stagione Milano vincerà anche il suo ultimo scudetto), ed in campionato confeziona ben 24,8 punti di media con il 45,5 da tre punti. La sua riconferma fu alla base del progetto tecnico della Mash 96/97, in una stagione nella quale coach Marcelletti lascia Verona per approdare alla Milano campione d’Italia per sostituire il maestro Tanjevic, come già era accaduto circa un decennio prima a Caserta, perché per il tecnico bosniaco si aprirono le porte della nostra nazionale. A guidare Verona fu chiamato un altro italo-americano il tecnico Phil Melillo, che non ebbe fortuna e fu sostituito da un giovane al debutto quale era coach Andrea Mazzon. Dopo essere partita in sordina (nonostante la vittoria nella finale di Supercoppa Italiana contro la Milano dell’ex Marcelletti con 17 punti a referto per Mike ) anche quella stagione per Iuzzolino e la sua Verona fu una stagione da grandi protagonisti in Italia, dove la squadra arrivò alla semifinale scudetto, ed in Europa dove i veronesi al termine di una entusiasmante cavalcata arrivarono alla Finale di Coppa Saporta persa 78-64 nella finale di Nicosia contro un grande Real Madrid guidato in campo dalla classe di altre vecchie conoscenze italiane come Dejan Bodiroga e Joe Arlauckas. Nella stagione 96/97 i numeri personali di Iuzzolino in campionato furono di 21,6 punti con 3,1 assist a partita. Se la precedente stagione si era conclusa con la delusione della finale persa contro il Real, nella stagione successiva la squadra di coach Mazzon sempre con quel “piccoletto” tarantolato in cabina di regia (20,1 punti in campionato con 3,3 assist nella stagione 97/98 in campionato) si rifece con gli interessi vincendo la Coppa Korac nella doppia finale contro lo Stella Rossa Belgrado. Anche nella finalissima contro gli slavi le cose non si misero bene per i veronesi sconfitti nella gara di andata in casa per 68-74 nonostante 27 punti di Iuzzolino, ma nella gara di ritorno il 1 Aprile 1998 i gialloblù confezionarono un impresa ed un vero pesce d’Aprile alla squadra di coach Lucic. Verona riuscì ad espugnare la Pionir Arena di Belgrado per 64-73 con 18 punti (2/5 da due e 2/4 da tre) di Iuzzolino, e vincere il suo primo ed unico trofeo europeo della storia. La stagione successiva (20,7 punti e quasi 4 assist in 22 partite di campionato) alla Scaligera fu l’ultima per Mike, che l’anno successivo approdò nella capitale all’Adr Roma per la prima stagione del nuovo millennio 1999/2000. L’annata romana dal punto di vista sportivo fu abbastanza travagliata per una Virtus che in quel periodo vedeva il definitivo passaggio societario da Giorgio Corbelli a Claudio Toti, ma i numeri di Iuzzolino rimanevano sempre di tutto rispetto con ben 17 punti a partita con addirittura il 50,8 % da tre punti. Questi ottimi numeri valsero la chiamata per Mike la stagione successiva all’Olimpia Milano, e quella stagione 2000/01 per un Iuzzolino oramai trentatreenne sarà l’ultima nel nostro massimo campionato. Iuzzolino arriva in una Milano abbastanza disastrata dalla gestione precedente di Pasquale Caputo, ma grazie gli investimenti del neo proprietario Sergio Tacchini la squadra meneghina, dopo un difficile inizio di stagione, si risolleverà e riuscirà a conservare la permanenza nel massimo campionato, e manca a dirlo Mike sarà uno dei protagonisti in quell’Olimpia con 19,5 punti e quasi 3 assist a partita. Nei due anni successivi sarà prima in Grecia al Peristeri e poi in Spagna al Cantabria, prima di arrivare stagione in corso in Legadue alla Pallacanestro Pavia. La stagione pavese 2002/03 iniziata ad Ottobre e terminata a Febbraio per Iuzzolino sarà veramente l’ultima tappa in Italia, infatti il playmaker l’anno dopo una fugace apparizione in Spagna al Valladolid si ritirerà, ma anche in quel campionato di Legadue a 35 anni il paisà dimostrerà di avere ancora un grandissimo feeling con il canestro come dimostravano i 19 punti di media ad ogni recita. Punti che non sono mai stati un problema da mettere a referto per questo giocatore, che quando penetrava con quei suoi fantastici tiri ad arcobaleno e con quelle sue virate e contro virate a mille all’ora nel cuore dell’area è stato l’incubo di tanti colleghi registi e delle difese tra la fine degli anni 90’ e l’inizio del nuovo millennio nella nostra serie A.