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Il Countdown di Avellino-Siena: Hackett-show, Lakovic-serataccia

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La vittoria della Montepaschi Siena al PalaDelMauro di Avellino nel nostro abituale Countdown può essere sintetizzata come il Daniel Hackett show, che negli ultimi minuti di gioco ha permesso alla sua Mens Sana di ribaltare come un calzino una partita fino a 5’ dal termine in controllo dei lupi irpini.

 

10 Daniel Hackett. Con una simile premessa iniziale il massimo dei voti non può che essere ascritto al figlio di Rudy. Il ragazzo con Pesaro nel cuore ha messo tre triple in fila nel giro di circa sessanta secondi (11 punti consecutivi), che hanno portato la Mens Sana dal -9 (69-60) al meno -1 (72-71), ed a questo aggiungiamoci pure 26 punti, 8 rimbalzi, 4 palle recuperate e 4 assist per  rendere l’idea sulla sua prestazione monstre.

9 i rimbalzi difensivi di Othello Hunter. Il lungo ex Sassari è stato a dir poco dominante nel pitturato nella gara di ieri sera confermando una crescita costante sia dal punto di vista atletico e fisico sia nell’inserimento del gioco di squadra. Doppio 16 per il buon Othello, infatti oltre ai 16 rimbalzi totali aggiunge altrettanti punti realizzati per un 24 di valutazione totale.

8 i tentativi dall’arco di Jaka Lakovic. Lo sloveno ha vissuto, probabilmente,  nella gara di ieri una  delle sue più infelici perfomance al tiro della sua carriera. Un solo centro sugli otto tentativi per un misero 12,5 %, ed il dato che rimbalza agli occhi non sono solo i tanti errori dalla lunga distanza ma anche lo zero nei tentavi dal tiro dai due punti: serataccia da dimenticare per l’ex Pana e Barca.

7 i rimbalzi totali di Kaloyan Ivanov. Il giocatore bulgaro si è dimostrato il solito guerriero pronto ad assaltare con la sua energia e grinta la squadra avversaria di turno. Miglior realizzatore tra gli irpini con 19 punti a referto (5/12 da due e 2/4 da tre) rimpolpa il suo score personale anche con 4 assist.

6 le palle perse di Daniele Cavaliero. Come spesso accade alla guardia, anche nel giro della nostra nazionale, è in versione Penelope che fa e disfa:  difatti alle buone cose che fa vedere al tiro in attacco (14 punti 2/6 da tre e 4/5 da due), alla buona presenza a rimbalzo (4 rimbalzi difensivi), ed alla buona mano data alla regia (3 assist ai compagni), macchia una buonissima prova con 6 palle perse che sono un tantino troppe.

5 i tentativi da due di Jeremy Richardson. Il tiro da due è stata la voce migliore della partita dell’ala ex Valencia (4/5 da due 8 punti), non vien innescato come al solito sull’arco dei 6,75 m (0/2), e protagonista di qualche scelta errata di troppo (4 palle perse): non si riconferma dopo l’eccellente prova contro Cremona.

4 i minuti in campo di Paul Biligha. Pochi minuti concessi da coach Vitucci al lungo nonostante l’assenza di Dragovic e rotazioni corte. Rimane in media con il minutaggio finora avuto (4,5 minuti in 4 gare disputate), si attendono segnali da Biligha autore di un finale di scorsa stagione in crescendo, che gli aveva aperto le porte della nazionale sperimentale ai giochi del Mediterraneo.

3 i tiri da tre punti falliti da Erick Green. Il play della Mens Sana è una delle poche note stonate del successo senese in terra irpina. Il suo tabellino personale modesto è  esemplificatore al massimo della sua scarsa presenza nella gara di ieri (4 punti con 0/3 da tre) ma i suoi alti e bassi sono preventivabili dato la giovane età ed la prima vera esperienza professionistica.

2 le sconfitte casalinghe e le assenze per la Sidigas. Lo stop contro Siena è il secondo tra le mura amiche dopo quello al debutto contro Pesaro, ma in questo inizio di campionato da 4 vittorie e 5 sconfitte pesa sugli irpini la sfortuna di non poter mai avere a disposizione una squadra con tutti gli effettivi al meglio come dimostrano le assenza di ieri sera di Taquan Dean e Nikola Dragovic.

1 primo posto in classifica. La vittoria di ieri sera ha riportato la squadra di coach Crespi in testa alla classifica in compagnia di Sassari e Brindisi, sconfitta nel posticipo serale in quel di Bologna.

0 i minuti in campo di David Cournooh. Stesso discorso fatto per Biligha in precedenza: è  spiacevole vedere uno dei potenziali talenti per la nostra nazionale stare li a guardare una partita intera ed a riscaldare  riscaldare la panchina. Per una crescita dei giocatori made in Italy sarebbe  conveniente vederli in campo con maggiore frequenza e minutaggi, e probabilmente fare scelte estive sul mercato diverse.