Brindisi festeggia un’altra settimana da capolista solitaria. Una vittoria soffertissima decisa in un finale al cardiopalma dopo una prodigiosa rimonta di Cantù vanificata negli ultimi 7 secondi.
Superlativo Pietro Aradori supportato dal solo Joe Ragland e i due fenomeni di Cantù si arrendono ad una prestazione più corale dei padroni di casa. Emozioni intense che riviviamo, come sempre, in countdown e con gli highlights selezionati dalla Lega!
10 gli assist di Jerome Dyson che dopo l’ennesima settimana passata con il solito dolore al ginocchio sfodera una prestazione completa con 7 rimbalzi, 9 falli subiti e 15 punti per un 27 di valutazione complessiva. Vince così il duello con Joe Ragland anche se il play di Cantù avrebbe potuto invertire l’esito del duello con l’ultimo possesso.
9 a Pietro Aradori che sfodera una prestazione monster in quel di Brindisi: 34 di valutazione, 28 punti con 4/5 da 2, 3/4 da 3 e 11/11 ai liberi. Raccoglie anche 5 rimbalzi e firma la tripla del sorpasso annullata dal fischio di Lamonica che ha ravvisato i passi in arresto del buon Pietro. In conferenza stampa Sacripanti afferma che questa squadra è stato costruita intorno a lui e viene lecito chiedersi perchè l’ultimo tiro non sia stato affidato alle mani del numero 21.
8 gli assist di squadra dell’Acqua Vitasnella Cantù. Troppo pochi, in particolar modo se rapportati ai 20 dell’Enel Brindisi. I padroni di casa riescono a giocare di squadra mentre gli ospiti si affidano spesso a soluzioni individuali. 86 a 67 è il confronto delle valutazioni in favore di Brindisi.
7 i secondi per l’ultimo attacco canturino che avrebbe potuto cambiare l’esito del match. Dopo il timeout, la palla è finite nelle mani giuste, quelle di Joe Ragland. Il talento di West Springfield però non è riuscito neanche a far partire un tiro a causa della sciagurata decisione di penetrare proprio al centro dell’area proprio dove le maglie avversarie lo stavano aspettando.
6 in negativo la valutazione di Lega di Miro Todic che però guadagna la fiducia del coach offrendo una prestazione difensiva altamente sopra la media. Annulla Uter e in cooperativa con Zerini limita Cusin e Leunen. Nell’ultimo quarto, è l’unico insieme a Campbell a giocare 10 minuti e al 37° ha il merito di schiodare Brindisi da quota 69 dopo 4minuti abbondanti di ferri e tiri mancati.
5 i canestri da due concessi ai lunghi canturini. Bucchi studia bene i meccanismi di difesa e concede a Leunen, Cusin ed Uter un 5/10 dal pitturato. Di sicuro una delle chiavi del match.
4 i soli minuti trascorsi necessari affichè tutti i giocatori dello starting five canturino scrivessero il loro nome a referto, peccato poi che i soli Aradori e Ragland abbiano continuato a trovare il cotone con regolarità.
3 i minuti a testa giocati da Rullo e Abass. Cantù ruota in realtà solo 8 giocatori mentre coach Bucchi può contare su 10 giocatori. Nel concitato finale, un minimo di freschezza in più per gli uomini di Sacripanti forse avrebbe fatto la differenza.
2 i punti di vantaggio sulle inseguitrici. Brindisi, almeno per un altra settimana, può fregiarsi del titolo di capolista. Una città intera in festa e se si considera Sassari una squadra del Sud si può dire che la geografia del basket nazionale sta subendo duri scossoni.
1 deja vu al PalaPentassuglia quando Delroy James a pochi secondi dalla fine strappa la palla dalle mani dei giocatori avversari e si invola in palleggio esultando alla sirena finale. Un tripudio già vissuto tre settimane fa contro Reggio Emilia. Non è una semplice coincidenza.
0 i punti di Marcel Jones sempre più oggetto misterioso della squadra di coach Sacripanti. In 9 minuti sul parquet di Brindisi raccoglie uno 0/3 al tiro, serve un assist, raccoglie un rimbalzo ma subisce anche una stoppata ed una persa. Si può fare di più.