Bruno Cerella: “Dimostrato entusiasmo fin dalla palla a due, limitata Trieste con la difesa”
Bruno Cerella commenta la vittoria della sua Umana Reyer Venezia sull’Allianz Pallacanestro Trieste per 79-62.
“Abbiamo dimostrato entusiasmo fin dalla palla a due stando aggressivi, Trieste si è adattata alla partita, e penso che la nostra partita è stata impostata sulla difesa: li abbiamo limitati e noi siamo riusciti a segnare canestri facili in contropiede che ci hanno dato fiducia. Abbiamo giocato di squadra, li abbiamo pressati per tutti i 40′, e penso che li abbiamo consumati perchè siamo una squadra lunga con giocatori che giocano insieme, ci siamo passati la palla anche sbagliando dei tiri aperti ma con tanta voglia di combattere, di buttarci per terra, di fare un fallo che bisogna fare nel momento per fermare il gioco, di intelligenza. E’ stata una bellissima partita, segno che ci possiamo divertire ancora giocando insieme.”
Sulla partecipazione del pubblico del PalaTaliercio alla partita della Reyer.
“E’ da un po’ di anni che ci conosciamo, che giochiamo insieme. Quest’anno sembrava pieno il palazzetto perchè c’era un bellissimo ambiente. Questa partita era veramente importante e contava ancora di più, è stato il gioco di squadra tra il pubblico e noi. Lo apprezziamo tantissimo perchè alla fine sappiamo bene quanto conta il fattore campo e giocare senza il pubblico diventa una cosa un po’ pesante per gli atleti, comunque si vive di emozione e di condivisione, e il fattore campo serve per quello: sia nei momenti belli che di difficoltà serve a giocare insieme”
Sul match cambiato con l’ingresso in campo di Bruno che ha galvanizzato squadra e pubblico.
“La cosa importante in un’atleta è riconoscere il proprio ruolo. E’ normale che vorrei giocare tutte le partite a 40′ come tutti gli atleti, ma le squadre costruite per vincere devono avere le persone che sanno interpretare i ruoli nel modo giusto e sono molto felice di oggi: non sono riuscito a fare nemmeno un canestro ma ad avere un impatto emotivo sulla partita trascinando i compagni caricandoli, dando una spinta importante. Io lo noto, lo dico consapevolmente e umile, è una cosa che mi riempie di felicità e so di aver contribuito a questa vittoria avendo fatto un buon lavoro.”