Trieste vs Barcellona: Dalmasson ci riprova
Dopo la sorprendente scorribanda di Carra in terra piemontese, il Palats sarà teatro della sfida tra I padroni di casa in biancorosso e la forte Sigma Barcellona di coach Pedichizzi. La classifica parla abbastanza chiaro ma sul campo i valori potrebbero risultare un po’ più equilibrati, sempre se gli uomini di Dalmasson affronteranno il match con la giusta tensione emotiva senza cadere in deleteri timori,
senza affogare nelle spirali di un’ inutile pressione.
Eh si, perché Trieste non ha proprio nulla da perdere in questa partita, vista la caratura degli avversari certamente superiore; aggiungiamoci anche i 2 punti insperati raccattati a Torino che hanno comunque traghettato il vascello triestino verso acque meno tempestose. Senza l’esigenza impellente del risultato positivo, sarebbe un peccato assistere a partenze disastrose come quelle viste nelle esibizioni interne contro Biella e Ferentino. Inizi ad handicap cosi vistosi contro una squadra come quella sicula potrebbero essere il preludio ad un massacro che il pubblico triestino non smania dalla voglia di vedere. L’ambiziosa squadra di Perdichizzi giunge sotto San Giusto da una serie aperta di 4 vittorie consecutive e sicuramente l’auspicio dei siciliani è di raggiungere il pokerissimo.
Se Torino affida la propria produzione offensiva al nucleo indigeno, la sigma ha nella copia USA il punto di forza del proprio attacco; Collins e Young, infatti, garantiscono alla squadra quasi il 50 % del bottino totale dei punti segnati dalla team siciliano: 21 per Young e 20 per Collins. Ma credere che il loro apporto sia limitato solo a quello dei punti segnati, è un errore, perché, per esempio, il folletto Collins capeggia anche la speciale classifica degli Assist della lega, mentre l’ala statunitense ex Capo D’Orlando garantisce anche un buon bottino di rimbalzi. Gli esterni Maresca e Filloy offrono a Perdichizzi un significativo supporto offensivo alla coppia straniera, accumulando bottini intorno alla doppia cifra a serata, ben imitati dall’ala-centro Fantoni che ne porta in dote 9. Uno dei protagonisti della cavalcata pistoiese nella scorsa Lega 2, Toppo, finora dice 7,4 ad alzata di palla, mentre l’esperto Natali si limita a 4 punti a match. Completa le rotazioni di Perdichizzi il play Pinton, finora poco appariscente con i suoi 4 punti ad allacciata di scarpe in 14 minuti medi di utilizzo. Abbastanza solida difensivamente, la Sigma sembra molto a suo agio anche sottocanestro e a rimbalzo: insomma, con un roster composto anche da giocatori provenienti dalla serie A, con un bagaglio tecnico ottimo, con esperienza e malizia da vendere, con un duo straniero di prim’ordine, si puo’ dire che Barcellona si trova in vetta alla classifica non certo per caso.
Cosa può opporre Dalmasson a questa quasi invincibile armata? Non certo il fattore sorpresa, vista l’impresa di Torino che non sarà certamente sfuggita alla squadra ospite, non certamente il talento della coppia straniera, ne’ certo l’esperienza del nocciolo indigeno. La grande forza di Trieste, ed anche la sua debolezza, è stata finora la sua mancanza di punti di riferimento, di leader affidabili e continui; e se questo magari angustia i sonni di Dalmasson, alle volte questa caratteristica può disorientare anche gli avversari di turno, magari impreparati ad affrontare la serata della vita di qualche insospettabile giocatore triestino. E’ accaduto a Verona con Ruzzier, è capitato a Torino domenica scorsa con Hoover e Candussi, giocatori fino allora abbastanza discussi dall’ambiente. Insomma Dalmasson giocherà al tavolo del poker dovendo cambiare 4 carte, sperando di pescare il jolly, cercando di controbattere il servito del proprio avversario.
Considerando in ogni caso l’approccio al match la vera discriminante delle prestazioni triestine, sarà un caso ma in trasferta la squadra ha sempre giocato alla pari con i propri avversari, cosa successa raramente al PalaRubini, la squadra non ha giocatori faro nemmeno nelle cifre. 14 i punti donati alla causa da Diliegro (apprezzabili comunque i suoi quasi 10 rimbalzi a partita), nemmeno 13 quelli di Harris, 10 quelli prodotti da Hoover. Poi Ruzzier, Carra, Mastrangelo, Tonut, Candussi capaci di bottini importanti come allo stesso modo di incappare in serate anonime, anche se il capitano, ad onor del vero, ultimamente si è distinto disputando ottime partite, giocate con grande cuore ed intensità. Intensità che non è certo mancata a Fossati che, non ci stancheremo mai di sottolinearlo, rappresenta la piacevole novità biancorossa di questo inizio di torneo.
Trieste, dunque cercherà di restare in partita fino all’ultimo, sperando nella “Carrata” finale. O “Ruzzierata” o” Hooverata”. Poco importa. Vincere con una scala reale di seconda mano contro un poker servito: impresa ardua. Ben sapendo che Perdichizzi le sue carte sicuramente non le getterà al vento.
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