Con l’ultima firma di Jazz Johnson si è ufficialmente chiuso il mercato dell’Acqua S.Bernardo Cantù. E allora via con la numerazione, con i giocatori biancoblù che, per la stagione sportiva 2020-’21, andranno a indossare numeri dall’1 al 32.
Si parte con Donte Thomas, il quale ha sempre giocato con il numero 1 sia al liceo sia all’università. Nel 2018, poi, la perdita prematura di un caro amico, anch’egli sportivo, che aveva sempre indossato la maglia numero uno, ha indotto Thomas a non volersi più separare da questo numero.
L’amicizia ha influito anche sulla scelta dei numeri di altri giocatori biancoblù. Sha’markus Kennedy, centro statunitense, ha chiesto il numero 3 a rappresentare l’intenso legame esistente tra lui e due amici d’infanzia, come a dire: “Noi tre, sempre insieme”.
Numero 8, invece, per James Woodard, che lo ha vestito alla sua prima esperienza in Europa, in Francia. Un numero molto importante per il tiratore nativo dell’Oklahoma, che ha indossato durante la sua stagione da rookie e che vorrebbe indossare anche nel corso di tutta la sua carriera europea. Ma c’è dell’altro, un aspetto più recente: la scelta di tenersi l’8 anche a Cantù è per Woodard motivo di orgoglio, volendo onorare al meglio un grande campione che non c’è più, Kobe Bryant.
Scelta legata a una icona della pallacanestro anche per Jordan Bayehe. Il lungo camerunense di formazione italiana ha, infatti, optato per un classico 23, in onore di Michael Jordan, suo primo idolo da ragazzino.
A ritroso: dal 23 di Bayehe al 22 di Johnson, che ha scelto questo numero in onore del padre, suo grande idolo e suo allenatore da sempre, il quale lo ha aiutato a migliorare di anno in anno. La scelta del 22, però, è legata anche alla madre di Jazz, nata il 22 ottobre. Un ulteriore omaggio ai genitori e alla famiglia, cui il rookie quasi 24enne è estremamente legato.
Quanto ai ritorni a Cantù di Maarten Leunen e Jaime Smith, entrambi hanno scelto la medesima numerazione della loro prima volta in biancoblù: confermatissimo il numero 10 di “Maarty”, che ha accompagnato l’ala per tutta la sua carriera sin dai tempi del college, quando vestiva il verde e il giallo degli Oregon Ducks. Numero dieci che si è portato anche nelle sue altre esperienze europee dopo Cantù, a Ulm, in Germania, così come ad Avellino e a Bologna, sponda Fortitudo. Inseparabile è anche per Smith il numero 2, che lo ha visto grande protagonista proprio con Cantù nel 2017-’18, stagione che ha definitivamente lanciato il playmaker verso il grande basket europeo. Lo aveva indossato anche l’anno prima in Ucraina, dove Jaime aveva fatto molto bene, specie in FIBA Europe Cup, competizione che ha poi vinto con Sassari nel 2019, anche in quel caso con il numero due sulle spalle. Con il 2, Smith, è arrivato anche in finale scudetto con i sardi e, l’annata seguente, con quel numero ha anche giocato in Basketball Champions League, difendendo i colori del Banvit, team turco.
Concludendo invece con lo zoccolo duro della scorsa stagione, ecco un poker di conferme: per Gabriele Procida sarà ancora numero 9, scelto senza una particolare ragione; mentre Andrea La Torre vestirà la canotta biancoblù numero 11 per la terza stagione consecutiva; Biram Baparapè il 25, in onore dell’ex compagno di squadra e mentore JaJuan Johnson (fresco di firma al Bayern Monaco di coach Andrea Trinchieri); confermato, infine, anche il 32 di Andrea Pecchia, il quale optò per questo numero la scorsa estate in assenza del numero 6, ritirato dal club canturino per il compianto “Chicco” Ravaglia.
Ufficio Stampa Pallacanestro Cantù