Trieste scivola sulla Bucci(a).Ferentino conquista la vittoria
Nel festival delle oscenità cestitstiche, Ferentino riesce a far meno peggio degli uomini di casa e si porta nel Lazio due preziosissimi punti.
Nel primo quarto Trieste è davvero irriconoscibile. Riesce nel record, davvero poco invidiabile, di avere, ad un paio di minuti dalla fine della frazione, meno punti a referto che falli , chiudendo poi i 10 minuti iniziali della partita con la miseria di 7 punti sul tabellone. Per fortuna Ferentino è tutt’altro che irresistibile ed il divario, pur importante, si attesta su “soli” 10 punti. Senz’altro una delle più brutte fasi di gioco viste al Palats nell’ultmo decennio, con la chicca, da non far mai vedere ai minori, di un contropiede 2 contro 1 con la palla consegnata da Harris nella mani dell’incredulo Guarino.Pianigiani, oggi in tribuna a Trieste, si sarà inorridito.
Le cose vanno meno peggio nel quarto seguente, ma francamente sarebbe stato difficile continuare con lo stesso scempio, anche con tutta la più buona volontà. Trieste ritrova un minimo di verve in difesa ed è un pò meno pasticciona in attacco. Nonostante sprofondi anche sul -15, la squadra di casa, con un guizzo d’orgoglio, riesce ad andare all’intervallo lungo limitando i danni con un distacco più umano di 7 punti.
La terza frazione inizia con un Bucci immarcabalie, aiutato, a dire il vero, da una difesa allegra degli uomini di Dalmasson, e cosi’ Ferentino sembra controllare con sufficiente sicurezza i triestini, relegati a meta’ frazione , -11. A pochi minuti dall’ultimo intervallo a Carra e compagni si accende la lampadina dell’agonismo in modalità on e con un paio di recuperi trasformati in canestri, la squadra di casa riesce addirittura a chiudere avanti.
Nella parte decisiva della partita, Trieste timidamente cerca portarsi avanti con piu’ decisione ma nel finale sciupa molto con i liberi e con appoggi elementari defunti sul ferro. Ferentino scatta sul più 3 ad un minuto dalla fine ma non ne vuole sapere di vincere e perde 2 palle consecutive, regalando a Trieste speranza e palla del sorpasso. Ma Ruzzier incredibilmente fallisce un sottomano apparso abbastanza agevole. Il festival dei liberi premia la squadra ospite che riesce ad amplificare il suo tesoretto sino al piu’ 5 finale : 66 a 71 recita il tabellone luminoso al temine dei 40 minuti.
Ferentino ha vinto perchè, a differenza di Trieste, possiede dei punti riferimento abbastanza affidabili(e parliamo di Bucci e Garri in primis), perchè ha avuto quel briciolo di freddezza in più rispetto alle truppe triestine.Gramenzi ha gestito la partita con discreta lucidità, tentando un repentino cambio di difesa nelle fasi calde del match. La sua squadra ha vinto la lotta ai rimbalzi e, pur non brillando, non si può certo dire che non abbia meritato la posta in palio.La panchina ha risposto bene alle esigenze della partita, non abbassando troppo il livello del gioco quando i titolari rifiatavano in panchina. A dir il vero un pò di sofferenza c’è stata quando il match winner Bucci era a riposare sul pino, ma nulla di drammatico o di irreparabile. Tirando peggio dei triestini dal campo, i granata hanno compensato con meno sprechi a cronometro fermo, che a ben vedere, e’ stato il fattore forse determinante della partita. Anche sottocanestro Garri, con molto mestiere ed esperienza, ha sovente messo in difficolta’ i lunghi biancorossi, specie nella prima parte dell’incontro.
le statistiche granata raccontano di un Bucci in gran spolvero: 22 punti con 8 su 13 da 2, con percorso netto da 3 punti( 2 su 2) e ai liberi, 4 su 4. Dietro al figlio d’arte, si evidenzia la solida prestazione di Garri, doppia doppia per lui, 11 punti e 11 rimbalzi. In doppia cifra ci e’ andato anche l’esordiente, discreta la sua prima, K. Johsnon, 13 per l’inglese appena ingaggiato dalla societa’ laziale. Utili alla causa frusinate sono state le diligenti partite di Giuri e Pierich.Senza infamia ne’ lodi spericate le prestazioni di Guarino, forse un pò troppo fuori dal match, visto il suo talento, Parrillo e Rosignoli. Rivedibili i giovani Paesano e Duranti.
Che dire di Trieste? Quando della partita del suo leader, o quello che presumibilmente dovrebbe esserlo, si hanno ricordi limitati ai suoi continui rimbrotti agli arbitri, alla sua difesa telecomandata e alle sue confuse giocate in attacco, c’è poco da fare, la sconfitta sembra quasi fisiologica. Senza voler infierire su Hoover, effettivamente il pubblico e probabilmente anche la dirigenza, si aspettano ben altre prestazioni dal passaportato belga. Limitare però i punti negativi della partita di Trieste sulla non prestazione di Hoover sarebbe un errore fatale. C’è da lavorare in diverse direzioni, sull’approccio,davvero osceno quest’oggi, alle partite, sulla difesa che viene tagliata fuori da innocenti giochi a 2, sulle scelte offensive nei momenti piu’ caldi dell’incontro.
Utile sarebbe anche un ripasso sulla didattica del contropiede e sull’appoggio a canestro. Senza un giocatore che possieda il bastone da maresciallo nello zaino, la squadra va a folate di orgoglio, ma è ancora lontana dal traguardo di avere una sua identità continua nel corso della partita.
A.A.A. leader ricercasi, dunque, magari con un pizzico di atletismo, che a questa squadra manca in certi settori. Discontinui i vari Ruzzier, Mastrangelo,Tonut(oggi davvero in difficoltà ), generoso ma per limiti evidenti non di certo trascinatore, Diliegro, orgoglioso ma non sempre continuo Carra, con delle carenze tecniche vistose il comunque lodevole Harris, oggetto misterioso Candussi, ancora insufficiente,nettamente, il rendimento di Hoover,encomaibile,ma di certo non puo’ esser lui a risolvere i problemi dei biancorossi,Fossati. In attesa del rientro di Coronica, il roster di Trieste mostra tutte le proprie crepe. Derivate da un mercato difficoltoso con l’abbaglio Hicks e con il ripiego Hoover, giocatore che ,aldila’ del suo attuale stato di forma, non sembrava gia’ allora adatto coprire le magnagne triestine. Il brutto della faccenda è che la societa’ non possiede le necessarie potenzialità per correre ai ripari e ritornare sul mercato. Almeno cosi si narra.
Snocciolare numeri della prestazione odierna di Trieste è esercizio sterile. Più utile sarebbe una valutazione ad ampio respiro per un giudizio globale su questo inizio di campionato degli uomini di Dalmasson. Limitiamoci a sottolineare il cuore di Carra,davvero lo merita, e le buone statistiche di Diliegro,19 punti e 9 rimbalzi, che non dicono, però, delle difficoltà incontrate dall’Italiano passaportato nell’affrontare a rimbalzo i lunghi laziali.
Dunque, stasera a respirare con meno affanno e’ Gramenzi, ma per entrambe le formazioni poco lo spazio per rifiatare tranquille: domenica prossima sara’ una giornata da uomini duri.Contro l’arrabbiata ed oggi sconfitta Brescia, la squadra ciociara, in Piemonte,contro la fortissima Torino, per Trieste.La classifica per i biancorossi comincia ad essere povera e pericolosa, ma pensare di vincere a Torino,con la modesta Trieste vista oggi, potrebbe suggerire una sceneggiatura di un film di fantascienza.
Tabellino dell’incontro.
Pallacanestro Trieste 2004-FMC Ferentino 66-71 (7-17, 25-32, 50-48)
Pallacanestro Trieste 2004: Hoover 2, Fossati 2, Tonut, Harris 12, Mastrangelo 7, Ruzzier 10, Diliegro 19, Candussi, Carra 14, Urbani n.e.. All. Dalmasson
FMC Ferentino: Guarino 6, Bucci 22, Duranti, Pierich 9, Garri 11, Johnson 13, Rosignoli 2, Paesano, Giuri 6, Parrillo 2. All. Gramenzi
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