EA7 Milano: domani la sfida nella tana dei campioni
“Una partita con poco da raccontare”. E’ così che tanti descrivono la gara che andrà in scena domani a Madrid tra Olimpia e Real, partita che sembra avere un risultato pressochè scontato in favore dei padroni di casa. L’inizio di stagione dei Blancos, che più che una squadra hanno le sembianze di un rullo compressore, è stato finora perfetto, mai macchiato da una sconfitta e vincendo tutte le gare con uno scarto sempre considerevole. Nelle 3 giornate di Liga ha strapazzato Valaldolid 87-53 e Laboral Kutxa a Vitoria 105-72, registrando invece contro Murcia la vittoria meno larga (88-81). In Eurolega hanno invece hanno battuto di 20 punti all’esordio lo Zalgirs mentre nell’ultima giornata hanno asfaltato il malcapitato Bamberg 98-58. Quella che quindi sembra un apartita già archiviata prima della palla a due è invece una delle gare più emozionanti e ricche di storia della massima competizione europea. Correvano gli anni ’60 quando il grande Real la faceva da podrana in tutta europa andando a vincere nel ’64 la sua prima coppa dei campioni, aggiungendone altre 3 nei successivi 4 anni. L’unica eccezione fu nel ’66 quando a vincere fu propria la Simmenthal che eliminò nei quarti il Real guidata dai 40 punti di Nene Vianello e dai 27 di Bill Bradley. La rivincita avvenne l’anno successiva dove invece furono i Blancos a trionfare per 91-83. Oltre a questa, Milano e Real si affrontarono in una finale europea nel 1984 a Ostenta, in coppa delle coppe, in quella che fu una delle partite più roccambolesce e discusse della storia. Il Real vince 82-81 grazie a due tiri liberi allo scadere di Brian Jackson.
Oggi Olimpia-Real, aldilà dei pronostici, rimane una partita molto carica di significato. Milano ritrova Bourousis che ha vestito per le ultime due stagioni i colori bianco-rossi. Anche per Pablo Laso e Jaycee Carroll la sfida è molto sentita: il coach ha giocato infatti in italia con la maglia di Trieste mentre il play ha vestito la maglia di Teramo per una stagione giocando insieme a David Moss e Bruno Cerella. Milano e Real si sono affrontati 22 volte in Eurolega con un bilancio di 13-9 in favore degli spagnoli (10-1 tra le mura amiche). L’ultima vittoria dei Milano risale alla stagione 2008/09 e finì 70-61 con 23 punti di Marco Mordente, 14 di Mason Rocca e 13 di David Hawkins. Tra i Blancos il leader di questo inizio stagione è senza dubbio Nikola Mirotic, Mvp della prima giornata di Eurolega ed è attualmente primo nella valutazione statistica con 24.5 di media, ma 46.2 parametrata sui 40 minuti di utilizzo. Tutta la squadra comunque mostra un organico solido e competitivo in ogni ruolo e coach Laso può permettersi un ampia rotazione: Llull, Fernandez e Mirotic sono infatti gli unici giocatori del Real con un minutaggio superiore ai 20 minuti per gara, ma sono ben 11 quelli che hanno giocato tutte e due le partite rimanendo in campo oltre 10 minuti di media. Milano dal canto suo può vantare un ottimo periodo di forma caratterizzato dalle 3 vittorie consecutive tra campionato e coppa. Inoltre, ad esclusione dei lungodegenti Gigli e Kangur, sembra che gli acciacchi fisichi che hanno tormentato Gentile e Moss nelle ultime gare si stiano alleviando. Milano si affida al suo miglior realizzatoe Langford con 14,5 punti di media a partita ma spera anche che Nic Melli replichi la buona gara di settimana scorsa: l’ala ha chiuso con 20 punti e 9 rimbalzi ed è inoltre il primo in Eurolega per rimbalzi offensivi (5 di media).
Ecco come coach Banchi commenta la gara: “Il calendario di Eurolega ci propone una sfida molto affascinante che richiama i grandi duelli tra Olimpia Milano e Real Madrid. La storia attuale però è quella di due squadre che hanno un vissuto profondamente diverso, tanti cambiamenti per noi e continuità per i nostri avversari. Sulla scia di una stagione trionfale, il Real ha mantenuto inalterata la rosa, ha la stessa guida tecnica e com’era inevitabile ha avuto un inizio di stagione importante e infatti è imbattuta, sia in campionato che in Eurolega dove ha il secondo valore del torneo per punti segnati. I pericoli principali sono il grande talento della squadra, giocatori capaci di segnare tantissimo in campo aperto, quindi sarà fondamentale controllare il ritmo della gara e limitare gli errori. Contro giocatori capaci, grazie ad una difesa aggressiva e pressante sono in grado di recuperare molti palloni, generare intercetti, contro i quali diventa complesso trovare rimedio. E’ un momento particolare, abbiamo tanti infortuni, arriviamo un po’ condizionati, ma c’è un grandissimo desiderio nel gruppo di misurarsi con i migliori, vedere a che punto siamo e cosa ci manca per aspirare all’eccellenza”.
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