Seconda puntata dello speciale dedicato alle prospettive della pattuglia tricolore riguardanti l’imminente stagione della National Basketball Association. Dopo aver analizzato le pre-season della “double B” – Bargnani e Belinelli – proviamo a fare lo stesso per gli altri due atleti azzurri, Gallinari e il rookie Datome.
Stessa franchigia ma paradossalmente maggiore scompiglio per il terzo azzurro dell’NBA, Danilo Gallinari. Rimasto a Denver, l’atleta lodigiano ha visto cambiare dapprima l’head coach – con Brian Shaw rimpiazzare il guru George Karl – e poi è stato costretto a salutare una pedina fondamentale come Igoudala. Non sarà al via e pur volendo evitare di perdere il maggior numero possibile di gare giustamente sta optando per una riabilitazione mirata: da quel momento sarà chiamato a ricoprire il ruolo di “go-to guy”. Qualora riuscisse a trovare definitivamente la giusta proporzione tra gioco interno e gioco esterno forse potremmo avere la gioia di avere per la prima volta un italiano all’All Star Game (da intendersi come gara della domenica).
L’italiano che forse ha destato più interesse tra gli appassionati in questa pre-season è stato Luigi Datome. L’MVP dell’ultima stagione della Lega A nonché miglior azzurro nella beffarda spedizione italiana in Slovenia si troverà finalmente a testare le sue capacità in un contesto totalmente diverso. E mentre “Gigigante” scopre l’America, anche l’America inizia a scoprire il cestista sardo: in quel di Detroit Gigi è stato accolto nel migliore dei modi grazie all’intercessione del suo nuovo padre putativo Joe Dumars ed è già diventato un “Messia” (a testimonianza un simpatico video filmato da André Drummond negli spogliatoi). Nella Motown purtroppo però il Datome atleta non si è potuto ancora mettere in mostra a causa di due piccoli infortuni occorsigli in successione; tali infortuni, uniti allo status di matricola e soprattutto ad un assetto di gioco che dovrebbe proporre una nuova versione di “twin towers” con Monroe e Drummond nel pitturato nonché il free agent Josh Smith da tre, potrebbero far diminuire il minutaggio messogli a disposizione da coach Cheeks, rallentando così l’ascesa di Gigi all’interno della più bella lega del mondo.
I destini dei nostri portacolori saranno quindi tutti stabiliti da una serie di fattori, in primis però ciò che farà la differenza sarà la loro voglia di dimostrare… E il fatto di poterli vedere per la prima volta tutti in squadre potenzialmente da playoff non fa altro che accrescere l’attesa tra tutti gli sportivi.
Stay tuned on the world where the amazing happens.
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