Petrucci: “Procediamo giorno per giorno, aspetto cosa mi dirà la Legabasket”
Intervista a Gianni Petrucci, presidente FIP, per l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport.
Un estratto delle sue dichiarazioni in merito alle decisioni da prendere sull’emergenza Coronavirus.
“Ho perso il conto di quante persone, del mondo del basket e non solo, in queste ultime settimane mi hanno chiesto cosa dobbiamo fare. Come faccio a saperlo? Rendiamoci conto di quello che sta succedendo in tutto il mondo. La parola “pandemia” ormai è diventata di uso comune: pronunciarla solo una volta appena un mese fa avrebbe creato il panico. La verità è che oggi i presidenti dovrebbero essere gli scienziati e relegare noi alla vicepresidenza. Anche il Governo procede giorno per giorno, che altro potrebbe fare? La stessa cosa facciamo nel mondo dello sport.”
Palla che passa alla LBA. “Io mi fido e soprattutto rispetto l’autonomia della Legabasket. Come mondo della pallacanestro abbiamo una grande fortuna: Gandini (nuovo presidente della Lega) è uno dei tre più grandi dirigenti che ha frequentato o frequenta il mondo del calcio e lui adesso sta lavorando con noi. Aspetto quello che mi dirà LBA, è il passaggio fondamentale e deve ovviamente avvenire in tempi brevi: non si può tirarla troppo per le lunghe.”
I problemi? “Gli americani prima di tutto. Ho perso il conto di quanti giocatori hanno lasciato l’Italia per fare ritorno negli Stati Uniti. E poi i palazzetti: giocare al chiuso d’estate. Come si potrebbe garantire una stagione equa con molte squadre rimaste senza i giocatori più forti? E poi: parliamo di ripartenza, di mondo che rinasce e noi lo facciamo a porte chiuse con cinque squadre di serie A in Lombardia? A parte la gente in tribuna, la pallacanestro è uno sport di contatto. Immaginate se si ripresenta un solo caso di Coronavirus all’interno dello spogliatoio
Le elezioni federali. “Niente ci dovrebbe impedire di farle prima dei Giochi di Tokyo. Non voglio creare un problema istituzionale, ma questa è la linea dei dei giuslavoristi che ho interpellato. Né, con questo, credo di creare conflitti. Facciamo le nostre elezioni e dopo le Olimpiadi voteremo il presidente del Coni, non vedo qual è il problema. Aggiungo: se si dovesse votare dopo le Olimpiadi del 2021, perché l’eventuale presidente eletto dovrebbe restare in carica soltanto tre anni, fino ai Giochi del 2024?”