All’Italia non basta il cuore: le gambe non rispondono più come a Koper e le nostre percentuali di tiro sono scese proporzionalmente. Ecco come si spiega la sconfitta contro l’Ucraina, che ci obbliga allo spareggio contro la Serbia per il settimo posto, l’ultimo qualificante per i Mondiali di Spagna del prossimo anno.
Queste le nostre pagelle:
Aradori Nel primo tempo risponde alle critiche ricevute ingiustamente per le scelte finali contro la Lituania con 12 punti, caricandosi la squadra sulle spalle. Alla distanza anche per lui la benzina finisce ed i 15 punti e 9 rimbalzi lo fanno arrivare alla sufficienza, ma nei momenti di difficoltà si nasconde. Voto 6
Datome Il nostro capitano da ieri sera gioca su una gamba sola. La classe si vede quando Pianigiani lo punzecchia durante un time out, chiedendogli:” Ci sei? Sei dei nostri?” e lui risponde immediatamente con una tripla. Nel terzo quarto ha un altro sussulto, ma nel finale, nonostante sia leader designato con il Beli, non si fa vedere nè è cercato dai compagni. Voto 5/6
Gentile esce dalla panchina e come al solito porta il contributo di energia, in attacco ma anche in difesa ed a rimbalzo. La schiacciata a fine primo tempo è da highlight per l’imperiosità e la decisione con cui apre in due la difesa ucraina. Solo 19 minuti in campo bastano per andare in doppia cifra, ma anche lui paga in lucidità lo sforzo di 18 ore fa. Voto 5.5
Belinelli Per lui le cifre oggi parlano chiaro: 7 punti ed un imbarazzante 2/19 dal campo precludono qualsiasi sogno di qualificazioni ai mondiali: per fortuna abbiamo però un’altra chance. Continua a prendersi tiri quando l’attacco è stanziale ma sopratutto non cerca soluzioni per evitare di andare a sbattere ripetutamente contro il muro chiamato Kravstov. Voto 4.5
Cinciarini Reduce dalla sontuosa prestazione contro i baltici, oggi subisce per tutto il tempo in cui è in campo i play avversari. Se è ammissibile subire l’uno contro uno di un devastante Jeeter, non lo è subire Mishula che gli piazza otto punti in faccia. Voto: 5
Cusin Partita in linea con le ultime disputate per il nostro baluardo difensivo. Ci Regala stoppate da urlo contro avversari di livello ( Rudy Fernandez lo sa bene…) ma rimane troppo poco tempo in campo, limitato dai falli, per poter incidere sulla rimonta. Zero punti e tre rimbalzi in 13 minuti sono troppo poco, se paragonate alle cifre del suo avversario Kravstov, autore di 6 stoppate. Voto: 5.5
Poeta ne
Vitali ne
Diener Aladiener rimane chiuso nella lampada insieme al suo genio. Impietoso il paragone che viene naturale con il cambio play della Croazia, Draper il quale, quando entra sul parquet, dà il cambio di ritmo alla partita. Travis non ci riesce e come il Cincia subisce oltremodo Jeeter. In 8 minuti il –12 di plus/minus è la prova della sua prova incolore. Voto: 5
Melli Viene usato tatticamente da Pianigiani per far uscire dall’area i lunghi ucraini che ci impediscono di trovare punti facili da sotto canestro e ci costringono a tirare da 3 senza convinzione. Lui è l’unico a centrare il bersaglio dai 6.75 per due volte nel quarto quarto, permettendoci così di non prendere una imbarcata immeritata. Anche 8 rimbalzi per lui. Considerando il tonnellaggio e la fisicità dei suoi avversari rispetto al suo, è il migliore in campo fra gli azzurri. Voto: 6.5
Rosselli ne
Magro Realizza i suoi primi punti all’Europeo a fine terzo quarto. Da lì L’Ucraina piazzerà un parziale di 10 punti consecutivi. Nel secondo quarto in 3 minuti ha un -8 plus/minus e subisce, come è naturale data la sua scarsa esperienza, i pivot della truppa di Mike Fratello.
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