Do you remember? – Boykins, tanto, tanto talento concentrato in solo 165 cm
Torna il consueto appuntamento del mercoledì con il nostro “Do you remember?”, la rubrica targata BasketItaly nella quale ricorderemo campioni e semplici comprimari, talenti puri o “cavalli pazzi”, chiunque abbia lasciato un’impronta sulla nostra penisola.
Oggi andremo a parlare di un piccolo grande giocatore che ha calcato i parquet della serie A per solo un anno, in quelle che potremmo definire una parentesi della sua lunga carriera NBA: Earl Boykins.
Era l’estate del 2008 quando il play ex Charlotte viene chiamato dal patron Sabatini per chiudere un roster di primo livello, dopo la deludente stagione dell’anno prima. La chiamata di Earl sembra proprio la tipica mossa à là Sabatini, capace di prendere un giocatore di primo livello per l’Italia, ma anche capace di attirare i non addetti ai lavori grazie all’altezza del giocatore: il play uscito da Estern Michigan è infatti alto solo 1,65. La peculiarità del giocatore potrà far sorridere i più, ma il nanerottolo ha viaggiato per ben 4 anni in fila in doppia cifra tra i pro americani. La sua capacità di segnare gli è valsa un contratto da 3,5 milioni di dollari, facendone il giocatore più pagato della Serie A. La squadra di quell’anno è ambiziosa, ma soprattutto è costruita per puntare alla licenza triennale dell’Eurolega. Oltre al play dell’Ohio, ci sono infatti Langford, un giovane Koponen, Sharrord Ford e presenta una panchina di tutto rispetto, necessaria per volare in alto e per gestire il doppio impegno, visto che le VuNere sono impegnate anche nell’Eurochallenge.
La stagione inizia bene con 3 vittorie filate, ma poi qualcosa si rompe nello spogliatoio e coach Pasquali viene esonerato per far posto a Boniciolli. Il cambio in panchina sortisce gli effetti sperati e la squadra inanella diverse vittorie convincenti tra cui quella nel derby. Il nostro protagonista viaggia agilmente in doppia cifra e ventelleggia un paio di volte. Sembra andare tutto a gonfie vele quando due sconfitte in fila, dovute anche alle 17 palle perse del nostro protagonista, fanno incrinare le certezze della compagine virtussina. La vittoria nella giorno di Natale fa però scoppiare il caso Boykins: il giocatore infatti sciopera, non tirando mai e risultando abulico per tutta la partita. Il giorno dopo il piccolo Earl parte per gli USA , contravvenendo al divieto impostogli dalla società. Ovviamente la causa è delle più struggenti, visto che il figlio deve essere accompagnato ad una visita specialistica per curare le adenoidi. La gestione della situazione è schizofrenica, visto che sia Sabatini che Boniciolli parlano di taglio senza pensarci troppo, ma poi, forse facendo meglio i conti e vista la buona volontà del giocatore che nel frattempo è tornato, decidono di tenerlo. Il giocatore continua da dove aveva lasciato e addirittura piazza 32 punti contro la Snaidero Udine, segnando il suo season high.
La Virtus è seconda ma la sconfitta contro i campioni in carica di Siena cambia le sorti del campionato. Una sconfitta discussa, tanto che Sabatini, per le dichiarazioni nello spogliatoio degli arbitri, si prenderà due giornate di squalifica. È proprio Boykins a subire il fallo, prima fischiato e poi ritirato da Mattioli, che determinerà la sconfitta contro la Mps capolista e che farà precipitare la Virtus in una serie di sconfitte che comprometteranno il secondo posto e addirittura il fattore campo nei playoff, vista la sconfitta all’ultima giornata contro la Benetton Treviso. Saranno proprio i trevigiani gli avversari nei quarti della post season, dove il fattore campo si rivelerà decisivo, con la serie conclusa 3-2. A mitigare una stagione terminata in modo deludente, è stata sicuramente la vittoria dell’Eurochallenge, le cui fasi finali sono state organizzate a Bologna. Nella finale contro lo Cholet, vinta 77-75, dopo essere stati avanti anche di 14 punti, il piccolo Boykins ha realizzato ben 18 punti, permettendo alla Virtus di riaprire la bacheca dopo 8 anni.
Nonostante questo trofeo, la stagione alla fine è stata deludente e Earl Boykins, come molti altri. saluteranno la città delle Due Torri. Cifre di tutto rispetto per il giocatore più basso della Serie A, che concluse con 14,6 punti, 3,6 assist e 2,5 rimbalzi ad allacciata di scarpe.
Nonostante la stagione successiva fosse senza contratto, non ci vorrà molto comunque prima che qualche franchigia NBA si ricordasse di lui. Già a novembre, infatti, i Washington Wizards lo chiameranno per tappare i buchi prodotti dai tanti infortuni.