Sono passati trent’anni da quella partita contro l’Olimpia Milano che permise alla Virtus di conquistare la Stella. Gara3 tra Granarolo e Simac è rimasta nell’immaginario collettivo, un momento indimenticabile per chi ha i colori bianconeri nel cuore.
Così, il ritorno della griffe Granarolo sulle canotte bianconere (nella foto del sito ufficiale Virtus Bologna) si carica di emozioni forti e intense, e apre il canale dei sogni, pure in una realtà, quella del basket e dello sport italiani, profondamente diversa da quella di allora. Per usare le parole del presidente Villalta, “vogliamo sognare mantenendo i piedi per terra”.
Questa partnership, così importante per Virtus Pallacanestro, chiusa poco più di un mese fa, oggi è stata ufficializzata con un momento istituzionale che si è tradotto in una bella festa tra ricordo, presente e futuro, nella sede di Granarolo SpA, in via di Cadriano, nell’hinterland cittadino. Gianpiero Calzolari, presidente del prestigioso gruppo alimentare italiano, ha fatto gli onori di casa, affiancato da Renato Villalta, presidente della Virtus.
“La nostra realtà ha un fortissimo radicamento sul territorio nazionale” ha esordito Gianpiero Calzolari “ma in particolare in questa città, dove è nata e cresciuta. La decisione di farci coinvolgere in questo sogno è legata anche a questo. Il rapporto con Bologna è profondo, e così abbiamo voluto dividere questa avventura con gli amici della Virtus, per dare alla città un’occasione di festa, in modo che sia possibile ritrovarsi insieme condividendo obiettivi sportivi. Non nascondiamoci che anche l’effetto nostalgia ha giocato a favore di questa ipotesi: ci siamo convinti e siamo molto contenti della nostra scelta. Sul valore della Virtus, come società sportiva, e della Granarolo, come azienda, non penso ci sia bisogno di aggiungere altro. Questa ci è parsa fin da subito un’occasione da condividere, sperando che arrivi anche qualche risultato all’altezza delle aspettative. Oggi è un giorno di festa. Sia Granarolo che Virtus sono patrimoni non solo bolognesi ma del nostro paese. Siamo felici di poterli avere di nuovo insieme”.
“Trent’anni volati via così” dice Renato Villalta lasciandosi andare ai ricordi “mi sembra che tutto sia successo ieri. Sono onorato di questo binomio che siamo riusciti a realizzare nuovamente. Come ho detto fin dall’inizio di questa avventura, noi siamo un patrimonio della città e dobbiamo tornare a radicarci. Quando abbiamo avuto la possibilità di buttare le basi per il ritorno un marchio storico come Granarolo, non abbiamo perso l’occasione. C’è molto da lavorare: la Virtus è un marchio importantissimo, cercheremo insieme con gli sponsor e gli altri di procedere in questo percorso. E’ bello ricordare il passato, anche una storia gloriosa come questa, ma penso che sia necessario pensare al presente e al futuro. Abbiamo creato un progetto per riportare la Virtus in alto. Se riusciremo ad arrivare fra i primi quattro, saremo molto contenti.
Ci manca qualche tassello nella composizione della squadra, ci sono alcune scommesse che stiamo facendo e abbiamo fatto: speriamo che portino i giusti risultati”.
Nel corso della conferenza è stata presentata per la prima volta la nuova canotta della Virtus “griffata” Granarolo: lo stesso Villalta ne ha consegnata una al presidente Calzolari, nella versione “casalinga” (scritte nere su fondo bianco) e col leggendario “numero 10”. “L’unico modo”, ha scherzato Calzolari, “per ottenere la maglia con un numero che nessuno nella storia della Virtus potrà più portare”.