La drammatica morte di Kobe Bryant, della figlia Gianna Maria Onore e di altre 7 persone avvenuta lo scorso 26 gennaio dopo un incidente in elicottero in California nella località di Calabasas, si arricchisce di un altro capitolo, senza pudore purtroppo.
A quanto riportato da ESPN, lo sceriffo della contea di Los Angeles, Alex Viallnueva, ha ammesso che sono stati otto i poliziotti che hanno fatto e condiviso delle foto del luogo dove è precipitato l’elicottero.
In un incontro con ognuno degli otto poliziotti, lo sceriffo gli ha ordinato di cancellarle.
“La mia priorità era di essere certo che le foto non esistessero più” ha detto Alex Villanueva. “Abbiamo identificato i poliziotti coinvolti e sono venuti di loro spontanea volontà alla centrale ammettendo quello che avevano fatto. Siamo contenti che le abbiano cancellate”
Gli otto sono ora sotto indagine per un provvedimento disciplinare.
“Abbiamo comunicato senza mezzi termini che il comportamento è ingiustificabile. Voglio dire, le persone sono in lutto per la perdita dei loro cari. Avere questo in cima a ciò che hanno già passato è inconcepibile”.
Villanueva ha dichiarato a KABC-TV di essersi scusato con le famiglie.
Vanessa Bryant, vedova di Kobe, nei giorni scorsi aveva chiesto giustizia. “Inaccettabile e deplorevole. Una orribile violazione della decenza umana”. Così gli avvocati hanno definito il comportamento delle autorità responsabili della diffusione delle foto all’interno e all’esterno del Dipartimento.
Secondo fonti legali di TMZ, un vicesceriffo tirocinante qualche giorno dopo l’incidente si sarebbe recato in un bar e avrebbe mostrato le immagini per far colpo su una donna. Il barista di turno dopo aver assistito alla scena ha compilato e inviato una protesta online al Dipartimento dello Sceriffo per denunciare l’accaduto. Gli avvocati di Vanessa Bryant hanno espresso gratitudine a nome della donna.
Gli avvocati hanno dichiarato che Vanessa Bryant vuole che venga resa nota l’identità dei responsabili e pretende severe misure disciplinari.