Dulcis in fundo, arriviamo alla presentazione del girone D, quello degli Azzurri.
Per chi se li fosse persi, gli articoli precedenti: girone A, girone B e girone C.
Girone D: Grecia, Turchia, Italia, Russia, Finlandia, Svezia.
Grecia: la squadra ellenica allenata da coach Trinchieri è tra le favorite per la vittoria finale, un po’ perché è riuscita ad assorbire bene le assenze di Koufos e Calethes, un po’ perché rimane un’ottima squadra allenata da un grande coach. Tutto questo è stato dimostrato durante l’avvicinamento all’Europeo, con pochissimi passi falsi e una marcia da vero schiacciasassi. La squadra è completa in ogni ruolo e può contare su un leader di assoluto livello come Spanoulis, galvanizzato dalle due EL vinte con l’Oly in cui è stato il trascinatore. Gli unici problemi potrebbero arrivare se gli infortuni visti durante la preparazione si ripresentassero, magari in un reparto centri che non ha cambi all’altezza dei titolari. Il coach ex Cantù ha però rispedito a casa Vougioukas a pochi giorni dell’Europeo, quindi si sente sicuro sotto i tabelloni.
Turchia: la squadra di Tanjevic se giocasse a basket come potrebbe, sarebbe da medaglia. Il problema è proprio quel se, visto che la squadra fa una fatica terribile quando deve disputare una manifestazione fuori della mura di casa. In questo senso, i match di preparazione giocati principalmente a Istanbul potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglio, aumentando sì l’autostima, ma non abituando i giocatori turchi a rendere all’estero. La squadra è comunque di primissimo livello, completa in ogni ruolo e con un pacchetto lunghi da top 3 dell’Europeo. I vari Asik, Erden, Ilyasova fanno invidia a chiunque, sopratutto se possono contare su un equilibratore del gioco come Preldzic. Un’incognita è Turkoglu, che arriva da pessime stagione NBA e ci sarà da valutarne la tenuta atletica e mentale. Forse nei ruoli di guardia e play non siamo di fronte a top player internazionali, ma sono comunque giocatori di buon livello di Eurolega. La prima fase non dovrebbe essere un problema, da valutare nella seconda.
Italia: tutti sappiamo delle vicissitudini che hanno accompagnato la compagine di coach Pianigiani, praticamente decimata nel reparto lunghi tanto da dover richiamare Magro all’ultimo secondo. Il reparto esterni è rimasto di buon livello nonostante la dipartita di Hackett, ma alcuni giocatori hanno dimostrato di essere ancora ondivaghi (Diener e Gentile su tutti). La squadra, avendo pochissimo gioco interno, è costretta ad affidarsi al tiro da fuori anche se i risultati in preparazione hanno lasciato molto a desiderare. Decisivo sarà Belinelli che dovrà caricarsi la squadra sulle spalle insieme a Datome e provare a guidarla alla seconda fase, migliorando il risultato di due anni fa dove, con i tre NBA, vincemmo una sola partita. Il valore aggiunto dovrebbe essere la coesione e la chimica di squadra sicuramente migliorate rispetto l’Europeo lituano, un elemento da non sottovalutare, sopratutto nelle squadre di Pianigiani. Decisivi saranno la gestione dei falli di Cusin, che deve limitare i tanti falli in attacco fischiati sui suoi blocchi, quasi mai puliti e se Gentile e Diener dimostrano quello che hanno fatto vedere nei rispettivi club, rimanendo concentrati sulla partita per 40′ minuti, riducendo al minimo i passaggi a vuoto. La seconda fase è un obiettivo difficile e molto si deciderà dalla partita con la Russia, vero crocevia di questo Europeo.
Russia: la squadra russa si presenta all’Europeo con gli stessi problemi degli Azzurri nel pitturato, visto le tantissime rinunce che si è vista presentare dai vari Kirilenko, Kaun, Mozgov e Khryapa. A questo va aggiunto il bailamme tecnico con le dimissione di Blatt a gennaio e la confusione che ne è seguita. Nonostante queste defezioni ci sono due centri di discreto livello come Sokolov e Savrasenko. È comunque nel reparto esterni che la Russia può contare sui suoi migliori giocatori, con Shved a guidare la squadra e a creare per i compagni. Oltre lui Fridzon è il terminale offensivo prediletto, esploso quest’anno al Khimki. Per migliorare la situazione sotto canestro vedremo spesso Monya giocare 4, per sopperire le mancanze e non trovarsi costretti a far giocare 20 minuti e passa giocatori che vedono poco il campo nei rispettivi club. Si giocherà la seconda fase con l’Italia, dopo aver disputato un preparazione all’Europeo di certo non all’altezza del suo nome.
Svezia: la squadra scandinava si presenta senza nulla da perdere a questo Euro2013 e potrà schierare ben due giocatori NBA come Jerebko e Jeffrey Taylor. Saranno loro a provare a portare la squadra alla seconda fase, una missione quasi impossibile visto il supporting cast che hanno, sopratutto sotto canestro dove mancano giocatori di livello. La squadra ha giocato le qualificazioni basandosi su una difesa forte e provando a colpire gli avversari in contropiede, molte volte alzando anche troppo i ritmi. Non avendo grandi aspettative potranno giocare con la testa sgombra e magari togliersi qualche soddisfazione. Da vedere l’impatto dei due “italiani” Gaddefors e Erik Rush.
Finlandia: dopo l’exploit lo scorso Europeo, quando finirono 9°, la Finlandia proverà a ripetersi nonostante il gruppo sia molto più impegnativo. La star è sicuramente Petteri Koponen, assurto a stella europea dopo le esperienze con la Virtus Bologna. La squadra scandinava può schierare diversi giocatori che sono diventati dei buoni mestieranti in Europa, guidati dalle chiocce Ranniko e Mottola. La squadra gioca insieme da anni e si è sempre rivelato un avversario ostico, visto anche i buoni tiratori da 3 punti che si ritrova. Sarà difficile vederli alla seconda fase, ma vale lo stesso discorso della Svezia, se giocheranno senza pressioni potranno togliersi qualche soddisfazione.