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Home Serie A Legabasket, la visione di Sardara: “Bisogna sfruttare di più i social. Almeno tre partite in chiaro in tv.”

Legabasket, la visione di Sardara: “Bisogna sfruttare di più i social. Almeno tre partite in chiaro in tv.”

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Lunga intervista su La Gazzetta dello Sport a Stefano Sardara, presidente del Banco di Sardegna Dinamo Sassari, nell’inserto settimanale TIME OUT.

Assieme a Luca Baraldi, AD della Virtus Bologna, e Christos Stavropoulos, GM dell’Olimpia Milano, Sardara ha il compito di riformare la LBA Legabasket Serie A partendo dalla ricerca del sostituto di Egidio Bianchi dopo le sue dimissioni del 13 gennaio scorso. “Intanto vorrei ricordare che noi siamo solo tre delegati chiamati a fare il lavoro da portare all’assemblea, poi i colleghi decideranno se i nomi che indicheremo potranno avere un senso o no.”

Chi prenderà il posto di Egidio Banchi come presidente della LBA. “Non stiamo cercando una figura normale, bensì una che, oltre ad avere “fame” e voglia di lavorare, abbia competenze nel settore del management sportivo. Non è facile. Si può essere ottimi manager, ma se non si conosce il prodotto basket si farà fatica. Abbiamo incontrato quattro figure di spessore, altre tre candidature le ascolteremo nei prossimi giorni. La nostra ambizione è di arrivare all’assemblea del 26 febbraio con alcuni nomi da sottoporre all’assemblea. Però non dobbiamo commettere l’errore di sbagliare per la fretta.”

“Il giro delle consultazioni non è terminato. Abbiamo incontrato quattro figure di spessore (presente anche Umberto Gandini, proposto da Varese, ma non appare tra i favoriti), altre tre candidature le ascolteremo nei prossimi giorni. Diciamo che stiamo portando avanti i due modelli da poi poter presentare all’assemblea.”

Sui nuovi obiettivi della Legabasket. “Dovrà essere un’associazione di supporto alle società. E portare a sintesi la forza dei singoli club moltiplicandone la potenzialità: primo perchè così diventa uno scambio di esperienza, secondo perchè la visibilità del prodotto va aumentata. Abbiamo un vantaggio, rispetto a tanti anni fa. In tanti studi di società di settore è stato certificato che dopo il calcio, irraggiungibile, c’è il basket a incontrare i favori del pubblico con quasi nove milioni di appassionati. È il frutto di palazzetti stracolmi, di top player che hanno scelto la A e non si verificava da anni, di fatturati cresciuti. Sa cosa ci ha fregato? Il fine comune, ognuno pensava di poter fare da solo”.

Sull’assenza di uno sponsor del campionato dopo tanti anni. “Non abbiamo trovato il main sponsor a livello economico che ci eravamo posti. E in totale abbiamo incassato di più rispetto a quando lo avevamo. Il livello sarebbe? Un milione di euro rispetto ai 600mila euro del vecchio marchio. Ma sono stati completamente sbagliati i tempi.”

Sull’aspetto legato a tv e social media. “Oggi la tv deve guardare alla maggiore fruibilità da parte dei tifosi. Questo significa andare sempre più in chiaro e, allo stesso tempo, continuare ad essere visibili su smartphone e altro. Quindi, in chiaro su una piattaforma tra Rai, Mediaset o La7 e a pagamento tra Sky e Eurosport. Delle otto gare di ogni giornata, io ne farei cinque in pay e tre in chiaro. La Lega su Instagram ha 98mila follower. La FIP 124mila. Non ci siamo. Bisogna cambiare passo. Vendere bene un prodotto sui social ormai è diventato fondamentale”.