50-30-33-26-29. Sulla ruota di Milwaukee. Sono i punti segnati nelle 5 partite giocate e vinte da Giannis Antetokounmpo – MVP della settimana ad Est – includendo l’ultima vittoria contro i Knicks di stanotte che lascia aperta la striscia di 12 vittorie consecutive della squadra dal Lago Michigan. I Bucks non si fermano più e salgono 18-3 in stagione, miglior record NBA dopo la sconfitta dei Lakers contro i Dallas Mavs. Sempre un Middleton a mezzo servizio (sette partite già saltate dall’inizio del campionato) ma con un Bledsoe continuo e costante, e un ottimo Donte DiVincenzo (8.7 punti a partita) che danno sempre più profondita’ alla panchina di Budenholzer. Campioni in carica ad inseguire, con i Toronto Raptors sul 15-4 e 7 vittorie in fila, tra cui spicca la W contro i Sixers. Pascal Siakam ormai ci crede e continua a veleggiare sopra i 25 a partita, rendimento indemoniato per il camerunese, e si candida a partecipare al suo primo All-Star Game, mentre la compagine canadese si candida ad essere la vera antagonista ad Est dei Bucks. Nella mischia terzo-sesto cadono (e rischiano di restarci invischiati) i Philadelphia 76ers, sempre schiavi di un rendimento altalenante ma avvinghiati a Heat e Celtics, che non accennano a mollare. Su gli Indiana Pacers, che si liberano della lotta attorno al 50% con tre vittorie (5 in fila) la scorsa settimana, fermati dai Sixers sabato notte, e salgono al 13-7 in inseguimento solitario delle prime (TJ Warren sugli scudi con 23.5 a notte e Sabonis sempre più sulle orme del padre – con le dovute proporzioni). Sempre più giu’ Hawks, Cavs e Knicks, ormai in caduta libera, con Atlanta che ne prende 47 dai Rockets di Harden (60 punti in 30 minuti per il Barba) e New York che colleziona sette scoppole consecutive, in un’amara settimana del Giorno del Ringraziamento per loro.
UP:
MILWAUKEE BUCKS
Gia’ detto di Giannis, nominato ancora giocatore della settimana, e per il quale pochi aggettivi possono essere rimasti (non vediamo altri candidati a questo livello per il trofeo di MVP al momento), basti aggiungere che i Bucks hanno il miglior attacco della lega con 120.8 e la miglior media rimbalzi, 51.7. Coach Bud ha ormai creato una macchina da guerra da mettere addosso al suo soldato scelto, the Greek Freek, e un’amalgama che va oltre ogni nome di sensazione. Maturi.
TORONTO RAPTORS
Si ripete il dualismo dello scorso anno, e i Raptors si staccano dal gruppo per lanciarsi all’inseguimento dei Bucks. Non c’e’ più Leonard ma Siakam e VanVleet, eroi del titolo conquistato lo scorso anno. Il primo ha spazzato via Jazz e Sixers in settimana, con 35 e 25 punti, mentre il secondo ci ha aggiunto 11 assist e 24 punti rispettivamente. Nick Nurse puo’ vantare una squadra con tiratori eccezionali (migliore nella lega nella percentuale da tre) e la capacita’ di creare giocatori dal nulla (Siakam e VanVleet l’anno scorso, occhio a Powell e Anunoby nei prossimi mesi). Si, come i Milwaukee Bucks insegnano. Segugi.
INDIANA PACERS
Cinque vittorie in fila (3-1 in settimana) distaccano i Pacers dai Brooklyn Nets fermi al settimo posto, sul 13-7, e li proiettano verso le posizioni che contano ad Est. Sugli scudi TJ Warren (23.5 di media) e un positivo tour ad Ovest, con due vittorie sui Grizzlies e una sugli Utah Jazz. Domantas Sabonis viaggia in doppia doppia di media (18+13) e Jeremy Lamb e’ un fattore da quando e’ rientrato. Sorpresa.
DOWN:
CLEVELAND CAVALIERS
Una squadra che sembra totalmente persa e spaesata dopo la dipartita di King James lo scorso anno. Ancora difficile dare un volto e un leader al team (da dove ricostruire? Love? Sexton? Thompson?) e poche idee con meno entusiasmo. Dignitose le sconfitte contro Nets e Bucks, di misura, ma aggiunta a quella contro i Magic fa 0-3 in settimana e un 5-14 che sa gia’ tanto di fine stagione anticipato. Guardiamo al draft.
ATLANTA HAWKS
Tempo di perderne dieci in fila, con la ciliegina sulla torta del -47 subito dai Rockets (e 60 punti in 30 minuti presi da un irreale Harden) e il riscatto col +25 sui (derelitti) Warriors. Non basta pero’ per cancellare il periodaccio che Atlanta sta ancora passando, nonostante ancora numeri da circo per Trae Young (49 contro i Pacers e 37 nella caporetto contro Houston) che predica nel deserto insieme a Jabari Parker. Sicuramente c’e’ da costruire attorno al genietto Young – ma bisogna farlo bene e in fretta. Desolati.
NEW YORK KNICKS
Sette sconfitte in fila, peggior striscia aperta nell’NBA. Secondo peggior record – a una sconfitta da Golden State, che pero’ viene da stagioni scintillanti. Peggior media punti segnata, appena sopra i 100. Piange il cuore a vedere questi Knicks, una squadra ogni anno gia’ disastrata ancor prima di partire, un pubblico ormai rassegnato e una piazza che sta smettendo di seguire questa franchigia, col Madison Square Garden ormai solo pieno di turisti. Qualche luce dal redivivo Julius Randle e dal rookie RJ Barrett, stellina che speriamo non sia oscurata ancor prima di brillare. E’ ora di vendere, James.