Una settimana a più di 122 punti segnati a partita, un Giannis Antetokounmpo che ha deciso di non scherzare più e i Milwaukee Bucks si issano in testa alla Eastern Conference. Otto le vittorie di fila per la compagine del Lago Michigan che, oltre al solito Giannis mostruoso (50 punti e 14 rimbalzi la notte scorsa nel 122-118 su Utah) trovano un Bledsoe sempre più continuo (quasi 18 a partita con 30 messi nella vittoria su Portland). Caldissime le squadre dell’estremo nord, inclusi i campioni in carica dei Toronto Raptors, che fanno 4 su 4 inclusa la prestigiosa vittoria su Philadelphia di questa notte per 101-96. La mancanza di Kawhi Leonard sembra non sentirsi più di tanto con un Pascal Siakam ormai a un passo dal suo primo All-Star Game che viaggia ancora a quasi 26 di media, sempre ben coadiuvato dal solito Kyle Lowry e un confermatissimo Fred VanVleet ma in generale un gioco di squadra costante e oliato – prevediamo una lotta a due nei prossimi mesi in testa alla Eastern. Inseriamo negli Ups i redivivi Brooklyn Nets, degni di menzione in una settimana che dopo la sconfitta al Barclays Center con gli Indiana Pacers inanellano 4 vittorie di fila, incluso il derby coi Knicks di Domenica notte. Udite udite, senza Kyrie Irving, con un Dinwiddie che stupisce e un Jarrett Allen sorprendente sotto le plance. La speranza e’ che questa squadra possa trovarsi in una discreta posizione al rientro di Durant, quando potrebbe rappresentare una pericolosissima mina vagante in chiave playoffs, con lui ed Uncle Drew. Giu’ i Charlotte Hornets, che pure si erano difesi anche bene le prime battute, reduci da una settimana con 3 caselle rosse consecutive (pur se contro Celtics-Heat-Sixers) e dei giocatori chiave come Kidd-Gilchrist, Batum e Hernangomez che stanno mancando. Dietro la lavagna ancora gli Atlanta Hawks, ormai in sprofondo rosso cosi’ come i New York Knicks, che abbiamo potuto vedere di persona al Garden Sabato contro gli Spurs, chiaramente due squadre allo sbando e già con la testa alla prossima stagione (nonostante un sempre eccezionale Trae Young, in grande crescita).
UP:
MILWAUKEE BUCKS
Ininfluente, ed e’ tutto dire, e’ stato per i Bucks l’infortunio di Khris Middleton. Giannis si e’ preso la squadra sulle spalle e ha trovato la quadratura del cerchio, riprendendo la marcia imperterrita che ha portato Milwaukee al miglior record NBA della scorsa stagione. Sono otto le vittorie di fila per la squadra di Budenholzer che sembra essere definitivamente scattata in salita senza voltarsi, come il Pantani dei tempi d’oro. Bledsoe si e’ preso i minuti e i punti di Middleton, i fratelli Lopez danno durezza e sostanza sotto canestro e i veterani Hill e Korver ci sono quando serve. Impressionante il contributo regolare degli uomini in rotazione di coach Bud (escludendo Antetokounmpo e Bledsoe), con la squadra che ha veleggiato oltre i 120 di media negli scorsi sette giorni. In fuga.
TORONTO RAPTORS
We The North. I venti freddi del Nordamerica iniziano a soffiare verso il basso, passando dal freddo Ontario per invadere la Eastern Conference. L’entusiasmo del titolo vinto lo scorso anno, nonostante la dipartita di Leonard verso lidi più caldi, sta riportando i Toronto Raptors nelle prime posizioni ad Est. Una settimana pulita e quattro vittorie in fila appaiano la squadra di Nurse a 12-4, in seconda posizione insieme a Boston Celtics e Miami Heat, anche se l’inerzia sicuramente e’ dalla loro, considerate anche le sfide in settimana relativamente facili contro Knicks-Magic e Jazz. Pascal Siakam, come accennato, si erge a ruolo di superstar della squadra come spalla perfetta della bandiera Kyle Lowry (47 a partita per i due). Con la conferma di VanVleet e la crescita di Anunoby – avendo mantenuto i veterani Gasol e Ibaka – certamente per i Raptors si aprono possibilità ancora molto interessanti nella Conference…Giannis permettendo, stavolta. In scia.
BROOKLYN NETS
Mani nei capelli la scorsa settimana per loro, riscatto pronto e determinato nell’ultima appena trascorsa. I Nets ne vincono quattro in fila e tornano sopra il 50% di vittorie (9-8) a sorpresa, soprattutto vista l’assenza di Kyrie. Dinwiddie si e’ preso la ribalta e la scena, con il buzzer-beater sui Cavs di stanotte (108-106 alla Quicken Loans Arena) e un trentello spiattellato in faccia ai cugini dei Knicks. Allen in doppia doppia (11+10 rimbalzi ad uscita) e Atkinson che si frega le mani mentre Uncle Drew e Durant se la ridono in panca. Orgoglio e pregiudizio.
DOWN:
CHARLOTTE HORNETS
E’ vero, non ci si aspettava un granché da loro in questa stagione. La perdita di Kemba Walker e un roster di chiara transizione non mentono. Pero’ la partenza era anche stata discreta, con un record di 6-7 prima delle ultime 5 sconfitte consecutive per la squadra del North Carolina. Il secondo anno Devonte Graham tiene botta attorno ai 18 di media, ma a mancare sono decisamente i giocatori da cui ci si aspettava un salto come Kidd-Gilchrist e Hernangomez, oltre al netto calo fisico di Nicolas Batum. Rozier si sta difendendo benissimo in cabina di regia, dimostrando le qualità mostrate negli ultimi anni in casacca Celtics, ma per limitare i danni servono i punti e i minuti dei succitati. Caduta libera.
ATLANTA HAWKS
Le Aquile volano basso in Georgia. La dinastia preannunciata guidata da Trae Young stenta ad iniziare, e a ragione, vista la scarsità di talento che si vede dopo il giovane talento. Young che continua a stupire (26.6 punti a partita con quasi 9 assist), coadiuvato solo parzialmente da Jabari Parker. Ormai sono sette le sconfitte di fila per gli Hawks, l’ultima contro i Timberwolves, e una difesa che e’ peggio di un colabrodo (quasi 127 punti subiti in media in settimana!!). Vero e’ che l’assenza di Collins si sente, ma sara’ davvero difficile svoltare ormai per la squadra. Occhio pero’ agli highlights, dove Young e’ abbonato fisso a giocate mirabolanti. Inesperti.
NEW YORK KNICKS
Ci siamo risparmiati di inserire la squadra della Grande Mela per pudore, nelle ultime settimane, ma dopo averla vista Sabato scorso con gli Spurs (qui il report), non possiamo esimerci dall’inserirli finalmente nei downs della settimana. Ultimo posto ad Est con gli Hawks (4-13) e, dopo un paio di vittorie quasi promettenti (e l’ennesimo rookie a cui aggrapparsi, l’anno scorso era Kevin Knox, quest’anno il povero RJ Barrett) come quelle contro Cavs e Mavs, tre batoste di fila contro Sixers, Spurs e Nets, pur se di misura, ma con poco carattere e senza la rabbia che Marcus Morris e Julius Randle promettevano prima dell’inizio della stagione. Manca il talento, la gente vuole coraggio e rabbia, ma se ne vede poca. Fizdale disperato, il proprietario Dolan che pensa ad incassare, e questa squadra oltre a non avere un presente, non ha nemmeno un futuro. Rassegnati.