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Cremascoli: «Lasciati soli e senza palazzetto: senza nuovi partner questo sarà il nostro ultimo anno»

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E’ una sorta di ultimo avviso quello di Anna Cremascoli nella conferenza stampa tenutasi oggi al Pianella per delineare la situazione societaria della Pallacanestro Cantù e le sue prospettive future: «Per abitudine di famiglia, parliamo oggi e poi non torneremo più sull’argomento – chiarisce la Presidente – ma se entro la prossima stagione non troveremo altri sostenitori per il nostro progetto non sremo più in grado di andare avanti da soli».

Troppe le mancanze e le delusioni in questo senso patite finora: «Questo sarà il 6° anno per noi alla guida della Pall. Cantù e, aldilà delle grandissime soddisfazioni sportive, troppe sono state le promesse non mantenute fuori dal campo: il rammarico più grande è per il Palazzo che ci era stato garantito in 2 anni, a costo zero e addirittura con 200.000€ l’anno di contributi da parte della ditta costruttrice (la bresciana Turra, ndr). Ad oggi, 5 anni dopo, siamo ancora costretti a giocare al Pianella, impianto obsoleto che per noi rappresenta un costo altissimo. In più i 400.000€ da Turra di cui sopra per le due stagioni scorse non sono mai arrivati e si tramutano in un conto che dovremo versare noi come famiglia». Poi la numero uno di Via Volta chiarisce l’altro suo grande cruccio, ovvero la mancata partecipazione del territorio brianzolo: «La nostra idea era di portare Cantù ai massimi livelli, cosa riuscita sportivamente ma societariamente no, per cui abbiamo creduto tantissimo nell’eccellenza canturina e pensavamo che portare la squadra ai vertici nazionali e continentali, cosa che ci veniva chiesta da tutti, avrebbe contribuito ad avvicinare investitori per darci un sostegno economico. Bene, ciò non è mai avvenuto – e qui traspare la grande amarezza dell’ing. Cremascoli – perché in Europa, una volta che ci siamo arrivati, raggiungendo le Top16 di EL e giocando in un palazzo di un’altra città risistemato a nostre spese, nessuno è venuto a dirmi qualcosa, non abbiamo trovato neppure uno sponsor. Alla fine la cosa interessava tanto tutti, ma nessuno ha voluto far parte di questo progetto mettendo mano al portafogli».

«La crisi sta colpendo tutto il mondo sportivo, quello che io e la mia famiglia abbiamo deciso è di cominciare e portare a termine la stagione, che cominceremo e termineremo al meglio possibile sia in campionato che in Eurocup, che giocheremo qui al Pianella. Avremo un budget ridotto ma questa è condizione comune nel campionato italiano, dopodiché cercheremo di trovare altre persone o società che vogliano affiancarsi perché se a Giugno dell’anno prossimo saremo ancora soli, non riusciremo ad andare avanti. Quello che voglio chiarire è che la nostra ferma intenzione è quella di andare avanti, non vogliamo chiudere la pallacanestro o regalarla al Comune, ma non possiamo proseguire da soli. Cerchiamo un pool di 10/20 aziende o persone disposte ad affiancarci, allora ci saranno le condizioni per continuare. Non passerò tutto l’anno prossimo a fare appelli, parlo oggi perché nessuno possa dire poi che non sapeva. La società è sana e non ha debiti, su questo diamo garanzie assolute. Io poi adesso voglio pensare al piano sportivo, insieme a quello societario, percorsi paralleli ma separati. Il dato confortante – e qui si rivede l’abituale grinta della Presidente – è che non si parte da zero, ma si parte da noi e noi non vogliamo mollare, vogliamo rimanere».

 

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