Dopo le dichiarazioni dell’agente di Peppe Poeta che si dichiarava “allibito” dalla scelta del presidente Villalta di non confermare Poeta come play titolare, il presidente risponde in un’intervista rilasciata a Stadio.
Ecco le sue parole: In casa mia, le condizioni le detto io. Bisogna abituare a questa chiarezza. Non ho detto che se ne deve andare, sarei onorato restasse. Semplicemente abbiamo un’altra idea tecnica. Averne di persone come lui, rimanga a far parte del nostro progetto, siamo contenti. Ma noi vogliamo un playmaker titolare diverso. Se rimane, non farà parte del quintetto, e dovrebbero ringraziarci di essere stati chiari e avergli dato la possibilità di guardarsi un po’ in giro. Mi sorprendo io che qualcuno si allibisca. Ma come, utilizzo il massimo della chiarezza e della trasparenza, e questa è la reazione? Mi si imputa di aver speso belle parole, ma io continuerò a spenderle, non posso che ringraziarlo Peppe. Mi auguro rimanga, accettando un ridimensionamento. Però in casa mia le condizioni le detto io, ma scherziamo, dovrei consultare qualche esterno prima di decidere cosa offrire o non offrire? Se non accetta, vorrà dire che ci sarà qualcuno che mi dirà che devo rispettare il contratto vecchio. E lo rispetterò. Funziona così: c’è un contratto in essere ma, dico io, i tempi sono cambiati. Vuoi stare con noi? Le condizioni sono queste. Se il giocatore mi dice che non ci sta, e che vuole rispettare il contratto, noi andremo avanti per la nostra strada. Ma sia chiaro: non ho detto che dobbiamo divorziare, ho detto che Arrigoni vuole seguire altre vie tecniche, non considerarlo più come punto di riferimento. Se vuole partire dalla panchina è meraviglioso, sarebbe il valore aggiunto che cercavo.
Il pregresso? Sento sempre parlare di questa cosa. Premesso che come già detto non mi interessa, perché riguarda chi c’era prima, non capisco perché i giocatori non se la prendano con i loro professionisti, visto che li hanno portati fino a questo punto. Si rifacciano con loro, nelle aziende funziona così.
Gigli? Mi auguro nella maniera più assoluta resti, fa parte della nostra fondamenta, del nostro quintetto. Ci teniamo a costruire una squadra solida, e Angelo ne fa parte. Vogliamo i playoff e forse qualcosa di più, per tornare poi nel giro di due-tre anni quelli di una volta.
Le parole di Villalta sono piuttosto chiare, rimangono dei dubbi sul fatto che, quella indicata, possa essere davvero la linea societaria scelta. Due i nodi principali: Imbrò e il costo di un sesto uomo come Poeta. Se davvero il play campano rimanesse e la Virtus dovessero onorare per intero il contratto, rimarrebbero davvero pochi soldi per costruire il resto della squadra, considerando anche che Poeta finirebbe a fare il sesto uomo, “rubando” minuti ad Imbrò, talento purissimo che ha necessità di giocare e che ha dimostrato di poter tenere benissimo il campo in Serie A.