Do You Remember? – Lonny “Machine Gun” Baxter
Questa settimana il personaggio del nostro “Do you Remember?” (eccezionalmente al Giovedì piuttosto che al Mercoledì) non ha sicuramente lasciato una traccia indelebile per la sua presenza nella pallacanestro italian,a ma il soggetto in considerazione ha lasciato un ricordo esplosivo negli appassionati: Lonny Baxter.
Lonny Baxter nasce il 27 Gennaio 1979 a Silver Spring e matura come giocatore di basket al college di Maryland con i Terrapins. Scelto con il numero 44 al secondo giro nel draft del 2002 dai Chicago Bulls, con la squadra dei tori incomincia la sua carriera nel Nba, dove fino al 2006 cambia diverse franchigie passando da Chicago a Toronto, Washington, New Orleans, Houston per finire a Charlotte nella prima parte del 2006. In quell’estate arriva la chiamata dalla Montepaschi Siena, che ha appena cambiato allenatore passando da Charlie Recalcati al debuttante in massima serie Simone Pianigiani, e per Baxter si tratta di un ritorno in Europa dopo una breve esperienza l’anno prima in Grecia al Pana. Ma il massiccio pivot americano (203 cm di altezza per 120 chili) non arriva neanche in Italia, e già sale alla ribalta sui giornali e sui notiziari sportivi per il suo arresto
a Washington nel cuore di una tranquilla notte americana (le 2.30, in Italia erano le 8.30 del mattino), in seguito alla denuncia di un testimone che avrebbe raccontato di averlo visto sparare colpi di pistola vicino alla Casa Bianca. Nell’auto del giocatore sono state trovate una pistola e scatole di cartucce vuole. Con lui è stato fermato anche un altro passeggero del Suv, il 35enne Irvin Martin. L’accusa della polizia del Distretto della Columbia è di porto d’armi senza licenza detenzione d’arma da fuoco e munizioni senza registrazione. L’ex pivot dei Charlotte Bobcats è stato arrestato da un agente del Servizio Segreto americano. Una brutta storia che fa arrivare comunque il lungo in Italia, ma con ritardo per risolvere le proprie grane con la legge (alla fine la condanna fu una massiccia dose di ore da consumarsi in lavori sociali). Infatti il buon Lonny debutterà nel nostro campionato solamente alla sesta giornata il 5 Novembre 2006 nella netta vittoria interna per 84-68 sulla Lottomatica Roma, al debutto ci furono 4 punti e 6 rimbalzi in 15 minuti per il lungo neo senese. Alla fine della stagione nelle 39 gare disputate nella nostra lega i suoi numeri non fecero stropicciare gli occhi ai tifosi senesi (8 punti 4 rimbalzi in 16,3 minuti di media a gara) per un giocatore che fu durante tutta la stagione la riserva di Ben Eze, quando nei programmi iniziali della dirigenza e dello staff tecnico Mens Sana l’originario di Silver Spring doveva essere il pivottone capace di dominare le aree pitturate dei parquet italiani. Alla fine della stagione nonostante la vittoria dello scudetto, il primo che ha aperto l’egemonia fino ai nostri giorni della Montepaschi nel basket del belpaese, Baxter non fu confermato nella città del Palio. Probabilmente dopo la non riconferma nelle segrete stanze della società toscana tirarono un bel sospiro di sollievo perché nuove grane con la giustizia e sempre a causa delle amate armi da fuoco colpirono il giocatore. La nuova accusa che fu mossa al pivot fu quella di non aver dichiarato di spedire per posta delle armi (tre pistole e un fucile) dal Texas a Maryland. Anche in questa occasione il giocatore riuscì a risolvere i disguidi con la legge, ed approdò in Spagna con la Joventud Badalona, con la quale riuscì a vincere l’Uleb Cup. L’attento lettore potrà notare come i problemi legali estivi del giocatore fossero forieri di importanti successi per le proprie squadre di club nella stagione successiva. Scherzi a parte.. questa è la storia di Lonny Baxter giocatore che ha lasciato poca traccia di se per l’imprese personali sul campo di gioco, a dispetto di un curriculum che avrebbe lasciato presagire una carriera da big in Europa, ma indimenticabile per tutti i tifosi per quel suo piccolo vizietto: giocare come un bel adolescente con pistole e fucili, ma circostanza non trascurabile nel suo caso non giocattolo ma vere.