Con il raduno e le due giornate di visite mediche si è aperta ufficialmente la stagione biancoblu 2019-2020. Ieri e oggi i giocatori appena arrivati in città sono stati sottoposti alle consuete visite mediche, eseguite dell’équipe del Medical Dinamo Lab. Lo staff medico e fisioterapico biancoblu al completo ha accolto i giganti per dare il via ai controlli di routine di inizio stagione che sono iniziati negli studi del Medical Dinamo Lab – Ortsan e Fisioss – e sono proseguiti al Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Sassari per poi concludersi nel reparto di Cardiologia all’Ospedale San Martino di Oristano.
Come sempre a prendersi cura dei giganti uno staff di eccellenza, quello del Medical Dinamo Lab, che ha unito le competenze per offrire al club biancoblu e ai suoi atleti un servizio di altissimo livello, lavorando in sinergia per garantire il massimo della preparazione e della prevenzione. Al lavoro nella ‘squadra’ che lavora per la squadra in campo il professor Andrea Manunta (Ortopedico), Antonello Cuccuru (Medico sportivo), Giuseppe Casu (Medico di base), Giuseppe Fais (Radiologo ed Ecografista), Giommaria Ventura (Odontoiatra), Gianni Moi (Tecnico ortopedico), Francesco Dettori (Cardiologo), Alberto Careddu (Osteopata D.O.); il preparatore fisico Matteo Boccolini, i fisioterapisti Simone Unali, Raffaele Cabizza, Francesco Parodo e Andrea Giordo.
Per il sesto anno consecutivo i controlli cardiologici di inizio stagione sono stati eseguiti nel reparto di Cardiologia dell’Ospedale San Martino di Oristano. Non semplici esami di routine ma ancora una volta, come da quattro anni a questa parte, la partecipazione al progetto di diagnosi e prevenzione avviato in collaborazione con il reparto diretto dal dottor Antonio Caddeo e portato avanti dal 2014 dal dottor Francesco Dettori: i risultati che riguardano ogni singolo giocatore della Dinamo entreranno a far parte della banca dati del protocollo dedicato allo studio e alla diagnosi delle cardiopatie aritmogeniche e alla prevenzione della morte improvvisa nei giovani. Da sei anni il protocollo prevede la partecipazione di atleti professionisti di alto livello per la cosruzione di un database dedicato. Uno strumento fondamentale per l’attività di ricerca, che prevede il confronto continuo di alcune caratteristiche tipiche degli atleti professionisti con quelle della popolazione giovanile, con l’obiettivo di rendere più immediata e sicura la diagnosi di malattie cardiache congenite che possono generare aritmie spesso fatali nei giovani e negli atleti.
Sassari, 13 agosto 2019
Ufficio stampa
Dinamo Banco di Sardegna