Valerio Mazzola, ala dell’Umana Reyer Venezia campione d’Italia, è stato intervistato dal quotidiano Il Gazzettino. Argomento principale l’intervento chirurgico al suo polso destro di inizio luglio. Una lesione ai legamenti che lo terrà fuori dal campo di gioco per tre-quattro mesi, ma che non ha scalfito la sua gioia per lo scudetto vinto il 22 giugno scorso in gara-7 sulla Dinamo Sassari.
“Adesso va molto bene, porterò ancora per qualche giorno il tutore al polso e poi inizierò la fase di recupero. Nel frattempo ho già iniziato a lavorare dal punto di vista atletico. Purtroppo non c’è una tempistica precisa, dipenderà da come risponderà il polso durante la fase di riabilitazione ma i tre-quattro mesi indicati sono plausibili”.
Quando è avvenuto l’infortunio con la lesione al polso.
“In gara2 del quarto di finale con Trento. Andando a rimbalzo sono caduto sul parquet appoggiando tutto il peso del mio corpo e quello di un avversario sul polso. Ho sentito un fortissimo dolore ma al momento non ci ho fatto caso. Essendo le partite ogni due giorni, ho preferito giocare i playoff stringendo i denti e rimandare la risonanza a fine stagione. Abbiamo concordato la tempistica con la società e assieme si è deciso l’intervento chirurgico in estate”.
Per Mazzola il trionfo di giugno è il primo scudetto in carriera dopo la Coppa Italia vinta la stagione precedente con la maglia dell’Auxilium Torino.
“Infortunio a parte, è un’estate bellissima. Un sogno che si è realizzato, l’obiettivo di qualsiasi giocatore. Vincere a Venezia, ricordando ancora la sfilata della festa, è qualcosa di magico”.
Mazzola è stato confermato dalla Reyer e prenderà parte alla stagione 2019-2020 in orogranata. 10 elementi dell’ossatura campione d’Italia insieme agli arrivi di Chappell, Filloy, Udanoh e Pellegrino.
“Puntare sulle conferme è a mio avviso una mossa molto intelligente. Una tattica che del resto la società segue da diverse stagioni e i risultati hanno dato ragione visto che la Reyer è sempre fra le prime quattro squadre d’Italia. La prerogativa di coach De Raffaele è quella di avere tanti giocatori intercambiabili, che sappiano giostrare in più ruoli. Gli innesti arrivati dal mercato rispettano questa filosofia”.