A 28″ dalla sirena finale e con gli Spurs avanti di 5, in Texas c’era già chi festeggiava l’anello. Peccato che San Antonio non aveva fatto i conti con un certo Ray Allen: è sua infatti la tripla che permette agli Heat di agganciare la parità e volare al supplementare che sancirà la vittoria per 103 a 100 dei campioni in carica.
Miami sfodera un James da tripla doppia (32 punti con 11/26 dal campo, 10 rimbalzi e 11 assists) e con Bosh (10) e Wade (14) terribilmente normali, è Chalmers a coadiuvare l’ex Cleveland con 20 punti frutto di un 3/6 da due e 4/5 da tre. A San Antonio non basta un monumentale Duncan da 30 punti e 17 rimbalzi, un Leonard da 22+11 e un Parker da 19 punti e 8 assists.
L’inizio è equilibrato (12-12 al 5′, 24-24 all’11). In avvio di secondo quarto Miami prova a costruire un pò di margine (40-33) grazie ad un sorprendente Chalmers (14 punti nei primi 17′). Duncan però è in serata di grazia (25 punti al 24′) e si erge a terminale offensivo unico dei suoi: prima firma la parità a quota 44 a 1’53” dal riposo lungo, poi è l’ispiratore di un allungo che porterà gli Spurs sul 53-44 di inizio terzo periodo. Gli Heat provano a reagire con Miller e James e si riportano fino al -1 (56-57 al 30′) ma Diaw e Parker scrivono il nuovo break che firmerà il massimo vantaggio (+13) per i texani. L’ultimo periodo è però una battaglia: Chalmers fa le veci di Bosh e Wade, James è l’ultimo ad arrendersi ed è cosi che si arriva sull’82 pari a 6′ dalla fine. Parker e un fino ad allora anonimo Ginobili portano San Antonio sul +5 (94-89) a 28″ dalla fine ma le triple di James e Allen, inframezzate da un 1/2 dalla lunetta di Leonard, firmano la parità (95-95) a 5″ dalla sirena.
Gli Spurs subiscono il colpo, il solo Leonard infatti non può bastare a contenere Miami che ormai viaggia sull’onda dell’entusiasmo. Ancora Allen, insieme a James e Bosh, sigilla la vittoria per 103 a 100. La finale per l’anello si deciderà in gara-7.
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