I Toronto Raptors hanno vinto il primo titolo NBA della storia del franchise canadese imponendosi per 114-110 ai Golden State Warriors in Gara 6 delle Finali NBA, l’ultima partita disputata alla Oracle Arena di Oakland, prima del trasloco a San Francisco.
Dopo la sconfitta sul filo di lana in Gara 5, Toronto si è imposta in una sfida emozionante ed equilibrata da inizio a fine. Nonostante l’assenza di Kevin Durant, Golden State ha provato a pungere con 30 punti di Klay Thompson, costretto ad abbandonare il campo quando mancavano più di 2 minuti alla fine del terzo quarto per un altro terribile infortunio: rottura del legamento crociato del ginocchio. Lo stoico giocatore è anche rientrato sul parquet per tirare dalla lunetta nonostante tutto.
Gli Warriors sono stati eroici e sfortunati, ma nulla toglie il sapore dell’impresa incredibile portata a termine dai Toronto Raptors. Le doppie doppie di Pascal Siakam (26 + 10 rimbalzi) e Kyle Lowry (26 + 10 assist) hanno aiutato l’immancabile Kawhi Leonard (22 punti, 5 rimbalzi e 3 assist) alla conquista del titolo sognato. Lo stesso Leonard è stato insignito – ovviamente e giustamente – con il titolo di MVP delle Finals.
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— Toronto Raptors (@Raptors) June 14, 2019
Oltre ad essere la prima vittoria di un franchise canadese nella storia dell’NBA, il successo dei Raptors ha rotto altre barriere. Marc Gasol, ad esempio, ha vinto il titolo nove anni dopo i due successi conquistati da suo fratello Pau con la maglietta dei Los Angeles Lakers nel 2009 e 2010: i due catalani sono i primi fratelli della storia a proclamarsi entrambi campioni NBA. Anche Serge Ibaka, congolese di nascita ma spagnolo d’adozione, viene osannato in terra iberica come “il terzo spagnolo campione NBA”, così como non sono mancate le parole di elogio e menzioni al coach più vincente che la nazionale di pallacanestro spagnola abbia mai conosciuto e da quest’anno assistant-coach dei Raptors… Ma quest’allenatore è italiano! Stiamo parlando di Sergio Scariolo, ovviamente.
Il ruolo del tecnico di Brescia non è stato marginale: parte integrante del team di Nick Nurse (assieme a Adrian Griffin e Nate Bjorkgren), Scariolo ha apportato un certo approccio “europeo” adattandolo allo stile NBA. E l’ha fatto con successo, imparando a sua volta tantissimo da quest’esperienza, che ha permesso all’allenatore di 58 anni di portare a termine una stagione intensa e indimenticabile. Insomma, c’è anche un po’ di Italia in questo storico anello dei Toronto Raptors, e possiamo esserne orgogliosi.
" Don't ever let someone tell you that you can't do something. Not even yourself. You got a dream,you gotta protect .You want something,go get it!" pic.twitter.com/Z5wWX9k4Ob
— Sergio Scariolo (@sergioscariolo) June 14, 2019