Tre extra e quattro comunitari o 5 extracomunitari? Chi affiancare ai 5 italiani? È questa la domanda che si stanno ponendo varie società di LegaA e mentre Brindisi è certa di passare al 3+4+5, altre società (Pallacanestro Reggiana e Reyer Venezia su tutte) stanno valutando di passare al 5+5 abbandonando la formula a sette stranieri. La volontà del sodalizio brindisino di puntare sul tesseramento di sette giocatori stranieri per la prossima stagione è parso chiaro sin da subito nonostante sia prevista una spesa aggiuntiva di 40mila euro in più a tesseramento per il sesto e settimo giocatore straniero.
Nella stagione ormai messa in archivio, durante numerose conferenze stampa il coach bolognese Piero Bucchi ha sottolineato come la sua squadra soffrisse in particolar modo gli avversari con la formula del 3+4+5 perché avere sette(3+4) giocatori stranieri vuol dire poter contare su maggiore fisicità e atletismo: tesi confermata dai risultati del fantastico girone di andata, durante il quale Brindisi ha ceduto i due punti soltanto a squadre che avevano adottato il 3+4+5 (in sequenza Siena, Varese, Cantù, Venezia, Avellino, Roma e Milano) pur conquistando un settimo posto che ha regalato all’Enel Basket la partecipazione alla Final Eight di Coppa Italia. Tra le squadre che hanno adottato il 5+5, nel girone di andata la sola Dinamo Sassari ha saputo fare meglio di Brindisi. A dirla tutta la squadra di coach Bucchi era una via di mezzo tra le due formule perché la pallacanestro di Jeff Viggiano aveva ben poco di italiano ma molto “made in USA”. Il campionato concluso malamente ha lasciato il segno e certamente la società, pur conquistando agevolmente la sua prima storica salvezza in LegaA, ha imparato molto dagli errori commessi nella gestione dei giocatori e cercherà di comporre una squadra fatta da uomini che, indipendentemente dal loro passaporto, avranno fame di vittorie, che non si adagino sugli allori delle vittorie ottenute e che per tutto l’arco della stagione regalino uno spettacolo degno di tale nome ai sempre presenti tifosi brindisini.
Il tanto chiacchierato rientro a Brindisi del General Manager Alessandro Giuliani tarda a diventare realtà ma alla fine si farà: le conoscenze di mercato e di numerosi giocatori stranieri del buon Giuliani forniranno a Bucchi ed il suo entourage un vasto database dal quale scegliere con cura e incastrare i pezzi del nuovo roster biancazzurro. Il rinnovo di Cedric Simmons ha permesso di tesserare un extracomunitario (il pivot è nato a Charlotte, North Carolina, USA) col passaporto bulgaro che permette di poterlo schierare tra i comunitari: un colpo importante che lascia ancora tre slot liberi per giocatori extracomunitari.
A tal proposito ricordiamo che sono considerati anche comunitari tutti i giocatori con passaporto di un paese Cotonou, ovvero quelle nazioni in via di sviluppo dell’area africana, caraibica e pacifica (esempio pratico: l’americano Ebi Ere della Cimberio Varese ha passaporto nigeriano così come il pivot della Virtus Roma Gani Lawal e quel Michael Umeh che ha ben figurato in Lega2 tra le fila della Bitumcalor Trento. Tutti e tre i giocatori possono essere considerati comunitari ai fini del loro tesseramento).
La formula del 3+4 permetterà quindi di sfruttare al meglio il know-how di Alessandro Giuliani che potrà portare in biancazzurro anche qualche giovane straniero di belle speranze così come ha già fatto in passato.
Per quanto riguarda il reparto azzurri il solo Andrea Zerini ha la certezza di far parte del roster biancazzurro mentre la situazione di Matteo Formenti non è ancora del tutto definita.
Ma perché alcune società passano dal 3+4+5 al 5+5? E’ notizia delle ultime ore che alcune società che in questa stagione hanno fatto bene (Reyer Venezia e Trenkwalder Reggio Emilia) stanno valutando di percorrere il cammino contrario a quello dell’Enel Basket Brindisi per lasciare il 3+4+5 e optare per la formula del 5+5.
Scegliere questa formula comporta in primo luogo il risparmio della spesa aggiuntiva di 80milaeuro prevista dal regolamento per il tesseramento di sette stranieri. In secondo luogo la possibilità di tesserare 5 giocatori extracomunitari permetterebbe di avere uno starting five composto interamente da giocatori americani proprio come l’Enel Basket Brindisi 2012-13 (nel caso specifico di Reggio Emilia, poter contare su giocatori italiani del calibro di Cinciarini, Antonutti e Cervi aiuta, di certo, il passaggio alla formula con soli cinque stranieri).
Non è assolutamente un caso che sia la Reyer Venezia e che la Pallacanestro Reggiana abbiano un settore giovanili ben strutturato. La Reyer ha appena stabilito un invidiabile record centrando l’accesso alle finali nazionali dei campionati d’eccellenza con tutte e sette le squadre (maschili e femminili) del proprio settore giovanile. Avere una prima squadra composta da soli cinque stranieri permette di assegnare al pacchetto di italiani un ruolo da protagonista nel quale giovani promettenti potranno trovare lo spazio che meritano, valorizzando ancor più il risultato degli investimenti del settore giovanili.
Inoltre iniziare la stagione col 5+5 consente poi, in maniera più facile, il passaggio alla formula con 7 stranieri anche se, come ha dimostrato la post season di Sassari , non è detto che il risultato sia quello desiderato.
D’altra parte è un dato di fatto che tutte e quattro le semifinaliste di questo campionato hanno “almeno” sette stranieri in squadra e che delle otto qualificate ai playoff solo la Dinamo Sassari si era presentata ai nastri di partenza della stagione con 5 stranieri salvo poi inserire Becirovic e Gordon in previsione playoff.
Il mercato aspetta la fine dei playoff per partire definitivamente, le società per adesso stanno componendo gli staff dirigenziali, cercando sponsor ma nel contempo sono alle prese con i primi rinnovi dei giocatori: a breve i telefoni di direttori sportivi, general manager e procuratori inizieranno a diventare roventi e per quel momento le strategie di composizione del roster dovranno essere chiare.
Bucchi e Brindisi hanno optato per il 3+4+5: decisione iniziata a maturare nella stagione già conclusa ma che lascia immaginare quali siano le ambizioni della società di Contrada Masseriola.
Antonio Magrì
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