La stagione 2012/13 sarà difficile da dimenticare per i tifosi della Pallacanestro Reggiana. Tornata nella massima serie dopo un lustro, in Coppa Italia dopo 8 anni e ai playoff dopo 14, è giusto ora tirare le somme, con uno sguardo al prossimo campionato. La preparazione prenderà il via il 21 agosto a Reggio, prima del trasferimento a Castelnovo ne’ Monti, previsto i primi di settembre.
Dominic James (19 partite, 20.7 minuti, 7.2 punti): da una point guard Usa, fresca di titolo con il Partizan Belgrado ci si aspettava sinceramente di più. Il fatto che negli anni lo si ricorderà più per la proposta di matrimonio all’All Star Game che per il rendimento in campo rende bene l’idea del perché sia stato tagliato per fare posto a Bell. Voto: 5
Francesco Veccia: (11 partite, 1.7 minuti, 0.2 punti): ha vissuto una stagione da comparsa, dando una mano ai compagni negli allenamenti, ma non dimenticherà i due liberi nel finale della gloriosa gara 6 contro Roma. Destinato a lasciare per giocare di più in Legadue. Voto: s.v.
Samuel Deguara: (1 partita, 1 minuto): un solo minuto in campo gli è valso la standing ovation contro Milano. Un infortunio ha interrotto la stagione anzitempo. Se troverà una condizione atletica più accettabile, il “pivottone” maltese (2,28 m di altezza e 60 di scarpe) potrà fare comodo alla Reggiana nei prossimi anni. Voto: s.v.
Ojars Silins (27 partite, 10.4 minuti, 1.6 punti): l’ala lettone è stata una scommessa in parte vinta dal coach Menetti. Non ha inciso in campo, ma ha dimostrato una personalità in continua ascesa. Potrebbe andare in prestito, ma tornerà prezioso in futuro. Voto: 6
Riccardo Cervi (36 partite, 11.2 minuti, 2.1 punti): tutti si aspettavano di più dal centro “made in Reggio”, il salto dalla Legadue alla A lo ha spiazzato. A tratti imbarazzante dalla lunetta, sotto canestro ha dimostrato di avere grandi potenzialità. Confortanti le ultime due gare dei playoff contro Roma, fra i migliori in campo. Confermato la prossima stagione. Voto: 6.5
Mladen Jeremic (37 partite, 19.8 minuti, 6.6 punti): l’ala serba ha mantenuto solo in parte le buone aspettative di inizio anno. Partito come titolare ha in seguito perso il posto a favore di Slanina e Antonutti. Di lui si ricorderà il “canestro dell’anno”, la bomba sullo scadere dei 24″ che in gara 6 contro Roma ha sancito il pareggio della serie sul 3-3. E’ arrivato con un contratto triennale, ma difficilmente lo si rivedrà anche la prossima stagione. Voto: 6.5
Demian Filloy (33 partite, 16.8 minuti, 3.9 punti): eletto dal presidente Paterlini a simbolo della stagione, il “gaucho” ha faticato nell’approccio alla massima serie, non trovando il parquet per 4 gare di fila. Nella seconda parte invece è stato il giocatore che più ha migliorato il suo rendimento. Implacabile dall’arco, determinante in difesa, soprattutto nello “sporcare” i palloni. In scadenza, ci sono poche probabilità di rivederlo in biancorosso. Voto: 7
Donatas Slanina (35 partite, 14.2 minuti, 4.1 punti): capitano dentro e fuori dal campo, come molti compagni ha faticato nella prima parte di stagione, ma è migliorato nel finale tanto da conquistare un posto nel quintetto iniziale. Letale dalla lunetta (90%) e da tre (46%). Le 36 primavere si fanno sentire, inoltre è in scadenza, potrebbe lasciare spazio ai più giovani. Voto: 7
Michele Antonutti (34 partite, 23.7 minuti, 8.1 punti): miglior tiratore da tre per buona parte del campionato, si è guadagnato la fiducia di Menetti e dei compagni tanto che ha sempre fatto parte del quintetto iniziale. Un po’ in ombra nel finale di stagione, ai playoff è tornato protagonista. La sua grinta sarà l’arma in più anche nel prossimo campionato. Voto: 7
Troy Bell (18 partite, 21.5 minuti, 13.9 punti): arrivato a metà stagione al posto del deludente James, il cestista-rapper ha ricominciato da dove si era interrotto due anni prima, salvando la Reggiana dalla retrocessione nei dilettanti. Media punti invidiabile partendo sempre dalla panchina, memorabili le sue gare contro Sassari e Cantù. In coppia con Taylor ha spinto la squadra a conquistare la post season, dove però ha pagato la stanchezza calando di rendimento. Confermato. Voto: 8
Greg Brunner (36 partite, 27.5 minuti, 10.7 punti): “ministro” della difesa, si è rivelato il gran lottatore di cui Reggio aveva bisogno per giocare in serie A. Operato di appendicite a dicembre, ha recuperato a tempo di record. Letale nell’area piccola, decisivo a rimbalzo, ha anche regalato diversi assist a partita e triple importanti. L’asse con Cinciarini verrà confermato anche per la prossima stagione. Voto: 8.5
Donell Taylor (37 partite, 30.3 minuti, 18.6 punti): genio e sregolatezza. Capocannoniere della serie A alla sua prima esperienza, ha sempre messo la sua firma nelle vittorie della Trenkwalder. Indimenticabili le bombe da distanze siderali che hanno fatto esplodere il PalaBigi più di una volta. Non sono mancati alcuni periodi in cui la lampadina si è spenta, però è sempre tornato sui suoi passi. A Reggio Emilia ha trovato la sua dimensione, sarà disposto a rinunciare a offerte importanti? Voto: 9
Andrea Cinciarini (37 partite, 32.8 minuti, 12.5 punti): arrivato a Settembre dopo una parentesi da incorniciare con la nazionale, il play ex Cantù si è caricato la squadra sulle spalle e non ha mai smesso di portarla verso l’alto. Ottimo in regia, ha doti da leader che si sono viste soprattutto nei playoff. Il primo a crederci, l’ultimo a mollare. Se Slanina propenderà per il ritiro la prossima stagione, la fascia da capitano lo aspetta. Voto: 9.5
Massimiliano Menetti e tutto lo staff: secondo miglior allenatore della stagione, con Dalla Salda miglior dirigente, potrebbe bastare questo. Due anni fa, insieme a Frates, ha salvato una squadra e una città sul baratro del dilettantismo. La stagione successiva, ripartendo da quel gruppo, ha conquistato la promozione e al terzo anno ha riportato Reggio ai playoff, dove mancava da 14 anni. Fedele al suo basket “cooperativo” dove tutti difendono e attaccano in coro con la stessa veemenza, ha portato al PalaBigi sue vecchie conoscenze (Cinciarini, Brunner) che si sono rivelate scelte azzeccate. La Reggiana riparte dal suo allenatore, “profeta in patria”, confermato al 100%. Voto: 10
Gian Marco Regnani e Tommaso Casotti
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