Lunga intervista a Giovanni Petrucci per l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.
Il presidente della FIP ha fatto il punto della situazione dopo il Consiglio Federale di ieri, che ha stabilito l’intenzione di tornare a 16 squadre in serie A prima possibile valutando anche eventuali richieste di “autoretrocessioni”, vista la situazione non rosea di svariate società.
Un estratto delle sue parole.
“La situazione e seria, ma non drammatica. Ecco perché ho voluto convocare questo Consiglio straordinario facendo intervenire anche il segretario della Comtec, Annessa, che ha esposto conti e numeri del nostro movimento.”
SULLE SOCIETA’ IN CRISI
“Sembra che si viva nelle nuvole. La situazione del Paese da alcuni anni non è seria ma serissima. Come si può pensare che lo sport di vertice, e non parlo solo di basket, possa restare immune dalla crisi economica? Le cause che hanno portato molti club a trovarsi in difficoltà sono indipendenti dai nostri controlli. La federazione non può garantire che le società non falliscano o si ritirino. Non ci può essere alcuna garanzia, lo ha detto il presidente della Figc Gravina, lo ripeto io. Non possiamo illudere la gente.”
Come tamponare le criticità improvvise? “Si potrebbe istituire un fondo di garanzia. Tocca alla Lega, però, perchè i soldi da investire sarebbero dei club. Aumentare la fideiussione potrebbe non servire, sarebbe solo un fatto scenico davanti alla pubblica opinione. (…) Tutti mi dicevano che avremmo dovuto escludere Cantù: chi denuncia venga a visionare qui in Fip i conti, erano in regola. Non possiamo controllare vicende giudiziarie che arrivano all’improvviso, accertamenti fiscali su estero e altro.”
SUL FORMAT A 18 SQUADRE
“Chiarisco: siamo arrivati a 18 su richiesta anni fa della Lega Nazionale che non voleva restare con una sola promozione per 32 squadre. Ma ora sì, con diversi club che non se la passano bene 18 sono tante. Ho parlato in Consiglio Federale e ho trovato la condivisione di tutti: dobbiamo ritornare al format a 16.”
Da subito? “Sì, se ci fossero le condizioni. E ci riserviamo di valutare eventuali richieste di “autoretrocessioni” preventive ai campionati, contestualmente alla facoltà di effettuare ripescaggi, laddove ci fossero società che si proponessero, tenendo sempre conto della loro funzionalità nell’interesse generale della stabilità e sostenibilità del movimento, sempre nell’ambito del regolamento federale.”
Chi non riesce a iscriversi in A non verrà sostituito? “Dipende dalle situazioni che si verificheranno, salvaguardando sempre i diritti acquisiti sul campo.”
Potrebbe esserci anche un numero dispari di squadre (15 o 17)? “Sì, non ci sarebbero controindicazioni.”
RAPPORTO CON LA LEGABASKET
“Va bene. La Lega di Bianchi lavora seriamente, con loro stiamo sviluppando diversi progetti e tante norme in comune. Allo stesso tempo al loro interno ci sono proprietari che mostrano un alto tasso di testoterone attaccandoci in continuazione.”
Studio dell’uscita della Lega dall’ordinamento sportivo? “Sorrido ed evito polemiche. Facciano quello che vogliono, forse non sanno che ci sono le leggi dello Stato che attribuiscono determinati poteri alla Fip. Gli arbitri resteranno sempre con noi.”
Le nuove norme condivise sui parametri economici non sono troppo rigide per i club? “Ci hanno chiesto norme rigide, è giusto così. Deve stare in A chi se lo può permettere. Si chiama sport professionistico perché sei sottoposto a certi vincoli e hai certi costi.”