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Trieste. Ghiacci: “Mancano 600/700mila euro per chiudere la stagione. La A2? Una possibilità.”

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Foto da Il Tirreno

Mario Ghiacci, dg di Alma Pallacanestro Trieste, ha analizzato il futuro del club a «Aperitivo sotto canestro», la produzione di www.ilpiccolo.it dove una settimana fa coach Eugenio Dalmasson scoprì dell’arresto del presidente Luigi Scavone.

La vittoria contro Cremona domenica scorsa e la simbiosi fra squadra e pubblico. “Quello che abbiamo vissuto ha dell’incredibile, una risposta univoca sulla volontà della squadra e dei propri tifosi di proseguire questo meraviglioso cammino. E vi assicuro che questi sono uomini da dieci e lode, professionisti che dal primo minuto non hanno fatto che pensare alla sfida con Cremona. Gente che ci tiene, che ha capito quanto conta il basket in città”.

L’immediato futuro. “L’8 aprile Atea, la holding che controlla il gruppo Alma Spa, farà un vertice per investire una figura in grado di gestire tutte le ramificazioni d’azienda, compresa quella legata alla Pallacanestro Trieste. Subito dopo indiremo un CdA e un’assemblea dei soci in cui decideremo il da farsi secondo direttive Alma. Nel nuovo consiglio di amministrazione della Pallacanestro Trieste, con l’ingresso del sottoscritto ma soprattutto di Marco Bono e Luca Farina, poniamo le basi per allargare la cerchia imprenditoriale locale pronta a supportare il progetto cestistico”.

Quanto manca per finire il campionato. “Calcolando che abbiamo un bilancio al 31 marzo assolutamente in linea e che il 10 aprile pagheremo regolarmente gli stipendi ai giocatori, posso dire con discreta certezza che manchino 600/700 mila euro per finire il campionato. Poi per un’altra stagione serve un budget non certo da 3 milioni e 600 mila come si dice in giro, siamo su cifre più basse, di cui metà più o meno sappiamo arrivare da introiti derivanti dal pubblico”.

Poi, parole che certamente fanno tremare i tifosi giuliani, anche se sono prese di responsabilità. “Qualora però non ci fossero i numeri adeguati, con un atto di responsabilità potremmo pensare di vendere i diritti e fare una onesta A2. Sarebbe comunque meglio che sparire. Ma non ci voglio nemmeno pensare, sono un ottimista…”.