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Difesa e intensità: Cantù pareggia la serie contro Sassari

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Cantù impatta sul 2-2 la serie contro Sassari, battendo la Dinamo 82-80, dopo un Gara 4 sempre controllata, a tratti largamente, dagli uomini di Trinchieri, al netto di un finale selvaggio che concede a Bootsty Thornton la chance, fallita, per il tiro dell’Ave Maria sulla sirena.

Lenovo gioca una partita di grande sostanza difensiva e controlla costantemente il ritmo partita, trovando in Joe Ragland (23 con 5/6 da tre e 5 assist) un condottiero capace anche di decidere il match nel quarto di coda con tre triple di pura personalità. Cantù produce buon movimento di palla, specie nei primi 20’, e seleziona bene i tiri (21/38 da due e 10/20 dai 6.75), con la pecca di non chiudere la partita a causa di un eccesso di palle perse (19), tra cui alcune banali puntualmente punite dagli avversari. Il Banco ha il merito di crederci sempre, anche sul – 18 in avvio di ripresa e risale trascinata da un grande Becirovic (19, di cui 12 nell’ultimo quarto e 5 falli subiti), velenoso nel procacciarsi falli e liberi che tengono in partita i suoi. I sardi restano sotto i loro standard dal perimetro (8/24), reggono a rimbalzo, ma pagano il differenziale di intensità e fisicità che va tutto a vantaggio dei padroni di casa. I due Diener producono 14 punti in due senza triple, sono Thornton (16) e Gordon (13 e 9 reb) gli ultimi ad arrendersi, ma sui 40’ il campo premia giustamente i canturini. Conferma in vernice per un Tyus (16 più 9 rimbalzi) di grande impatto, chirurgico il rientro di un Aradori (11 con 2/3 da tre) capace di far male alla difesa sarda nei momenti più delicati della seconda metà.

In cronaca. Trinchieri ripropone il quintetto di gara 3, Sacchetti schiera Ignerski (preferito a Easley nei 12) su Leunen (5 più 6 rimbalzi, ma 6 perse) e Gordon da 5. Due traccianti di Thornton illuminano il 2-7 ospite dopo i primi possessi. Cantù non si scompone e con l’attenta regia di Ragland comincia a costruire tiri aperti dal perimetro, mentre i sardi attaccano l’area con le incursioni dei Diener per il 13 pari dopo 5’. Il ritmo si alza, ma è Lenovo a correre grazie alla difesa e al controllo dei tabelloni (18-11 i rimbalzi pro Lenovo nel primo tempo), beneficiando di un Tyus puntuale in roll, quanto intimidatore dietro. I binacoblu toccano il +8 prima di regalare palla e tripla a Devecchi sull’ultimo possesso del periodo per il 21-16.

Sacchetti va piccolo con Ignerski (6 con 0/4 da tre) da 5, mentre di là è il momento di Mancinelli (4 più 5 reb). Cantù è viva a rimbalzo d’attacco, ma la palla gira molto più lenta e Trinchieri richiama in campo Ragland. L’uomo da Wichita State risponde con la tripla e l’assist da circoleto rosso per lo “scongelato” Cusin che fissa il + 9 interno. Il Banco torna al quintetto classico, ma il ritmo lo fanno gli altri, con l’alzata di Ragland per la bimane volante di Tyus e la vivacità del Mancio. La Dinamo prova la zona, ma Lenovo ha due piste in più in intensità e atletismo e Brooks (7, 2 reb e 2 stoppate) ancora in contropiede inchioda il 38-23. Sassari rosicchia qualcosa in lunetta, ma sulla tripla buzzer-beater di Tabu è contata in piedi sul 43-27.

Dopo il massimo vantaggio interno (+18) in avvio di ripresa, l’attacco sardo trova ossigeno da Gordon, ma è la coppia Becirovic-Brian Sacchetti (9 con 2/3 da tre) a riportare sotto gli ospiti sul 53-45 a 3’ dalla fine, prima che l’ingenuo antisportivo del centro da New Mexico spezzi l’inerzia sassarese. Cala il ritmo e la partita si innervosisce, Cantù spreca palloni in serie e Travis (8 e 3/10 dal campo, ma 9 assist) ha la palla del –4, beffato prima dal ferro e poi da Aradori che sulla sirena infila la tripla in corsa da 9 metri del 60-51 dopo 30’.

Il secondo antisportivo, di Thornton, per negare la schiacciata a un Tyus debordante e il successivo tap-in dell’ex Gator rilanciano Cantù , ma l’attacco Dinamo (53 punti nella ripresa) adesso produce buoni ritmi di pallacanestro. Ancora due triple consecutive di Sacchetti e Becirovic fanno capire che è ancora lunga, ma la zona paga meno dividendi e Lenovo conserva un margine di 11 lunghezze, 71-60 a 5’ dalla fine. Sono i falli e i liberi concessi a tenere aperta una piccola porta per Sassari, che sembra chiudersi quando, nel momento meno fluido in attacco, Ragland si inventa tre triple in sequenza per l’80-68 con 2’ sul cronometro. Becirovic e Thornton dalla carità rifiutano di perdere, ma sul fade away di Travis a 23” dalla fine sono ancora tre, 81-74, i possessi tra le squadre. Aradori mette un libero, poi si entra in un ottovolante che produce due perse di Cantù (una per infrazione di 5”) e due triple di Thornton e Gordon che scrivono l’82-80 a 4” dal termine. Il lancio lungo di Leunen sulla rimessa dal fondo (Trinchieri rinuncia al timeout per avere più campo a disposizione) è intercettato da Thornton a metà campo, che ha il tempo di girarsi e alzare la preghiera che trova comunque il ferro, ma non cambia un risultato che rispetta il senso tecnico della partita.

Si riparte dunque Venerdì al PalaSerradimigni con una Gara 5 quanto mai decisiva e un’inerzia della serie ora riequilibrata, dove forse è proprio Sassari ad avere addosso la pressione maggiore. La capacità di Cantù di portare anche in trasferta i principi difensivi visti sul legno di Cucciago verrà messa a dura prova dall’attacco Dinamo, che tra le proprie mura conta di ritrovare il passo e le percentuali dal perimetro più congeniali al proprio stile di pallacanestro.

 

Lenovo Cantù- Banco di Sardegna Sassari 82-80 (21-16, 43-27, 60-51)

Lenovo Cantù: Abass ne, Scekic 2, Smith 2, Leunen 5, Mazzarino 5, Brooks 7, Tyus 16, Tabu 5, Ragland 23, Aradori 11, Cusin 2, Mancinelli 4.  All.Trinchieri

Banco di Sardegna Sassari: Becirovic 19,Devecchi 3, Thornton 16, Ignerski 6, T.Diener 8, Sacchetti 9, D.Diener 6, Vanuzzo, Pinton ne, Gordon 13.   All. Sacchetti

 

Stefano Mocerino

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