Il punto sui play-off: La strada alle semifinali è ancora lunga, vietato distrarsi
Con le vittorie di ieri sera di Milano e Varese, rispettivamente su Siena e Venezia, sono andate in archivio le prime due gare delle serie dei quarti di finale dei play-off. In questo momento il quadro è così definito con Varese, Sassari e Milano, che hanno mantenuto il fattore campo, e sono in vantaggio per 2-0 contro le loro avversarie: Venezia, Cantù e Siena; mentre l’unica contesa in equilibrio nella quale è saltato il fattore campo, in gara uno, è quello tra Roma e Reggio Emilia. Una serie con squadre in doppio vantaggio avrebbe fatto pensare fino all’anno scorso a confronti abbastanza segnati, ma quest’anno i vecchi discorsi e ragionamenti sono azzerati, visto che si gioca al meglio delle sette gare.
Il dato oggettivo sul quale di può discutere in questo momento è quello che Varese, Sassari e Milano si siano dimostrate nel complesso più solide delle avversarie mantenendo il fattore campo, ma ora saranno da testare nel doppio confronto esterno sui campi infuocati delle proprie antagoniste. Perché al Taliercio (Venezia), al PalaDesio (Cantù) ed al PalaEstra (Siena) saranno attese da squadre con il coltello tra i denti con il desiderio di riaprire serie, che al momento hanno avuto un trend abbastanza simile. Infatti in gara uno Varese, Sassari e Milano hanno avuto vita molto facile nel vincere i propri match, mentre tutte e tre allo stesso tempo hanno sofferto in gara due. Facendo una classifica in ordine crescente di difficoltà delle gare due: Varese è stata brava a non perdere la trebisonda quando ha visto la Reyer rimontare e rimettersi in partita, dopo un primo quarto dominato; Sassari è riuscita ad avere la meglio su una Cantù che con il cospicuo vantaggio accumulato nella prima metà del quarto finale ha accarezzato seriamente l’idea di espugnare il PalaSerradimigni, mentre Milano può essere considerata un’ autentica risorta dalla morte raffigurata dalle sembianze del blitz senese. Il colpaccio senese non vi è stato grazie ai tre liberi di Hairston che hanno portato la gara al supplementare, ed all’incredibile tiro della vittoria di Bremer, che nella prossimità della sirena dell’overtime ha deciso di cadere nella retina dopo un balletto lunghissimo per i presenti al Forum con il ferro. In queste tre serie, quindi, si ripartirà sin da stasera (Cantù-Sassari) con la convinzione delle tre sotto nel punteggio di potersela giocare alla pari, ma con la scimmia sulla spalla di non poter sbagliare più un colpo perché andare sotto 0-3 renderebbe vano qualsiasi progetto di rimonta. Cantù riparte dalle scelte di Trinchieri, vedremo se il coach milanese, anche questa sera sceglierà di fare a meno di Cusin e Mancinelli (tenuti fuori in gara due per scelta tattica oltre all’infortunato Aradori), o se dopo aver pungolato nell’orgoglio i due nazionali il tecnico li getterà nella mischia per ottenere dai due una forte reazione caratteriale contro una Sassari, che con le aggiunte di Becirovic e Gordon ora ha una panchina lunghissima e fa paura a tutti. Infatti ora coach Sacchetti con l’esperto sloveno ha nella propria faretra un elemento per far rifiatare i cugini Diener, mentre con Gordon ha allungato le proprie rotazioni sotto canestro con nuovi centimetri e chili a sua disposizione, che gli possono garantire tanta freschezza ed ossigeno per il solito gioco a ritmi vertiginosi. Varese dal canto suo ha messo in riga quella Venezia, che l’aveva sconfitta entrambe le volte in campionato (l’unica a Masnago), e si è confermata il solito rullo compressore sul campo amico, però Venezia è squadra dalla miscela fisica e talento per non considerarsi già doma sotto il giogo varesino. Milano-Siena doveva essere la serie clou, e dopo una partenza in sordina di gara uno nella quale i meneghini hanno asfaltato i toscani, in gara due non sono state tradite le attese. Emozioni a non finire, ed il pepe delle polemiche arbitrali sponda senese nel dopo partita che andranno a condire di ulteriori motivazioni e tensioni agonistiche le sfide delle prossime serate al PalaEstra. Capitolo finale, e a parte, merita la sfida Roma-Reggio Emilia per il fatto di essere finora l’unica serie in equilibrio, nella quale con la vittoria dei reggiani in gara uno è saltato il fattore campo. La Virtus è stata colpita a freddo dalla banda terribile orchestrata da coach Menetti al debutto nella serie, ma la veemente reazione di gara due nonostante le assenze di Taylor e Lawal lascia presagire che questa serie sarà veramente molto lunga e combattuta, anche se adesso i capitolini dovranno espugnare il catino rovente del PalaBigi per il “controbreak” usando il gergo tennistico nella settimana degli Internazionali d’Italia che iniziano oggi, ma gli appassionati di basket non avranno tempo e modo di distrarsi perché il menù prevede gare tutte le sere, nelle quali è vietato distrarsi per tutti.