Inserto Time Out de La Gazzetta dello Sport di mercoledì dedicato al match di domenica tra le prime della classifica A|X Armani Exchange Olimpia Milano e Umana Reyer Venezia.
Parla uno degli ex delle due squadre, Esteban Batista, pivot uruguagio 35enne che gioca attualmente in patria con il Nacional de Montevideo. Batista ha vinto lo scudetto sia con l’Olimpia nel 2016 e sia con la Reyer nel 2017.
“Sono state due esperienze molto diverse, direi quasi agli antipodi. A Milano l’obiettivo era uno solo: lo scudetto. Un traguardo obbligato, non c’era un’alternativa se non il fallimento sportivo. Perciò la pressione era altissima. Per fortuna il club è di primo livello come strutture e management, guidato da un gentleman come Livio Proli. La squadra era messa nelle migliori condizioni per competere e alla fine il risultato, tra alti e bassi, è arrivato. A Venezia ho trovato un ambiente e una squadra ambiziosi, ma non costretti a vincere subito. Siamo cresciuti di partita in partita, eravamo outsider, diventati finalisti e poi campioni d’Italia”.
Alessandro Gentile e Stefano Tonut. “A Milano ho avuto buoni rapporti con tutti, ma quello con Gentile è stato speciale. Ale è un bravissimo ragazzo e un ottimo giocatore, ma purtroppo incompreso. Molta gente ha di lui un’immagine profondamente sbagliata. Ha pagato per questo, ma ora vedo che in Spagna si sta riprendendo. Gli auguro il meglio per il futuro. Ale se lo merita. A Venezia della squadra con cui ho vinto il titolo sono rimasti Haynes, Tonut, Bramos e Stone. Oltre a coach De Raffaele. La dirigenza della Reyer ha fatto bene a tenere uno zoccolo duro. E’ la soluzione migliore per rimanere al vertice. Tonut è il gioiello: sta uscendo dal tunnel degli infortuni, vedrete che diventerà ancora più forte”.
Sulla sfida di domenica: “Mi tengo sul 50% a testa. Non sono tifoso di nessuna anche se mi sento legato ad entrambi i club. Le aspetto in finale perchè sicuramente Milano-Venezia si giocheranno lo scudetto. L’Olimpia sulla carta è favorita ma nello sport conta solo il campo. Le sorprese nei playoff sono sempre possibili perciò se dovessi puntare i miei soldi sul vincitore scommetterei sulla Reyer. E’ possibile che a giugno decida di fare una vacanza in Italia, in quel caso verrei a vedere almeno una partita di finale, ma molto dipenderà dai playoff in Ururguay. […]. Certo, mi piacerebbe tornare al Forum. Al Taliercio invece no: lì fa troppo caldo.”