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Marco Belinelli: “Io ci sono per il Mondiale. Meo Sacchetti ha la mia disponibilità.”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Marco Belinelli ha espresso tutta la sua gioia per la qualificazione degli Azzurri al Mondiale 2019.
“Ho visto tutte le partite. Mi sembra il minimo. Perfetto anche il fuso orario che coincideva con le prime ore del pomeriggio americano. Dopo l’assenza dal 2006, sono super contento per questa qualificazione. E non solo per noi giocatori, in particolare per questi ragazzi che ci hanno portato in Cina, ma per tutto il movimento: è un risultato  davvero molto importante”.

Disponibilità. “Io ci sono. Ne ho discusso pure con il Gallo: siamo felici. Devo sentire ancora Sacchetti (da settembre a ora nemmeno una telefonata, ndr), ma ha la mia assoluta disponibilità. Il Mondiale è un evento straordinario che mi piacerebbe giocare. Ne avevo parlato con Petrucci quando ero andato a trovare i compagni a Bologna a settembre, prima del rientro negli Usa. Questo è un bel regalo”.

Una Nazionale ai Mondiali rivoluzionata rispetto alle Qualificazioni. “Arriveremo io e il Gallo dalla NBA, Datome, Melli e Hacket dall’Eurolega. E poi ho visto un ottimo Gentile che sta facendo bene con l’Estudiantes: sono contento per lui e per noi. Negli ultimi dieci anni, sulla carta, siamo sempre stati una squadra con grandi possibilità. Vincere è naturalmente un’altra storia: non sarà semplice. Sia all’Europeo sia al Mondiale ti confronti con nazioni formidabili. A settembre ci sarà da lottare, ma ce la giochiamo e sono fiducioso“.

Beli unico superstite del Mondiale 2006. “Avevo conquistato lo scudetto con la Fortitudo nel 2005 e quella fu la mia prima grande manifestazione in maglia azzurra. Allora feci bene (13.5 punti di media). Era una bella squadra. Vincemmo tutte le partite del gruppo, eccetto con gli Usa con cui perdemmo di 9. C’erano Basile, Marconato, Galanda, Soragna, ben guidati da coach Recalcati. Uscimmo con la Lituania agli ottavi. Per come eravamo, andammo al di là delle aspettative. Avevamo tenuto testa a nazioni forti” .

Contatti. “Sono in contatto con tutti: ci messaggiamo spesso. Anche prima della gara con l’Ungheria ho scritto a Luca Vitali, a Pietro Aradori e a Gentile. Mi pare il minimo farmi vivo da qui. Vista la distanza, almeno far sentire la mia voce. Siamo uno spogliatoio compatto. Sono soddisfatto per ciò che questi ragazzi hanno fatto in queste finestre, con me e Gallo fuori a guardare” .