Meo Sacchetti lo ha fatto ancora una volta, ha preso per le mani una squadra e l’ha portata ad un traguardo storico, la Vanoli Cremona vince le Final8 di Coppa Italia.
La cronaca:
Vitucci sceglie di mettere Banks su Diener, dall’altra parte del campo Cremona cambia su ogni blocco, ma è Crawford a seguire le tracce del miglior realizzatore dei Pugliesi.
Diener e Brown riprendono da dove hanno lasciato la sera prima e la gara si sviluppa subito in equilibrio, con Brindisi che sembra essere più lucida nel complesso rispetto a Cremona, ma senza riuscire a creare un break importante; la Vanoli domina a rimbalzo in attacco ed è da questa situazione che si mantiene a contatto di un Happy Casa che trova sempre in Brown la risorsa principale su cui puntare in attacco. Il finale di quarto sorride a Cremona, che riesce a sviluppare il suo gioco in transizione dal quale nascono anche le triple che valgono il 23 – 18 con cui si chiude il primo quarto in favore degli uomini di Sacchetti.
L’intensità di gioco è altissima, le percentuali al tiro invece calano tranne che per il solito Brown che firma l’aggancio a quota 25 e siglando più della metà del fatturato dei suoi; Cremona risponde sempre con il tiro dalla lunga distanza e prova a sfruttare una qualità della panchina differente rispetto agli avversari, cosa che si percepisce nelle rotazioni difensive, con cui la Vanoli riesce a togliere ossigeno alla manovra Brindisina.
Diener ritorna nella sua posizione di play puro e non trovando spazio al tiro, costruisce per i suoi, con Mathiang che ringrazia e inchioda il +6 a metà quarto.
Brindisi reagisce quando tocca il -10, cercando nella pazienza e nella costruzione di gioco, il modo di capitalizzare i raddoppi ordinati dalla difesa Cremonese, ma dall’altra parte del campo gli uomini di Vitucci, lasciano troppo spazio dall’arco che la Vanoli sfrutta nel migliore dei modi. Gaffney anima i suoi su entrambi i lati dal campo, ma la difesa sul perimetro per Brindisi è un problema irrisolto che condiziona anche il finale di quarto, soltanto la tripla di Walker porta il divario sotto la doppia cifra al 20’. 45 Cremona, 37 Brindisi.
Dopo la pausa lunga, Brindisi sembra aver ritrovato l’inerzia della gara, lo fa attaccando il canestro e alzando il ritmo del gioco, Cremona replica cercando il gioco interno di Mathiang e sfruttando una serie di amnesie che lasciano spazio agli uomini di Sacchetti al centro dell’area.
Vitucci vede Chappell in debito di ossigeno e cerca risposte dalla sua panchina, mentre Cremona abbassa le percentuali dalla lunga distanza, ma continua a far bene a rimbalzo in attacco, portando così a 13 le lunghezze di margine; Brindisi cerca ancora di avvicinarsi al canestro ma Ruzzier ricaccia indietro i Pugliesi, anche se il bonus esaurito della Vanoli e le continue gite in lunetta permettono alla squadra di Vitucci di rimanere attaccati alla gara.
Banks e Ricci si scambiano le cortesie che valgono l’alternanza tra i 12 e i 10 di punti di forbice, con Brindisi che sembra essere più stanca rispetto a Cremona: 62-51 per la Vanoli al 30’.
Gaffney è la risorsa che permette a Brindisi di sperare, ma ancora una volta i rimbalzi in attacco degli uomini di Sacchetti, con Ricci protagonista, fanno la differenza che permette sistematicamente a Cremona di riaprire la forbice; la sensazione ad inizio quarto è che le risorse per Brindisi siano agli sgoccioli e la Vanoli voglia approfittarne in maniera frettolosa senza riuscire a dare la spallata decisiva.
Saunders ancora una volta rimanda indietro le minacce Brindisine e a metà quarto la Vanoli continua a guidare di 12; il colpo del KO sembra arrivare con la tripla di Ruzzier che vale il +15, canestro che arriva con Banks dall’altra parte del campo accasciatosi per terra per una distorsione alla caviglia, mentre la panchina della Vanoli si sbracciava per fermare il gioco.
E’ l’azione che decide la gara, è il momento in cui spinge Cremona a gestire il gioco e il vantaggio, mentre Brindisi è costretta a forzare con i secondi che passano e fanno male e allo stesso modo spingono verso letture poco efficaci; Brown e Walker trovano comunque il break di 8 punti che ancora una volta riapre la gara, massimizzando un preziosismo inutile di Ruzzier che vale una persa sanguinosa per la Vanoli. Il ritorno in campo di Diener restituisce lucidità decisiva alla manovra di Cremona, che trova paradossalmente proprio in Ruzzier il finalizzatore per chiudere la gara; Gaffney sale a quota 19 per aiutare i suoi diventando un faro per i pugliesi, ma Cremona gestisce il tempo sul cronometro e inizia i festeggiamenti per il suo storico traguardo. Finisce 83-74, per la Vanoli si tratta della prima Coppa Italia, per Travis Diener la seconda, per coach Meo Sacchetti la terza.