L’Upea domina la Sigma: oggi il palcoscenico è tutto tuo!
Cuore, grinta, orgoglio: gli ingredienti che servivano questa sera. L’Upea li mette in atto e vince un derby bellissimo, altamente spettacolare sia in campo che fuori: PalaFantozzi tutto esaurito(nella foto, www.orlandinabasket.it), con più di mille tifosi giallorossi venuti dalla città del Longano per sostenere i propri colori. Uno spettacolo che ha avuto inizio già nel pre-partita, quando le due tifoserie hanno iniziato a sventolare le bandierine e hanno esposto la propria coreografia; uno spettacolo che poi, in campo, ha visto quasi sempre una sola protagonista, dal primo all’ultimo minuto di gioco.
Un’Upea concentrata, pur conscia di essere la sfavorita contro una vera e propria corazzata. Senza Battle, Passera e George, serviva tanto coraggio ma soprattutto tanta voglia di vincere, quella che ha chiesto coach Pozzecco ai suoi giocatori e quella che è arrivata, da parte di tutti, in ogni momento della partita.
La Sigma si presenta con la squadra al completo, con nessuna novità nel quintetto (Green-Hardy-Thomas-Callahan-Cittadini) e con lo Sceriffo, ex di turno, che di certo non voleva sfigurare davanti al suo ex-pubblico che, a dire il vero, non lo ha omaggiato a partire già dalla presentazione. L’Upea, che parte con Mathis-Portannese-Young-Huff e Poletti, mette subito il turbo e piazza il primo parziale della partita, portandosi sul 20-6.
Perdichizzi prova sin dal primo momento a dare la palla sotto canestro a Cittadini, consapevole della debolezza nel reparto lunghi della squadra di Pozzecco; Poletti però si fa trovare ben pronto, gioca una partita grintosa e di grande sostanza, vince il duello con il pariruolo ex Fortitudo e carica il suo pubblico quando fa rientro in panchina per il timeout.
Pozzecco poi gioca una carta tattica importantissima, mettendo Portannese a tutto campo su Green: il play con passaporto georgiano, vistosamente in difficoltà, non riesce mai ad entrare nel vivo del gioco della Sigma e forse questo è risultato uno degli aspetti determinanti della gara.
Poi c’è Young, che sa benissimo di essere il primo terminale offensivo della squadra, e che decide di giocare una partita spregiudicata (pur senza forzare eccessivamente) sfidando Hardy in un vero e proprio duello: l’ala statunitense tira e segna tanto (10/22 dal campo, 27 punti) ma dà un enorme contributo soprattutto in difesa, recuperando ben 8 palloni e lanciando più volte i contropiedi paladini.
Altro fattore: Shawn Huff, che fa la partita perfetta. Segna praticamente sempre (25 punti, 9/13 da due, 2/4 da tre), prende anche 9 rimbalzi, domina Callahan, ma la cosa più incredibile è stato vederlo difendere sia sui lunghi (Callahan appunto, o Eliantonio), che sugli esterni (Thomas). Un giocatore completo, arrivato in un momento clou per Capo d’Orlando, che ha rilanciato la propria carriera dopo il brutto avvio di stagione con Cremona.
Se Capo d’Orlando ha vinto, è stato detto più volte, è anche grazie al contributo degli altri: impossibile non menzionare Mathis, oggi in versione metronomo e assist-man, un vero e proprio lusso per l’Orlandina; e poi Pellegrino, Palermo, Benevelli,… Tutti hanno messo il proprio mattoncino per questa vittoria. Niente ha potuto fare il quintetto stellare di Barcellona, messo a sedere da Perdichizzi per 4/5 a cavallo fra la terza e l’ultima frazione di gioco: la Sigma, nel finale, gioca infatti con il quartetto Giuri-Bucci-Eliantonio-Mocavero più il solo Thomas del quintetto, e riesce a rosicchiare qualche punto ai padroni di casa.
Alla fine finisce 93-84, i 9 punti di distacco e 93 realizzati rispecchiano appieno la bella prestazione dell’Upea.
Barcellona resta comunque al comando della classifica ma sciupa una ghiotta occasione per andare a +2 da Casale e Pistoia. Le ultime due giornate saranno decisive per la lotta al primo posto, che per adesso vede queste 3 squadra (Barcellona, Pistoia e Casale) appaiate a 36 punti. L’Orlandina sale a 22, ma per la classifica conta poco. Resta soltanto il rammarico ma soprattutto il dubbio su cosa avrebbe significato oggi, con la squadra al completo, questa vittoria in ottica playoff.
Al termine della gara, le parole di Mitchell Poletti, uno dei protagonisti della partita: “Di derby io ne ho giocati tanti… Bologna-Forlì, Brindisi-Ostuni: i derby son belli da vincere e anche se non conta, sembrava una partita di playoff. Sono contento che questa gente abbia potuto respirare quest’atmosfera qui… L’anno prossimo chi ci sarà cercherà di andare in A1 e chi c’è stato si ricorderà di questo bel pubblico e di questa bella serata.”
Sul duello con Cittadini: “Con Citta mi conosco benissimo perché lui giocava a Bologna quando io giocavo a Forlì, ed erano dei derby grossi anche quelli… è andata bene a me oggi e sono davvero molto entusiasta!”