La Germani si scrolla di dosso la Fiat nel finale e torna così alla vittoria in campionato: alla vigilia coach Diana aveva chiesto un secondo indizio dopo la vittoria convincente in Eurocup contro il Galatasaray, segnale che puntualmente è arrivato grazie all’83-76 del 40′.
Torino invece colleziona un’altra sconfitta, frutto anche questa volta della mancanza di un’identità e di gerarchie precise che portano a giocare possessi finali scriteriati e a mancare ogni appuntamento topico: in questa partita, dopo essere sprofondata sotto di 15 punti, ha avuto diverse occasioni per riaprire definitivamente il match, ma le ha fallite tutte.
Brescia infatti dopo aver consentito alla Fiat di rientrare nel match nel terzo periodo, non è mai scesa sotto i 3-4 punti di svantaggio e anche nel finale ha mantenuto questo piccolo “tesoretto”, risultato poi decisivo: importanti a tal fine sono state le prove degli americani sino ad oggi criticati, specie quella di Hamilton in avvio e di Mika nel periodo finale.
La partita ha subito anche una sospensione che ha lasciato gli spettatori con il fiato sospeso: a fine secondo periodo dopo un contatto a rimbalzo Ceron ha subito un colpo al volto a causa del quale è stato condotto in ospedale. Proprio nel momento migliore di Brescia, che ha approfittato di una “sbandata tecnica” della Fiat per piazzare una sequenza di tre triple di Laquintana, Sacchetti e Ceron per il 40-28.
Al rientro, la Fiat ha ridotto il numero di palle perse (zero nel terzo periodo contro 10 del primo tempo) e con le fiammate di Carr e di Dallas Moore, subito prolifico (unico con un plus/minus positivo al 30′), è ritornata in partita, sebbene il suo attacco sia sempre apparso confuso e sconclusionato, senza una precisa idea di fondo.
In difesa, dopo un primo tempo a dir poco “allegro” e pieno zeppo di disattenzioni, la Fiat è riuscita ad impossessarsi dei tabelloni ed a dettare un ritmo più consono ai suoi standard.
Qui per la prima volta la Germani ha mostrato gli artigli ed ha risposto all’assalto piemontese con Hamilton, che ha stravinto il duello con Jamil Wilson: poi si è ripetuta nel periodo finale quando Rudd, nell’unico lampo di un match giocato senza alcuna forma di applicazione mentale, ha segnato il canestro del 63-60, trovando da Moss e Mika canestri “pesanti”.
L’ultimo a mollare fra le file di Torino è Carr (insieme ad un volenteroso Portannese), ma la Germani con Vitali al timone trema ma non soccombe, perchè ad oggi è una squadra più organizzata e con gerarchie meglio definite rispetto agli avversari.
Per coach Brown appaiono chiari i punti su cui lavorare in questa sosta per far finalmente esprimere al meglio il potenziale innegabile presente nel roster: trovare un equilibrio ed una identità che abbandoni le soluzioni offensive individuali a favore di soluzioni maggiormente condivise. Negli sprazzi di partita in cui ciò è accaduto, l’Auxilium ha dimostrato di essere una squadra pericolosa ed in grado di far male: con l’innesto di Dallas Moore, questo processo potrebbe essere accelerato.
Tabellino: Brescia-Torino 83-76 (28-22; 22-13; 17-23; 16-18)
Brescia: Abass 9, Allen 9, Hamilton 13, Beverly 9, Ceron 7, Laquintana 7, Vital 5, Moss 8, Mika 11, Zerini 2, Sacchetti 3, Caroli ne. All: Diana
Torino: Delfino 10, Moore 15, CArr 15, Rudd 11, Portannese 12, Cusin 2, Jaiteh 4, Poeta 2, Wilson 5, Anumba ne, Stodo ne. All:Brown