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A2 – Treviso fa suo il derby veneto con una gran prova di squadra

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Max Menetti

La Tezenis Verona si arrende nell’ultimo quarto di fronte a una De’ Longhi aggressiva e compatta soprattutto in difesa.

Davanti a 4.322 spettatori la De’ Longhi batte Verona per 75 a 66 grazie a un’ottima prestazione di squadra. Come preannunciato da Menetti, si è visto un gruppo compatto e con personalità.

Prima dell’inizio del match grande commozione nel ricordo di Gilberto Benetton: un lungo, lunghissimo applauso, carico di riconoscenza, si è levato da tutto il palazzetto mentre veniva depositato un bouquet di fiori nel posto che fu suo per più di trent’anni. La De’ Longhi parte bene, ma si capisce subito che Verona non ha la minima intenzione di farla scappare e resta costantemente a contatto, portandosi anche in vantaggio in più di un’occasione. Se in attacco, per quasi tutta la partita, i ragazzi di Menetti sbagliano forse un po’ troppo, in difesa riescono invece ad arginare gli scaligeri e recuperano molti palloni grazie a delle giocate difensive di livello. Nell’ultimo quarto, poi, Treviso mette la freccia e la Tezenis deve alzare bandiera bianca.

Bene nella prima parte del match Lombardi che, vista l’assenza di Antonutti, parte nel titolare, ma poi sparisce un po’ durante il proseguo della partita.

Difensivamente parlando, non si può non elogiare il lavoro sporco fatto da Uglietti. Pochi punti a referto (7, ndr) rispetto alla mole di palloni importanti recuperati che permettono alla squadra, soprattutto nel secondo quarto, di portarsi sul +4 a metà partita. Buona anche la partita del duo statunitense Wayns-Burnett, ventinove punti in due, con forse un po’ troppi errori al tiro, ma poco male se, quando entra, Imbrò segna quando deve e sfrutta al meglio i minuti datigli a disposizione. Il playmaker agrigentino disputa forse la sua miglior partita da quando veste i colori della De’ Longhi Treviso, è aggressivo in difesa e lucido in fase di costruzione del gioco, mette a referto anche 16 punti.

La sconfitta rimediata contro Cento è ormai dimenticata, il derby veneto è vinto. Ora è tempo di guardare a Mantova con la consapevolezza che quanto fatto in questa partita ha dimostrato che Treviso è una squadra compatta e con attributi. Come richiesto da Menetti, la squadra ha mostrato una sua identità, l’importante ora è continuare in questa direzione.