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La Sutor vuole sognare. Cantù per uscire dalla crisi

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Sarà una partita molto interessante quella che si disputerà domani pomeriggio al Pianella alle 18.15 per la ventisettesima giornata del campionato. 

Le squadre arrivano da periodi agli antipodi: Cantù arriva dopo aver perso le ultime 3 gare con Siena, Caserta e Biella, con tante critiche a coach Trinchieri, alla società e al roster che è sembrato svuotato da stimoli dopo la partenza di Manuchar Markoishvili. Montegranaro, invece, arriva in Lombardia dopo ben quattro vittorie consecutive con Brindisi, Milano, Biella e Varese, che hanno fatto passare i marchigiani dall’aver timore di non riuscire ad evitare l’ultimo posto a tentare addirittura un approdo ai play-off che avrebbe dell’incredibile.

 

I biancoblu si sono imposti nettamente nella gara di andata, giocata ad Ancona lo scorso 23 dicembre, grazie ai 24 punti di Pietro Aradori e ai 19 di Alex Tyus. Il miglior marcatore nelle file della Sutor è stato invece Valerio Amoroso con 23 punti. Rispetto a quella partita Montegranaro ha perso il playmaker statunitense Ronald Steele.

Tra le fila dei brianzoli non dovrebbero esserci defezioni, quindi scenderà in campo con la miglior formazione possibile. Per la Sutor, al contrario, diversi problemi: uno su tutti il rischio di dover giocare senza Valerio Amoroso che ha sofferto molto in settimana per una tonsillite che non gli ha permesso di allenarsi con i compagni. Mazzola e Slay non sono ancora pienamente ristabiliti dai problemi che hanno accusato nelle ultime settimane.

Sarà una gara particolare per il canturino Recalcati, che ha scritto la storia della Lenovo prima da giocatore e poi da allenatore. 

Sono 13 i precedenti tra Pallacanestro Cantù e Sutor Montegranaro con un bilancio che vede leggermente favorita la Lenovo che ha vinto in 7 occasioni contro le 6 dei marchigiani. Il trend è molto più marcato se si considerano solamente le gare giocate a Cucciago dove i biancoblu hanno ottenuto 5 vittorie a fronte di una sola sconfitta. Il massimo punteggio complessivo tra le due formazioni risale all’annata 2006-07, quando l’allora Tisettanta batté in casa la neopromossa Montegranaro per 98 a 86. Lo scarto massimo a favore della Pallacanestro Cantù è stato fatto registrare nella gara di andata ad Ancona, finita 100 a 79 per la formazione di coach Trinchieri con 24 punti di Pietro Aradori. Il divario maggiore per la Sutor è stato messo a segno nella scorsa stagione, con i marchigiani che si sono imposti in casa per 89 a 73.

Montegranaro scenderà in campo con la divisa listata a lutto e ci sarà un minuto di raccoglimento per ricordare Lelio Di Rosa, fondatore e primo tifoso della Sutor, scomparso proprio oggi.

 

Ecco le parole di Recalcati nella conferenza stampa pre-partita:

“Affronteremo una squadra in difficoltà” esordisce, “dopo anni giocati ad altissimo livello, in cui la loro era miglior pallacanestro in Italia. Forse stanno subendo la pressione di essere stati indicati con Milano come i primi accreditati a sostituire Siena nella vittoria del campionato. La vera causa però è secondo me la cessione di Markoishvili, giocatore fortissimo che poteva coprire 4 ruoli e adattarsi a tutti i quintetti. È vero che è arrivato Mancinelli, anche lui è un gran giocatore, ma non può sostituirlo. Troveremo una Cantù vogliosa di ritrovare serenità e risultati, che vorrà aggredirci per tutti i 40 minuti, sfruttando il calore di un impianto unico come il Pianella. Sarà una battaglia, ho già detto ai giocatori che quello è un ambiente speciale, e giocare in un palazzetto del genere è un’esperienza diversa che ogni giocatore deve fare secondo me. Noi in ogni caso” continua “arriveremo tranquilli, consapevoli di aver svolto il nostro compito, ma dovremo tenere alta la tensione per non essere soffocati dai nostri avversari. Come con Varese, il nostro obiettivo è quello di portare a casa qualche altro successo di prestigio per esaltare ancora di più una stagione già soddisfacente”.

Qualcuno ha parlato di playoff: “Sarebbe la ventesima volta per me” sorride, “sono l’allenatore italiano con più presenze ai playoff. È giusto sognare, stiamo giocando bene e questo aiuta a farlo. Ma realisticamente a Venezia basta vincere domenica con Caserta per chiudere la pratica probabilmente. Quindi non mettiamoci pressione da soli, sogniamo pure, ma penso che sia un discorso più per i giornali che realmente fattibile”.

Tornando a Cantù, la squadra di Trinchieri è comunque tra le più forti: “Sanno passarsi la palla e tirare da tre benissimo. Spesso giocano con quintetti alti, avendo Mancinelli o Brooks da ala, hanno tre centri tutti diversi ma tutti bravi. Da Tyus, che è un intimidatore, a Scekic, ottimo attaccante, fino a Cusin che sa difendere bene e sta migliorando in attacco. Leunen è un valore aggiunto, spesso fa da secondo play della squadra, aiutando nella costruzione Smith, che sta recuperando bene dall’infortunio, e Tabu. Poi c’è Aradori che può far canestro in ogni situazione, e Mazzarino che ha ripreso a segnare con continuità. Credo che in queste quattro settimane possano facilmente mettersi a posto e tornare in forma per i playoff”.

Così su Cantù Recalcati, che poi annuncia una possibile defezione per domenica: “Purtroppo” dice, “Amoroso ha una forte tonsillite e febbre alta. Solo domani sapremo se riuscirà a partire con la squadra, ma le previsioni non sono buone. Per il resto è tutto sotto controllo, con Mazzola che cresce e potrà sicuramente, in caso di assenza di Amoroso, sostituirlo sotto i tabelloni”.

Infine un commento il coach lo dedica alla notizia della settimana, il ritorno al PalaSavelli: “Lo conoscevo bene, per 3-4 anni conla Nazionalevenivamo sempre. Rispetto a quello di Ancona, è più raccolto quindi a parità di presenze sembra più pieno, e il pubblico si sente di più perché è più vicino. Mi sembra che il ritorno comunque abbia portato entusiasmo anche qui a Montegranaro. L’impianto di Ancona” conclude, “resta molto bello, e credo che vadano ringraziati tutti quelli che venivano al pala Rossini nonostante all’inizio della stagione non raccogliessimo risultati. Sia gli anconetani, che i montegranaresi, che si sacrificavano per arrivare in un impianto così lontano da casa”.