No, stavolta non ci sono scuse. La prestazione degli uomini di Trinchieri sconfitti 82-77 sul campo della quasi retrocessa Angelico Biella lascia basiti per l’inconsistenza dimostrata, con i biancoblu precipitati a –17, prima di una reazione tutt’altro che convinta e che ha il solo effetto di illudere la Lenovo senza evitare la beffa finale.
Biella gioca la sua onesta partita, guidata da Taylor Rochestie (14 e 4/4 dal campo) e tira fuori un gran cuore nel terzo quarto, quando Johnson (23, 9/17 dal campo e 4 assist) e Tsaldaris (14, 2/4 da tre) scavano il solco che sarà poi decisivo. L’Angelico controlla i tabelloni (27-20 con Cantù che trova solo 2 rimbalzi offensivi) distribuisce meglio i tiri (21/37 da due e 9/16 da tre) contro una Lenovo che abusa delle soluzioni dai 6.75 (12/26), ma raramente riesce ad attaccare il pitturato avversario. In più i biancoblu maltrattano la palla con 22 perse, sublimate dall’infrazione di 5’ sul possesso decisivo.
Trinchieri cercava 6/7 uomini di fiducia, si materializzano solo Aradori (17, 3/6 da tre) e un volenteroso Mazzarino (14, 3/8 dall’arco), con Tabu (14, 5 assist e 6 falli subiti) che prova a riportare sotto la squadra nella ripresa dopo la gestione confusionaria di Smith. Leunen (8, 3/5 al tiro) si vede solo all’inizio, il reparto lunghi mette insieme cifre imbarazzanti, pagando dazio contro Pinkney (12 più 5 rimbalzi) e Jurak (8 più 6). Mancinelli esce presto di partita, Brooks (9, 4/4 dal campo) dà un paio di squilli ma non incide, mentre Cancellieri trova dal pino un Laganà da 7 e 4 recuperi, ma che soprattutto sta in campo con una voglia che in tanti biancoblu sembra mancare.
In cronaca. C’è Smith nel quintetto grosso della Lenovo al posto di Tabu, nessuna sorpresa per Biella. Rochestie prende subito in mano la squadra, Cantù trova due triple ma perde 6 palloni nei primi 5’, e su 12-6 interno Trinchieri è costretto al time out. I biancoblu ne escono con la zona e la tripla di Aradori, imitato da un Rochestie on fire (10 senza errori nel primo quarto), ma il quintetto piccolo biancoblu si dimostra più efficace trovando il pareggio a quota 15 con Smith in penetrazione. Si iscrive alla partita Johnson, Leunen mette la seconda tripla, ma è Laganà a chiuder i primi 10’ sul 20-19 Angelico.
Zona di Cancellieri subito bucata dal Cardinale in avvio di secondo periodo, cui risponde ancora Laganà. Si fa vedere Tyus sotto le plance, Tabu e ancora Mazza colpiscono dai 6.75 per il 30-28 a 5’ dalla pausa lunga. Biella perde in qualità nella circolazione di palla, collezionando qualche persa di troppo e passa lunghi minuti senza canestri dal campo. Toglie le castagne dal fuoco Pinkney dall’arco e l’Angelico, che riprende il controllo dei tabelloni guadagnando preziosi extra-possessi, torna avanti 33-32 a 1’ dall’intervallo. I biancoblu ci infilano un altro paio di perse (13 dopo due quarti) e nonostante la tripla di Brooks, un altro rimbalzo d’attacco di Mavunga fissa il 36-35 al 20’.
Il Capitano prova a girare l’inerzia per Cantù in apertura di ripresa col canestro e l’assist per Tyus, Jurak e Tsaldaris glielo impediscono scaldando la retina da tre. Johnson va al ferro con imbarazzante facilità per il +5 interno a metà frazione. Il prodotto di Jackson State inventa altre due perle e la tripla di Tsaldaris scrive il 53-43 e mentre di là fioccano pasticci e palle perse, Pinkney ne appoggia altri 2 costringendo Trinchieri a un nuovo time out. Il coach prova Smith e Tabu assieme, ma l’emorragia non si ferma e Biella, con le triple back to back di Johnson, vola a +15, 63-48 dopo tre quarti di gioco.
Laganà che stoppa Scekic sul primo possesso del quarto di coda è l’emblema della partita, giusto prima di aggiornare il massimo vantaggio interno a +17 con Tsaldaris in transizione. Cantù allunga la difesa e dopo il tecnico a Scekic (reo di essersi messo le mani nei capelli), che toglie il serbo per falli dalla partita, va con Leunen e Brooks da lunghi con tre piccoli. Laganà ricambia con l’antisportivo che permette ai biancoblu di rientrare fino al –10, 69-59 con 5’ da giocare. Biella si tiene a distanza dalla lunetta, conservando tre possessi di vantaggio fino alla tripla di Aradori per il –4 a 100” dalla fine. Tsaldaris va al ferro contro Leunen, poi Tabu in lunetta e Mazza dai 6.75 illudono fino al –1. Fade away di Johnson, cui replica Brooks sotto misura a 20” dalla fine. Sul 78-77 interno Pinkney converte i due liberi del fallo sistematico e Cantù completa il suo disastro con l’infrazione di 5” sulla rimessa del potenziale pareggio. Rochestie chiude i conti dalla lunetta, aprendo un minimo spiraglio di speranza per l’Angelico e aggravando, se possibile, la crisi di Cantù, la cui stagione adesso sembra veramente senza sbocchi.
Il tabellino:
Angelico Biella-Lenovo Cantù 82-77 (20-19, 36-35, 63-48)
Angelico Biella: Jurak 8, Renzi, Raspino 2, Laganà 7, Rochestie 14, Mavunga 2, Johnson 23, Uglietti ne, Tsaldaris 14, Slanina ne, De Vico ne, Pinkney 12. All. Cancellieri
Lenovo Cantù: Abass ne, Scekic 1, Smith 4, Leunen 8, Mazzarino 14, Casella ne, Brooks 9, Tyus 6, Tabu 14, Aradori 17, Cusin 2, Mancinelli 2. All. Trinchieri
Stefano Mocerino
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