Sono toni drammatici, in senso sportivo, quelli che introducono il match che va in scena Domenica al Biella Forum tra Angelico (5-20) e Lenovo Cantù (15-10). I piemontesi vedono il baratro della LegaDue vicinissimo, tenuti in vita solo dalla matematica, i canturini arrivano da una settimana di ritiro, alla ricerca del reset per rimettere in piedi una stagione che ha preso una piega preoccupante a soltanto un mese dai play off.
In campionato – La squadra di Cancellieri langue solitaria sul fondo della classifica a quota 10 punti, a 3 vittorie di distanza da Pesaro, per di più con il doppio confronto a sfavore. L’ultimo sorriso risale a un mese fa, contro la Virtus di Sabatini e con in calendario due trasferte (Brindisi e Milano) nei due prossimi turni, persino la speranza sembra un lusso che nella città laniera non si possono permettere. Lenovo dal canto suo ha vissuto una settimana di passione post-pasquale, dopo la sconfitta interna con Caserta che ne ha conclamato la crisi e la vicenda del presunto quasi-esonero di Trinchieri, poi rientrato e smentito dalla conferenza stampa congiunta Presidente-Allenatore di Mercoledì. La squadra condivide ancora il 4° posto in classifica con Siena e Milano, ma negli occhi dei biancoblu manca quel “sacro fuoco” che permette di superare anche i momenti difficili di una stagione e, senza questo, il piazzamento finale in Regular Season sembra oggi del tutto secondario.
Le squadre – Entrambe le formazioni sono profondamente cambiate rispetto al match d’andata: la stagione Angelico è costellata di tagli, infortuni ed epurazioni, da Moore e Brackins a Robinson, Jaramaz e Chrysikopoulos. Al momento, sempre privi di Soragna, i biellesi conservano ben pochi elementi del roster originale: uno dei più “longevi” (arrivato ad inizio Novembre) è la shooting guard Trey Johnson (15.9 ppg col 45.5% da tre e 2.7 assist), cui in regia si è affiancato Taylor Rochestie (12.5 di media, ma col 25% da tre in 11 partite) arrivato da Vitoria a Gennaio. Altro superstite è Goran Jurak (7.9 ppg e 5.1 rimb), che in ala fa coppia con Dimitrios Tsaldaris (8.6 ppg col 31% da tre in 10 partite), già visto a l’anno scorso. Da nuovo centro titolare giostra l’altro ex di giornata, quel Kevinn Pinkney (20.6 ppg e 8.8 rimb in 9 partite) che iniziò da qui la propria carriera italiana, con il centro dallo Zimbabwe Julian Mavunga (7.7 ppg più 4.5 rimb) che esce ora dalla panchina e al PalaDesio ne inchiostrò 21 con 7 rimbalzi. Sul fondo delle rotazioni il deludente Renzi, che in 13 gare ha saputo mettere insieme la miseria di 1.9 punti e 1.6 rimbalzi a sera, dimostrandosi inadatto alla Serie A, mentre i giovani Laganà e Raspino estendono un minimo la profondità del roster rossoblu.
In condizioni normali Lenovo non avrebbe problemi a superare l’ostacolo, dovendo preoccuparsi prevalentemente delle due guardie e della voglia di mettersi in mostra di un Pinkney a caccia di ingaggio per la prossima stagione. Ma il reparto esterni di Trinchieri sconta il momento infelice di Tabu (4.5 ppg nelle ultime 4 uscite, con 4/15 da due e 3/15 da tre), con Jerry Smith che sta pian piano riprendendo la forma partita. Nonostante l’apporto di Aradori (12.4 ppg, col 60% da due) manca una guardia più funzionale alla circolazione di palla e in grado di attaccare dal palleggio per concludere o scaricare, mentre il bresciano fin qui è stato più un finalizzatore da tiro in spot up o isolamento spalle a canestro. Non sembra messo meglio il settore lunghi, con l’unica eccezione del “pretoriano” Maarty Leunen (7.6 ppg e 4.7 rimb col 38.4% da tre). Tyus (in discussione anche la sua “attitudine”) e Cusin hanno da tempo perso incisività, Brooks attraversa una crisi tecnica e di ruolo che non vede sbocchi, se dobbiamo giudicare i soli 4′ in campo contro la Juve, Mancinelli aggiunge i problemi di inserimento in un reparto sovraffollato al ritardo di condizione per la lunga inattività. L’attenzione però, più che alle statistiche, sarà puntata ad identificare quei “6/7 uomini che ci credano veramente” da cui ripartire, di cui parlavano coach e Presidente davanti alla stampa Mercoledì, tanto che, fra gli appassionati canturini, non sono pochi quelli che pensano sia giunto il momento di Awudu Abass: il ragazzo di Como, che va agli allenamenti in autobus, di certo non può essere sospettato di poco impegno e dopo il buon assaggio di Eurolega (7 punti e 12 rimbalzi in 36’ di impiego contro Khimki e Real) potrebbe legittimamente aspirare a stare in campo nella parte finale di questa regular season.
I fattori chiave – La Guida Galattica per autostoppisti, capolavoro di umorismo fantascientifico del compianto Douglas Adams, reca stampate, a grandi lettere amichevoli sulla copertina, le parole “DON’T PANIC“: niente panico, è questo il fattore chiave del match di domani per Cantù, altrimenti il rischio è quello di vestire i panni del robot Marvin, depresso e con tendenze suicide, che punteggia il racconto con le sue battute nichiliste dalla involontaria comicità.
Per chi preferisce i numeri, Biella è la seconda squadra per punti subiti (83.1) e la penultima per quelli realizzati (71.2), dati non certo invidiabili, e fa registrare la peggior percentuale dall’arco del campionato, 27.2% su 19 tentativi (mentre concede il 37.4% agli avversari). Da quando giocano assieme, ovvero da 9 giornate a questa parte, Johnson, Pinkney e Taylor sono responsabili di quasi 38 delle 61 conclusioni tentate a partita dall’Angelico. All’andata Mavunga, come tutti i centri muscolari, creò diversi mal di testa alla difesa canturina per 30’ buoni, ma l’arrivo di un 5 atipico come il prodotto di Nevada Reno University permette a Biella di allargare il campo, creando spazio per gi 1vs1 degli esterni.
Le Dichiarazioni pre-gara – L’Assistant Coach biellese Francesco Viola presenta così la partita: «Cantù è una squadra con una struttura particolare e alcune peculiarità che la rendono unica nel nostro campionato. Ha un reparto esterni di grande qualità e fisicità: da Aradori a Mancinelli, da Brooks a Leunen, sono tutti ottimi giocatori in grado di punire le difese avversarie sia dentro l’area che fuori, sia giocando spalle a canestro che sfruttando pick’n’roll. Questo sarà per noi un fattore determinante, sul quale dovremo concentrarci in modo particolare, dal momento che la struttura fisica dei nostri esterni, soprattutto dopo l’assenza di Matteo Soragna, non ha elementi di pari fisicità. Sarà inoltre importante togliere il ritmo di gioco agli avversari e restare consapevoli che affrontiamo una delle squadre più forti del campionato, nonostante Cantù arrivi da due sconfitte consecutive. Dovremo applicare grande concentrazione, umiltà e determinazione, con l’obiettivo di dare una bella soddisfazione a noi stessi e al nostro pubblico».
Dal ritiro canturino di Novarello non filtrano invece dichiarazioni ufficiali. Dopo l’incontro di Mercoledì con i giornalisti, le parole di proprietà e staff tecnico sono risuonate solamente nel chiuso dello spogliatoio, mentre all’esterno si scatena la ridda di voci e pettegolezzi su spaccature e/o prossime partenze a cui chi scrive fa volentieri a meno di partecipare.
I precedenti e gli ex – Nei 27 precedenti tra Lenovo e Angelico il bilancio dice 19-8 pro Cantù, impostasi 8 volte nei 12 incontri disputati in Piemonte. All’andata netta affermazione biancoblu, 85-62 con 18 punti di Leunen, grazie a un ultimo quarto esplosivo dopo 30’ di equilibrio.
Due per parte gli ex di giornata: sulla sponda canturina Marco Cusin (dal 2004 al 2006) e Pietro Aradori (2008-2010) hanno vestito la casacca rossoblu, il bresciano chiudendo la seconda stagione a 16.8 di media, aggiudicandosi il Premio Reverberi per quell’anno.
Per l’Angelico Goran Jurak (nella stagione 2005/06) e Kevinn Pinkney (2008/09) hanno difeso i colori bianco blu, il primo con 8.8 ppg e 4.5 rimbalzi di media, l’americano con 14.2 punti e 7.2 carambole a sera.
L’incontro (inizio ore 18.15, diretta RadioCantù in streaming o sugli 89.600 FM e televisiva su Tele7Laghi canale 74 DTT) sarà diretto dai signori Lamonica, Sardella e Di Francesco.
Stefano Mocerino
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