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Laganà e Cardillo: i due jolly della nuova Ravenna

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Ravenna carica a mille per la prossima stagione. Marco Cardillo e Marco Laganà, due gioielli per puntare in alto. Rispettivamente classe ’85 e ’93, sono stati fortemente voluti dalla dirigenza della OraSì per la loro abilità nel ricoprire più ruoli in corso d’opera. La multidimensionalità sarà la caretteristica base della prossima squadra del ds Julio Trovato.

Quest mattina sul Resto del Carlino:

SI CHIAMANO entrambi Marco e fra loro ci sono otto anni di differenza, ma sono ambedue considerati tra i maggiori punti di forza della nuova OraSì targata Mazzon. Si tratta di Marco Laganà e Marco Cardillo, rispettivamente playmaker classe ’93 e ala del 1985, fortemente voluti dalla dirigenza e presentati ieri mattina presso il bagno Tequila^ Sunrise di Marina di Ravenna. È stato il dg Julio Trovato a tracciare il ritratto dei due giocatori: «Insieme a Mazzon eravamo d’accordo sul fatto che servissero giocatori multidimensionali per questa squadra. Vale a dire giocatori che potessero ricoprire più ruoli e i due Marco rispecchiano perfettamente questo profilo». Trovato ha proseguito: «Laganà è un playmaker atipico poiché è alto quasi due metri e può pertanto giocare in varie posizioni del campo. Cardillo invece nasce esterno, ma nel corso della carriera si è messo a disposizione delle squadre in cui ha militato, in tanti modi diversi. Nell’ultimo anno ha giocato anche da ‘4’, e credo che a Ravenna gli verrà chiesto di farlo spesso».
IL PRIMO a prendere la parola è stato lo stesso Cardillo che si è detto felice della corte che gli ha fatto la società. «Ho avvertito subito un forte interesse da parte della società nei miei confronti, così la scelta di lasciare Brindisi per Ravenna è stata facile. Porterò al servizio della squadra le mie qualità difensive e tutta la mia esperienza». Entrambi i giocatori hanno sempre indossato la canotta numero 9, ma sarà Cardillo a vestirla per questioni di anzianità. «L’avrei voluta io – ha scherzato Laganà – perché mio padre giocava con quel numero, ma va bene così. Prenderò il 32 che ho indossato qualche anno fa a Reggio Emilia. Quello è stato un anno positivo per me quindi ho scelto questo numero anche per motivi scaramantici». Riguardo alla squadra invece, Laganà ha solo parole positive: «La squadra mi piace molto, conosco bene Hairston col quale mi sono trovato bene a Latina l’anno scorso, e in generale mi sembra allestita molto bene, ma saranno le prime amichevoli a darci qualche indicazione in più».
STUZZICATO da un tifoso a proposito delle sue condizioni fisiche e sulle motivazioni della sua partenza da Cantù e successivamente da Latina a metà stagione, Laganà non si è tirato indietro e ha risposto così: «Sono partito da Cantù quando si è insediata la nuova proprietà perché ha portato un po’ di disorganizzazione, soprattutto nella cura del mio ginocchio. Ho deciso infatti di andare a Milano a curarmi da solo e ho terminato poi la stagione a Brescia. Successivamente sono passato a Reggio Calabria, ma anche lì ho avuto gli stessi problemi, mentre da Latina sono andato via per motivi di cui non voglio parlare. La cosa importante è che adesso sto bene, l’anno scorso ho fatto tutte e 30 le partite senza avere mai problemi fisici ed è stata una buona stagione. Oggi sono qui e sono pronto per mettermi a disposizione della squadra».