GRONINGEN – La nazionale italiana scendeva in campo in quel di Groningen per l’ultima partita della prima fase di qualificazione al Mondiale 2019. Gli azzurri, reduci dalla sconfitta contro la Croazia rimediata giovedì a Trieste e già qualificati per la seconda fase in virtù del bilancio di 4-1, ci tenevano comunque a chiudere la prima fase in bellezza contro l’Olanda, anche perché i punti accumulati potrebbero fare la differenza più avanti. Alla fine l’Italia rimediava la seconda sconfitta consecutiva, venendo battuta per 81-66.
L’Italia schierava Luca Vitali, Pietro Aradori, Awudu Abass, Paul Biligha e Christian Burns in quintetto. L’Olanda partiva aggressiva e trovava facilmente in canestro ad ogni azione, portandosi presto in vantaggio, mentre gli azzurri facevano più fatica a costruire le proprie azioni. Meo Sacchetti ricorreva al time-out sul 15-7 locale. Worthy De Jong e Charlon Kloof erano gli uomini più in palla tra gli Orange, quando il coach italiano faceva debuttare la giovanissima perla Niccolò Mannion. La guardia del 2001 andava subito a segno, e si disimpegnava bene in difesa su Kloof. L’innesto di Amedeo Tessitori apportava centimetri e presenza sotto canestro, ma il lungo ex Biella si caricava subito di falli. Il primo quarto si chiudeva sul 19-15.
Olanda aggressiva anche in avvio di secondo parziale e impeccabile dalla lunetta. Gli Orange ritrovavano il +8, quando Sacchetti rilanciava Mannion, facendolo giocare stavolta in posizione di playmaker. I centimetri in più degli olandesi si facevano sentire sotto canestro e in fase di rimbalzo dai due lati del campo. Una schiacciata di De Jong in transizione dava il massimo vantaggio ai locali con il +12 quando mancavano meno di tre minuti all’intervallo. Una tripla di Niccolò Mannion portava lo svantaggio azzurro al di sotto della doppia cifra, e Ariel Filloy contribuiva a ridurre ulteriormente il gap dalla stessa distanza. Dopo aver toccato il -4, l’Olanda tornava ad allungare, chiudendo la prima parte avanti 38-30.
I padroni di casa continuavano a macinare gioco anche in avvio di ripresa, con il giocatore dell’UCAM Murcia Kloof particolarmente in palla. Come visto anche a Trieste, erano Abass e Burns gli azzurri più in forma, mentre Mannion, lasciato in campo da coach Sacchetti, metteva in mostra le sue varie qualità, come un bel recupero che lanciava Abass in contropiede o un assist schiacciato per Tonut (stoppato però dall’attenta difesa locale). Mannion segnava anche in penetrazione, strappando gli applausi dei tifosi azzurri sparsi tra le magliette arancioni giunti in Olanda per l’occasione. Dopo 30 minuti di gioco il risultato era 58-49.
L’Italia continuava a sbagliare troppo canestri aperti, mentre l’Olanda no: una bomba di Shane Hammink, lasciato libero dall’angolo, riportava il +10 sul marcatore. Lo stesso Hammink segnava anche da sotto canestro, e Sacchetti cercava di correre ai riparti fermando nuovamente il gioco. L’Italia ci provava, ma la supremazia a rimbalzo dell’Olanda pesava sia in attacco che in difesa. Con meno di tre minuti ormai da giocare e i locali volati sul +15, ormai la partita aveva ben poco da dire. L’Olanda, più motivata, centrava la qualificazione alla seguente fase, assieme a Italia e Croazia, vittoriosa in Romania per 63-90.
In un’Italia in cui il migliore in campo è stato ancora una volta Awudu Abass con 18 punti, 5 rimbalzi e 3 recuperi, da segnalare il promettente debutto di Niccolò Mannion, autore di 9 punti, 2 rimbalzi e un recupero. MVP della sfida Charlon Kloof, autore di 21 punti, 5 rimbalzi e 3 assist.