L’eliminazione in semifinale Playoff per mano di Trento è un duro colpo che fa male all’Umana Reyer Venezia e dopo un anno si vede scucire il Tricolore dalle maglie. Ma questo non deve togliere le ambizioni e la voglia di crescita della formazione veneziana. Applausi meritati vanno alla Dolomiti Energia di Maurizio Buscaglia che si contenderà la finale scudetto contro Milano, ma onore anche ai vinti. A Venezia che chiude la stagione per la prima volta nella sua storia con la vittoria della regular season e un trofeo europeo.
Il DS e Presidente Federico Casarin il giorno dopo la cocente eliminazione, analizza sulle pagine de Il Gazzettino la stagione che è stata sicuramente positiva per i colori oro-granata.
“Dopo un ko in semifinale Playoff è normale ci siano amarezza e dispiacere, ma abbiamo dimostrato di potercela giocare fino alla fine. Trento è stata più brava a portare la sfida sui canoni a loro più congeniali. L’amarezza non deve distogliere da quanto ottenuto, dalla vittoria della Fiba Europe Cup a quella della regular season con annesso record di punti. Entrambe prime volte per la Reyer. Sono risultati incancellabili, come la quarta semifinale scudetto consecutiva. Segno che manteniamo un alto livello e la crescita vuole continuare perchè la ‘macchina Reyer’ guarda già avanti.” Assicura Casarin, già impegnato per programmare il futuro.
“La nostra stagione è finita, ma siamo pronti a ricominciare, le sconfitte non ci hanno mai abbattuto. Ripartiremo più forti di prima. Un grazie vorrei dirlo alla proprietà, sempre vicina nelle vittorie e soprattutto nelle sconfitte, allo staff e ai giocatori, che hanno creato un grande gruppo, e ai tifosi che anche a Trento ci hanno fatto sentire a casa.”
La serie contro Trento è stata dura, caratterizzata da apici di nervosismo in particolar modo in gara-2 al PalaTaliercio che ha visto le espulsioni di coach Walter De Raffaele e Dominique Sutton e una multa di 16.850€, senza dimenticare l’espulsione di Austin Daye in gara-3. Casarin però smorza le tensioni facendo i complimenti all’Aquila. “E’ stata una serie dura che Trento ha avuto il merito di vincere. Sono stati bravi a giocare il basket più congeniale, noi non siamo riusciti a impostare la serie come abbiamo giocato la regular season Ci è mancata continuità e l’infortunio di Bramos è stato un duro colpo per quello che Michael rappresenta. Non abbiamo giocato il nostro basket, mentre la pallacanestro aggressiva e la forza di Trento si sono rivelati vincenti.”
Alla fine un ringraziamento d’obbligo va a Tomas Ress che giovedì ha giocato la sua ultima partita in carriera (166 quelle in maglia oro-granata in quattro stagioni). “Tomas è stato un compagno di viaggio importante in campo e fuori, un modello per lo spogliatoio. Ha portato la sua mentalità vincente e ci ha dato tanto permettendoci di crescere. Continueremo a farlo.”