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Il punto sulla A: Sassari-Varese che sfida, Roma e Cantù le inseguono, Siena e Milano fuori dalle prime 4

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L’evento della giornata numero 23 della nostra serie A era il posticipo che metteva di fronte la capolista Varese contro Sassari sul parquet dei sardi. La partita non ha deluso le attese ed è stata vibrante, appassionante ed emozionante fino all’ultima azione, quando Thornton tra le proteste dei biancorossi ha siglato il canestro del vittorioso sorpasso (NDR qualsiasi altro commento sull’ultima azione incriminata sarebbe inutile dal momento che lo stesso Drake Diener ha ammesso la sua infrazione di passi, e sull’altra sponda il presidente Vescovi ha accettato con grande sportività la decisione arbitrale: entrambi dovrebbero essere presi ad esempio !!!!!!!).

Le due squadre, ora, sono in testa al campionato a pari punti a quota 36 ,hanno la stessa differenza canestri nel doppio confronto (+1 Varese a Masnago, +1 Sassari al PalaSerradimigni la scorsa sera), ma in questo momento il primato è dei sassaresi che hanno una migliore differenza canestri totale. Il confronto al vertice è sempre più equilibrato, ma allo stesso tempo sorprendente  tra una Sassari che sogna di ripetere le gesta del Cagliari calcio campione d’Italia ad inizio anni settanta, ed una Varese che incomincia a trovare sempre maggiori similitudini tra l’attuale gruppo e quello scudettato nel 1999, ma probabilmente solo nei play-off si potrà vedere la reale consistenza fisica e mentale delle due squadre sottoposte ad impegni ravvicinati e dispendiosi sotto l’aspetto psicofisico. Dietro al duo di testa si consolida al terzo posto con la vittoria interna sull’Umana Venezia, che alla sua terza sconfitta consecutiva ha perso la strada della vittoria ma comunque conserva l’ottava posizione in classifica, l’Acea Roma. La squadra di coach Calvani alla nona vittoria nelle ultime undici gare conferma l’ottimo  periodo di forma, dopo la sfavillante vittoria di Siena, e dimostra ancora una volta nell’ultimo mese di essere maturata vincendo gare, anche, quando il gioco non è particolarmente brillante e brioso. La Lenovo Cantù, invece, conquista la quarta posizione solitaria visto le concomitanti sconfitte di Siena e Milano. Cantù nell’anticipo domenicale delle 12 ha battuto Pesaro in una gara dominata sin dai primi minuti di gioco, così  coach Trinchieri ammira i progressi della sua squadra con il rientro di Jerry Smith, però allo stesso tempo s’interroga sul ruolo da affidare a Mancinelli nel proprio gioco, dove in particolare in attacco nelle ultime settimane è apparso un corpo estraneo al sistema canturino. Capitolo Siena e Milano: probabilmente se un veggente avesse detto alla vigilia del campionato, che le due superfavorite alla vittoria finale entrambe a sette giornate dal termine della regular season  non avrebbero occupato una delle prime quattro piazze del campionato l’avremmo preso per un pazzo ciarlatano. Oggi ci dovremmo ricredere sulle doti del veggente, ma soprattutto ci troviamo ad interrogare sul perché di una simile posizione in classifica delle due. Risposte: Siena sconta oltre modo le fatiche di coppa, a causa di una Top 16 lunga e massacrante, e dei tanti infortuni, Milano, invece, come al solito mostra una fragilità caratteriale di gruppo riscontrata più volte in stagione, e che viene acuita quando mancano giocatori di spessore come Langford nel caso della sconfitta sul neutro di Desio contro Cremona. Detto dei demeriti e dei limiti delle grandi, onore e merito alle vincitrici Caserta e Cremona. I casertani alla seconda vittoria consecutiva hanno piegato i campioni d’Italia con la solita gara tutto cuore e grinta, ed a quota 20 a meno due in classifica da Venezia possono cullare dolci ed impensabili sogni di play-off, se si ricorda sotto quali auspici erano iniziati i primi due mesi del campionato bianconero. I cremonesi, trascinati dalle bombe di Chase, in primis si tolgono la soddisfazione di battere la ricca Milano nel derby, in seconda battuta mettono una serie ipoteca sull’agognata salvezza con il bel bottino di 18 punti in graduatoria. Due lunghezze più sotto a Cremona troviamo il trio Virtus Bologna, Sutor Montegranaro e Sidigas Avellino. I bolognesi  festeggiano la prima vittoria in panchina di coach Bechi avendo la meglio sulla lanciatissima Reggio Emilia nel derby emiliano, godendosi subito l’importante aggiunta in termini di talento e punti del play Jacob Pullen all’esordio contro i reggiani. Montegranaro, dove le notizie societarie sono sempre più sconfortanti dal punto di vista economico, negli ultimi due mesi è divenuta un fortino inespugnabile sul campo amico. L’ultima a farne le spese è stata una dimessa Enel Brindisi (gli uomini di Bucchi sembrano aver abbassato le braccia dal volante una volta raggiunta la salvezza, ma la zona play-off è sempre lì a soli due punti da colmare) che ha ceduto sotto i colpi di Di Bella e compagni, citazione per il play pavese non occasionale, che dopo essere finito nel mirino della critica del tifo gialloblù con la sua solita faccia tosta ha dimostrato di che pasta è fatto dentro e fuori dal campo. Infine la Sidigas Avellino con il miglior Dragovic d’annata, nonostante l’assenza di sua maestà Jaka Lakovic, ha centrato la quarta vittoria consecutiva nello spareggio salvezza di Biella. Salvezza, che si complica ancor di più per gli uomini di Cancellieri, nonostante un sontuoso Pinkney da trenta punti: la corsa salvezza, dopo i risultati dell’ultimo turno, sembra ristretta tra il duo Pesaro-Biella, con quest’ultimi che devono recuperare virtualmente 4 punti ai marchigiani visto lo svantaggio nei confronti diretti.